Più della metà degli Italiani è impazzito o è imprudente questo per ANAS... Il 51% degli italiani non considera pericoloso superare i limiti di velocità, solo il 34,7% pensa che sia utile rispettarli mentre il 16,4% invece ritiene che un guidatore esperto possa superarli. Ma siamo proprio cosi pazzi per le strade... scopriamolo assieme.
Oggi tutti i media nazionali ci dipingono come dei pazzi scatenati per le strade, per ANAS Spa infatti, più della metà degli Italiani ritiene che la velocità non sia una condotta pericolosa... ma secondo noi non è proprio così ed è invece molto più grave, che una Società Statale faccia una campagna stampa denigrando gli utenti della strada con tali metodi poco attendibili.
Questa è la fotografia della quarta edizione della ricerca sugli stili di guida degli utenti commissionata da Anas e condotta da CSA Research - Centro Statistica Aziendale società privata, che ha fatto interviste su un campione di 4mila persone e oltre 3.500 osservazioni dirette su strada.
L’indagine è presentata oggi nella conferenza internazionale “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” organizzata da Anas, Piarc (Associazione mondiale della strada), con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in collaborazione con il Global Forum for Road Traffic Safety - Nazioni Unite e l’EuroMed Transport Support Project, in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.
Quindi tutti i media nazionali stanno oggi titolando che il 51% degli Italiani, non reputano pericoloso superare i limiti della velocità una attestazione che reputiamo non corrispondente alla verità dei fatti e assolutamente denigratoria che ci dipinge a livello mondiale come dei pazzi scatenati.
Quello che non ci dicono, o meglio lo scrivono su due righe, è che l'indagine riguarda appena 4000 persone, in Italia vivono 58 milioni 780mila persone e ci sono complessivamente 38 milioni 731mila patenti attive. Tra queste persone, 4000 sosterrebbero che la velocità non è pericolosa ed allora ANAS organizza un convegno sulla sicurezza stradale col patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, poi ci confeziona una mirata campagna media nazionale dove oggi tutti i riportano il titolo che offende noi e tutti gli Italiani per bene.
Secondo ISTAT di cui permetteci ci fidiamo piu di ANAS, le maggiori cause degli incidenti sono come causa principale la guida distratta (23.802 incidenti: il 15,7% del totale), solitamente dovuta da un'eccessiva stanchezza o sonnolenza (spesso sottostimata) da parte del conducente responsabile del sinistro. Il mancato rispetto di precedenza o semaforo (21.985 incidenti: 14,5%) e la velocità troppo elevata (15.194: 10%) si confermano le altre due principali cause di sinistri stradali. Seguono, il mancato rispetto della distanza di sicurezza (13.148 casi: 8,7%) e le “manovre irregolari” (es. retromarcia, inversione, invasione di corsia, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata…) (11.294 incidenti: 8,7%). La mancata precedenza al pedone (4.838 casi) e il comportamento scorretto del pedone (4.252 casi) rappresentano, infine, il 3,2% e il 2,8% delle cause totali. LA VELOCITA' E' LA TERZA CAUSA DEGLI INCIDENTI.
ANAS pubblica sul proprio sito la metodotologia di indagine che pubblichiamo integralmente... allacciate le cinture e leggete:
La campagna di indagine sulle strade Anas ha visto la realizzazione di tre diversi tipi di attività: il rilevamento di alcuni parametri di guida attraverso sistemi di rilevazione cinematica (velocità, distanza e occupazione delle corsie su tre tratte stradali) lungo 12 strade Anas; interviste a un campione di 4mila utenti; oltre 3.500 osservazioni dirette dei comportamenti di guida lungo sei differenti tipologie di strade.
Le strade interessate dalle rilevazione cinematica sono state: il RA10 Raccordo Autostradale “Torino Caselle” in Piemonte; il Grande Raccordo Anulare di Roma; la strada statale 16 “Adriatica” tra Lecce e Bari; la statale 336 “Dell’Aeroporto della Malpensa” fra Milano e Malpensa in Lombardia; la statale 700 “Della Reggia di Caserta” in Campania; la statale 1 “Aurelia” fra Roma e Grosseto; la statale 14 “Della Venezia Giulia” nel tratto veneto; la statale 75 “Centrale Umbra” in Umbria; la A2 “Autostrada del Mediterraneo” nel tratto campano; la A19 “Palermo Catania” e la statale 121 “Catanese” in Sicilia; la statale 131 “Carlo Felice” in Sardegna.
Le osservazioni dirette sono state invece svolte lungo il RA10 Raccordo Autostradale “Torino Caselle” in Piemonte; l’intera tratta della A2 “Autostrada del Mediterraneo” fra Salerno e Villa San Giovanni; la strada statale 16 “Adriatica” tra Bari e Otranto; la statale 51 “Di Alemagna” nel bellunese; la statale 1 “Aurelia” fra Roma e Livorno; la statale 3bis “Tiberina” fra Terni e Ravenna.
Le attività di osservazione diretta sono state eseguite con l’impiego di due rilevatori all’interno di un’automobile che ha percorso l’infrastruttura di interesse, registrando un campione di veicoli in transito e i comportamenti dei passeggeri a bordo.
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