Parentopoli a San Donà? Il mistero del Sindaco difeso dalla sorella senza incarico formale.
- AltVelox
- 9 mag
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Nel mese di ottobre 2024 il Sindaco di San Donà di Piave - Avvocato Alberto Teso, ci querelava per diffamazione e calunnia. Il 28.04.2025 a seguito di richiesta archiviazione da parte del GIP di Belluno, l'Avvocato Martina Teso, produceva a titolo di opposizione, una memoria difensiva di ben 55 pagine, atto prodotto e depositato in qualità di difensore del Dr. Alberto Teso - Sindaco della Città di San Donà di Piave. L'avvocato Martina Teso e l'Avvocato Alberto Teso sono fratelli e lavorano entrambi nello studio legale Teso & Associati con sede in San Donà e Jesolo.

Teso & Teso uniti contro Altvelox.
Lo avevamo scoperto e reso pubblico qualche giorno fa, ieri ne abbiamo avuto la prova certa quando davanti al Giudice e GIP del Tribunale di Belluno, il Sindaco di San Donà di Piave, Avvocato Alberto Teso ha confermato di essere sotto inchiesta da parte dell'ordine degli avvocati della provincia di Venezia per il nostro articolo e che dovrà giustificare una questione, a suo dire, di poca rilevanza.
Il Sindaco di San Donà di Piave, Alberto Teso, è anche un avvocato, titolare dello studio legale Teso & Associati con sede in San Donà di Piave Galleria Leon Bianco 2 e sede secondaria in Jesolo (VE) Via Bafile 360. Leggiamo nel suo sito ufficiale che: "Lo Studio Legale Teso e Associati nasce nel gennaio 2005, per iniziativa di alcuni giovani professionisti che hanno così deciso di unire le rispettive competenze per creare una struttura nuova e dinamica, rivolta sia al mondo delle imprese che a quello privato". Tra i giovani professionisti citati, compare la sorella del Sindaco, l'Avvocato Martina Teso, che all’interno dello studio si occupa principalmente del diritto di famiglia e diritto minorile, con assistenza nei procedimenti di separazione e divorzio e affidamento dei minori. Svolge funzioni di curatore speciale a favore dei minori e di assistenza legale nei casi di limitazione o decadenza della responsabilità genitoriale.

"Ho chiesto un favore a mia sorella", ha detto il Sindaco e Avvocato Alberto Teso, riferendosi al suo difensore Martina Teso che ieri però non era in udienza...
Salvo smentita o prova contraria, non esisterebbe nessuna nomina dell'Avvocato Martina Teso quale difensore del Sindaco, (suo fratello) e nessuna delibera di approvazione di incarico da parte della Giunta e Consiglio del Comune di San Donà di Piave, e questo per noi non sarebbe proprio cosa di poca rilevanza anzi al contrario, riteniamo gravissimo quanto emerso ieri in Tribunale, un fatto da accertare nei minimi dettagli che se comprovato, è da perseguire, noi non ci fermeremo come di abitudine e per correttezza abbiamo già chiesto i documenti al Comune di San Donà e al Consiglio Ordine Avvocati Provincia di Venezia - di cui pubblichiamo il testo alla fine dell'articolo.
Indagini di Polizia Giudiziaria una deriva pericolosa.
Abbiamo anche scoperto, che un Ufficiale della Polizia Locale di San Donà di Piave, tale Simone Fagotto, aveva fatto non sappiamo a quale titolo, delle indagini di Polizia Giudiziaria redigendo per il Sindaco una Annotazione di Polizia Giudiziaria Prot.298/2024 del 19.12.2024 depositata nella memoria alla Procura di Belluno, nella quale si legge: " ... A seguito di ricezione di denuncia/querela, da parte del sindaco della città di San Donà di Piave Avv. Alberto Teso, per i reati di cui agli artt. 368 c.p. e 595 c.p., ad opera di tale SOTTILE CERVINI Gianantonio, non meglio generalizzato in querela, in proprio nonché in qualità di rappresentante dell'associazione "Altvelox Ass. Naz. Tutela Utenti della Strada", compiuti attraverso la presentazione di due denunce/querele e la pubblicazione dei relativi verbali di ricezione e di altri contenuti ripresi da testate giornalistiche online sul profilo del social media "Facebook" della stessa associazione, lo scrivente acquisiva copia di quanto sotto elencato. 1. Stampa immagine a video di una pubblicazione del giorno 21 ottobre 2024 che riporta il testo (cfr. Immagine 1): "IL GAZZETTINO RIPORTA LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI SAN DONA' DI PIAVE ALBERTO TESO: <<Non ho intenzione di cedere alle minacce di un'associazione in cerca di notorietà...». Denuncia per diffamazione e minaccia aggravata per il sindaco e denuncia per tutto il resto in capo a: TESO ALBERTO - Sindaco pro tempore Comune San Donà di Piave (VE). CERESER SIMONE - Assessore Comune San Donà di Piave (VE). CARESTIATO PAOLO - Dirigente Polizia Locale Comune San Donà di Piave (VE). ZENNARO PAOLA - Ag.Sc. Polizia Locale Comune San Donà di Piave (VE). FINCO FRANCESCA - Funzionario Area Mobilità Città Metropolitana di Venezia. DARCO PELLOS - Prefetto di Venezia. DI BARI MICHELE - ex Prefetto di Venezia...". segue.

In un contesto democratico fondato sul rispetto dei diritti e delle garanzie individuali, ogni attività di indagine deve essere sorretta da motivazioni chiare, proporzionate e legittime. Le indagini non giustificate, prive di un fondamento concreto o di un presupposto normativo solido, rappresentano una deriva pericolosa: minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, compromettono la dignità delle persone coinvolte e rischiano di trasformare strumenti di tutela in mezzi di pressione o controllo arbitrario.
Non si può accettare che la curiosità o l’opportunismo prevalgano sul principio di legalità. Ogni azione investigativa deve rispondere a criteri di necessità, trasparenza e responsabilità. Agire al di fuori di questi limiti significa oltrepassare il confine tra giustizia e abuso, tra dovere istituzionale e violazione dei diritti fondamentali.
È indispensabile rafforzare i meccanismi di controllo e vigilanza, affinché le attività investigative siano sempre orientate alla tutela dell’interesse pubblico e non all’alimentazione di dinamiche di potere o vendette personali. Solo così potremo garantire un sistema realmente giusto, equo e rispettoso della libertà di ciascuno. Ma questo pare che a San Donà di Piave non accada, tanto che la Polizia Locale viene usata a discrezione del sindaco per denunciare una associazione regolarmente registrata e costituita.

Anche ieri davanti al Giudice, il Sindaco Teso ha ribadito la propria volontà di non spegnere gli autovelox perche salvano vite e perche ci sono stati 11 indicenti mortali... incidenti che come abbiamo dimostrato non esistono nelle statistiche della Polizia Stradale, Carabinieri e della Prefettura di Venezia e questa per noi si chiama "frode processuale" che contesteremo alla procura con apposita denuncia querela.
È principio generale e consolidato che non è consentito all’Amministrazione pubblica perseguire un fine legittimo – quale il rispetto del Codice della Strada – mediante strumenti illegittimi o contrari alla legge. Il fine non giustifica il mezzo, e ancora meno quando il mezzo impiegato sia illegale, inidoneo e produttivo di effetti lesivi ai diritti fondamentali dei cittadini, che si trovano privati di tutela ed esposti a sanzioni arbitrarie.

Anche a San Donà di Piave, la misura è colma. Mentre le strade del Comune continuano a essere sorvegliate da autovelox non omologati, i cittadini si sentono vittime di una sistematica ingiustizia. Le multe fioccano, ma non c’è chiarezza né trasparenza: i dispositivi, secondo numerosi accertamenti e denunce penali, non sono conformi alla normativa vigente, rendendo nulle le sanzioni e profondamente illegittimo l’intero sistema, ma il Sindaco tira dritto e noi pure.
Adesso il Comune fornisca i documenti.
Delibere di Giunta e Consiglio Comunale con le quali è stata approvata la nomina dell'Avvocato Martina Teso quale difensore di fiducia del Sindaco Avvocato Alberto Teso nella causa contro Altvelox.
Delibere di Giunta e Consiglio Comunale con le quali è stata approvata l'attività difensiva in questione e relativi compensi professionali e tasse di giustizia.
Documenti comprovanti se l'attività legale dell'Avvocato Martina Teso e relative spese di giustizia, siano a carico del Comune di San Donà di Piave o diversi soggetti giuridici.
Documenti completi riferiti alle attività di Polizia Giudiziaria svolti dal commissario Simone Fagotto della Polizia Locale di San Donà di Piave parte anche consegnati alla procura della Repubblica di Belluno unitamente alla denuncia del Sindaco Avvocato Alberto Teso o diverse attività di Polizia svolte da diversi appartenenti alla Polizia Locale di San Donà di Piave.
Chi pagherà le ore di lavoro della Polizia Locale spese per delle attività di Polizia Giudiziaria non delegate dalla Procura.
Chi ha chiesto di espletare queste indagini di polizia giudiziaria al Dr. Simone Fagotto.
Con quali motivazioni di legge sono state svolte indagini sulla Associazione Altvelox e sul suo presidente senza la presenza di un reato.
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