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Andora (SV): Multa annullata anche se già pagata: i cittadini possono anzi devono reagire.

Aveva pagato la multa in perfetta buona fede come facciamo tutti ma poi è venuto a conocenza della illegalità della sanzione ed ha fatto comunque ricorso in cerca di giustizia. Altro che sicurezza: semafori non omologati, ma le multe fioccano lo stesso. Ad Andora il Giudice di Pace annulla le sanzioni. Un’altra figuraccia per i Comuni: impianti privi di omologazione, verbali.

Il rilevatore elettronico sulla SS1 nel comune di Andora (SV)
Il rilevatore elettronico sulla SS1 Via Aurelia nel comune di Andora (SV)

ll Giudice di Pace di Savona ha annullato una multa per passaggio con il rosso rilevata dal semaforo “intelligente” installato tra la via Aurelia e via del Poggio ad Andora. Motivo? Il dispositivo era privo di omologazione ministeriale. Ancora una volta, l’ossessione delle amministrazioni locali per fare cassa supera la legalità.


La sentenza, emessa il 16 giugno 2025, è chiara: l’Enves Evo MVD 1605, utilizzato per rilevare l’infrazione, era solo approvato, ma non omologato. Due concetti giuridicamente distinti, come ha stabilito anche la Corte di Cassazione con la sentenza n. 10505/2024: l’approvazione non basta. Serve l’omologazione ministeriale, perché è questa che certifica la conformità tecnica di un dispositivo alla normativa e ne consente l’uso per accertamenti sanzionatori automatici.“Quanto sopra deve valere certamente per tutti i dispositivi utilizzati dagli organi di polizia per accertare violazioni al Codice della Strada senza procedere alla contestazione immediata“, ha precisato il giudice. Il Comune di Andora, che non si è costituito in giudizio, è stato condannato al pagamento delle spese processuali per 293 euro.

Estratto sentenza GdP Savona del 16.06.2025
Estratto sentenza GdP Savona del 16.06.2025

Ma i Comuni fingono di non sapere. O peggio: sanno benissimo, ma confidano nell’ignoranza dei cittadini e nella loro rinuncia a fare ricorso. Intanto le multe vengono notificate e incassate, anche se basate su accertamenti potenzialmente nulli. Il caso di Andora è emblematico. E contiene un precedente che dovrebbe far tremare i polsi a più di un Comune. 


L’automobilista sanzionato per un presunto passaggio col rosso il 3 dicembre 2024 aveva già pagato la multa, come fanno moltissimi cittadini, spesso scoraggiati dai tempi, dai costi e dalle incognite di un ricorso. Ma questa volta il ricorso l’ha fatto lo stesso. E il Giudice di Pace di Savona gli ha dato pienamente ragione, annullando il verbale in quanto emesso sulla base di un impianto non omologato.

Il Sindaco di Andora (SV) - Mauro Demichelis
Il Sindaco di Andora (SV) - Mauro Demichelis

È un fatto gravissimo: anche una multa già pagata può essere dichiarata nulla se viziata da illegittimità originaria. La sentenza non solo mette in discussione la legalità dell’intero impianto sanzionatorio adottato ad Andora, ma apre scenari importanti per la restituzione di somme incassate illegittimamente.

Quanti altri cittadini hanno pagato senza sapere che quell’impianto era fuori norma? Quante sanzioni sono state notificate – e incassate – in violazione del Codice della Strada?


Questo precedente dimostra che pagare non significa rinunciare alla giustizia, e che è possibile (e doveroso) reagire di fronte ad abusi amministrativi. Non è solo una vittoria personale: è un atto di resistenza civile contro l’uso illegittimo di tecnologie punitive camuffate da strumenti per la sicurezza.


Il Comune non si è nemmeno costituito in giudizio dimostrando estremo rispetto del cittadino e delle proprie azioni sanzionatorie. Risultato: verbale annullato e 293 euro di spese legali a carico dell’amministrazione. Soldi pubblici buttati, per difendere l’indifendibile.


Il giudice è stato netto: il principio già affermato per gli autovelox vale anche per i semafori automatici. Ogni dispositivo impiegato per sanzionare in modo automatico cioè senza contestazione immediata deve essere omologato. Se non lo è, le sanzioni sono illegittime. Punto.


Eppure in tutta la Liguria e non solo continuano a spuntare semafori “furbetti” e autovelox “fantasma”, spesso installati in zone ad alto traffico non per prevenire incidenti, ma per fare cassa. Altvelox lo denuncia da anni: siamo di fronte a un uso distorto della tecnologia. Non sicurezza, ma tassazione occulta. Non prevenzione, ma business a danno dei cittadini. Come prima per gli autovelox oggi spuntano come funghi i T-Red e simili perche prima eravamo tutti pazzi perche non rispettavamo i limiti oggi perche passiamo tutti col rosso...


Serve una presa di posizione forte. Da parte dei cittadini, che devono pretendere trasparenza e legalità. E da parte delle autorità, che non possono più voltarsi dall’altra parte. Perché quando lo Stato sbaglia, la multa la pagano i cittadini. Ma quando sbaglia un Comune, chi paga?

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