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Te la do io la Legge:
Un rapporto incestuoso.
Se pensate che la giustizia sia davvero “uguale per tutti”, preparate il ghiaccio. Questo libro non accarezza; punge. Non è un manuale per addetti ai lavori, non è un trattato. È un viaggio narrativo dentro il retroscena della macchina pubblica dove burocrazia, interessi privati e amministrazioni si stringono la mano, e spesso ce la mettono in tasca. Linguaggio semplice, ritmo cattivo ma ironico; documenti, denunce, silenzi istituzionali. Il quadro che emerge è netto: quando la legge diventa opinione, qualcuno ci guadagna. Procure, Prefetti, Sindaci e media compiacenti; qui trovi gli atti, non gli alibi. Finalmente disponibili su Amazon le storie di autovelox, truffe e potere all’ombra della giustizia il "manuale" che farà tremare i palazzi.
“Te la do io la legge: un rapporto incestuoso” è il libro-inchiesta che ti mette la realtà sul tavolo senza maquillage; un tour guidato, ironico e chirurgico, nell’ecosistema dove dispositivi come T-Red, autovelox ed etilometri da strumenti di sicurezza diventano ingranaggi di una macchina che fa cassa.
L’autore scava negli atti, incrocia decreti e verbali, distingue “approvazione” da “omologazione” come pretende l’art. 45 del Codice della Strada e come ricordano le più recenti pronunce della Cassazione; smonta le scorciatoie linguistiche che trasformano un nulla osta in verità assoluta; racconta cosa succede quando Prefetture e Procure oscillano tra silenzi e motivazioni di cortesia.
Quando la narrativa mediatica ti dice “tecnica” e invece è politica amministrativa; quando i Comuni dimenticano i Piani del Traffico ex art. 36 CdS e la segnaletica rimane confusa; quando la prevenzione diventa slogan e la deterrenza si misura in euro.
Qui trovi casi concreti, nomi delle prassi, punti di diritto spiegati con parole semplici ma precisione legale; scopri come leggere un decreto, come riconoscere una determina, come verificare un’omologazione, come fare accesso agli atti senza farti rimbalzare. Emblematici i casi; il T-RED, Autovelox, Barcavelox, Etilometri. Dispositivi pensati per multare chi viaggia, approvati dal Ministero nonostante gravi difetti tecnici. Un dettaglio “piccolo” come approvare un'auto senza motore, approvare un parafango per l'intero. Da lì, parte un racconto fatto di documenti, denunce e silenzi istituzionali, che smaschera un sistema in cui troppo spesso la legge diventa un’opinione ipocrita.
Chi mai potrebbe opporsi ad amministrazioni che si riempiono la bocca di alti valori etici e morali come sicurezza e prevenzione. Poi i Comuni non fanno i piani urbani del traffico, non allestiscono piani di sicurezza, non fanno le ordinanze sulla segnaletica che rimane dissennata. Ogni incidente riconducibile a queste cause è sempre a supporto di nuove gabelle mai ad emendare i vizi strutturali che se emendati comprimerebbero gli incassi.
E' notizia di questi giorni, pubblicata dai media del Veneto, che tutti i Sindaci che in parte avevano disattivato gli autovelox li hanno riaccesi. I motivi: appoggio dei Prefetti e beneplacito della Procure locali che si beffano di sentenze ed ordinanze della Cassazione. Naturalmente hanno riacceso, per sicurezza e prevenzione. Quando avevano spento temevano procedimenti per truffa e falso ideologico, una prospettiva per cui sicurezza e prevenzione cedeva all'interesse personale.
Il libro non si limita a indignare, ti fornisce strumenti pratici per impugnare, chiedere, controllare; se ti è arrivata una multa che “non torna” troverai check-list e ragionamenti; se lavori nella PA troverai la differenza tra buona fede e cattiva prassi.
Se sei convinto che “è tutto a norma” preparati a cambiare idea con documenti alla mano; c’è spazio per l’umorismo, perché ridere aiuta a reggere l’assurdo, ma il tono è serio dove conta, con esempi che mostrano come la semantica possa piegare la realtà e come le scelte amministrative costino sicurezza vera; leggere questo libro significa uscire dalla platea e salire sul palco del controllo civico.
E' una chiamata a smettere di delegare a occhi chiusi e a pretendere legalità misurabile, aprilo adesso, portalo con te, usalo come lente quando lampeggia un autovelox, compralo e fatti un regalo che vale più di una predica, perché conoscere la regola è il primo modo per non farti suonare come un bancomat.
E infine, uno sguardo al futuro: cosa possiamo fare, noi cittadini, per non restare indifferenti. Con un linguaggio semplice, diretto e pieno di riferimenti pop, l’autore ci accompagna in un percorso che unisce ironia e denuncia, sarcasmo e speranza. Perché la giustizia non è solo una faccenda per addetti ai lavori: riguarda tutti noi, quando riceviamo una multa truffaldina, quando vediamo le regole piegate al servizio del potere, quando la verità viene insabbiata.