Provincia di Belluno: Nessun Piano per le Strade, colpa del Ministero.
- Altvelox Servizi
- 17 mag
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Aggiornamento: 6 giorni fa
La Provincia di Belluno ha risposto ad una richiesta di AntennaTre Veneto in merito alla nostra denuncia sulla mancata adozione dei piani di sicurezza delle strade extraurbane attuando lo scarica barile messo in campo da anni. Secondo la provincia il Ministero dei Trasporti non avrebbe mai emanato le direttive e il Prefetto non avrebbe mai attuato i piani d'ufficio dopo la segnalazione.

Rispondiamo al Presidente della Provincia di Belluno e al Prefetto dopo il servizio della emittente Antenna Tre Media Nord Est che ringraziamo per essersi interessata alla nostra denuncia querela per la macata adozione dei piani di sicurezza delle strade extraurbane quelle che interesseranno le olimpiadi Milano Cortina 2026. Il MIT e i pregressi dicasteri hanno sempre emanato tutte le previste direttive, la norma è attualmente vigente come dichiarato dallo stesso MIT e non ha subito alcuna modifica e pertanto l'obbligo è vigente. Prova chiarissima il piano extraurbano del traffico adottato dalla Provnincia di Brescia sotto pubblicato. Confidiamo che la Magistratura adita faccia chiarezza in fretta.
NORME ATTUATIVE E DIRETTIVE
Il Ministero dei Lavori Pubblici, il 12.04.1995 ha emanato la Direttiva avente per oggetto: "DIRETTIVE PER LA REDAZIONE, ADOZIONE ED ATTUAZIONE DEI PIANI URBANI DEL TRAFFICO (ART.36 DEL DECRETO LEGISLATIVO 30-4-1992, N.285. NUOVO CODICE DELLA STRADA)
Il Ministero dei Lavori Pubblici, il 02.12.1997 ha emanato la Direttiva n. 6372/97 avente per oggetto: "Precisazioni sugli aspetti procedurali relativi alla redazione e all'adozione del Piano Generale del Traffico Urbano delle aree metropolitane e delle conurbazioni".
Il Ministero dei Lavori Pubblici, il 08.06.2001 ha emanato le Direttiva n. 3698 e n. 3699 con allegati documenti corposi esplicativi di 70 pagine, aventi per oggetto: "Linee guida per le analisi di sicurezza delle strade".
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel mese di marzo 2002, ha pubblicato un documento avente oggetto: "Piano Nazionale della Sicurezza Stradale azioni prioritarie - allegati tecnici" con il quale ribadisce l'importanza, qualora ve ne fosse stato bisogno, della obbligatorietà dei piani urbani ed extraurbani del traffico.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in data 04.08.2017 ha emanato il Decreto pari data avente per oggetto: "Individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilita' sostenibile, ai sensi dell'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257. (17A06675)".
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 27.09.2022 ha pubblicato nuove direttive con oggetto: "VADEMECUM PER LA REDAZIONE DEL PIANO URBANO DI MOBILITÀ SOSTENIBILE". -Tale documento spiega alle PP.AA. le modalità per la redazione dei PUMS, documenti sulla mobilità e sicurezza stradale successivi al Piano Urbano del Traffico e Piano del Traffico per la mobilità extraurbana.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su nostro esplicito quesito, ha risposto con nota n. 0017914 del 07.08.2023 che: "Con riferimento alla nota di codesta Associazione, inviata con PEC del 03.08.2023, si comunica, relativamente al quesito n.1 della nota in parola, che l’art. 36 del Codice della strada recante “Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana” non ha subito modificazioni ed è pertanto tuttora in vigore nella sua formulazione originaria. Si specifica inoltre, che gli interventi previsti dai Piani urbani del Traffico che riguardano essenzialmente la mobilità pubblica e privata su gomma, possono essere inclusi all’interno dei PUMS (Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile), strumenti di pianificazione strategica per le città metropolitane, i comuni e le associazioni di comuni con più 100.000 abitanti ed i comuni capoluogo di città metropolitane. I PUMS hanno un orizzonte temporale di circa 10 anni in cui devono essere realizzati gli interventi previsti, sia di mobilità pubblica che privata che comprende tutte le modalità di trasporto. Di conseguenza, fermo restando l’attuale quadro normativo, risulta che laddove il PUMS è vigente, e sussiste già un PUT, quest’ultimo sarà aggiornato sulla base degli interventi del PUMS che verranno realizzati. Per quanto attiene agli altri quesiti posti con la nota di codesta Associazione, si rappresenta che non è pervenuta a questo Dicastero alcuna segnalazione di inadempienza da parte dei Prefetti competenti per territorio".

Il Codice della Strada e il suo articolo 36 risulta essere una norme primaria dello Stato norma che risulta oggi ancora disattesa dalla Provincia di Belluno, Prefetto, Dirigente Polizia Stradale e anche dai Dirigenti di "ANAS Spa e Veneto Strade Spa". Senza Piani del Traffico Urbani ed Extraurbani difetta, un’ulteriore condizione basilare e indefettibile per poter realizzare in concreto quella “sicurezza stradale” imposta dall’art. 1 del C.d.S., millantata.
Questa inadempienza non è soltanto una questione burocratica: è una grave mancanza di visione, di responsabilità e di trasparenza nei confronti dei cittadini e dei milioni di visitatori attesi. Senza un piano approvato, aggiornato e condiviso, non è possibile coordinare efficacemente i flussi, prevenire congestioni, garantire soccorsi tempestivi o pianificare la sicurezza in modo integrato. È paradossale che, mentre si installano autovelox e si moltiplicano le sanzioni in nome della sicurezza stradale, si ignori la base stessa di una mobilità ordinata: la programmazione. L’assenza di un piano del traffico per la SS51 e la SR48 bis mina alla radice ogni pretesa di efficienza, trasformando strumenti come i controlli automatici della velocità in meri strumenti di repressione, piuttosto che in leve intelligenti per la gestione del rischio stradale. La Provincia di Belluno e la Prefettura non possono più ignorare questa responsabilità. Le Olimpiadi non saranno solo un evento sportivo, ma anche un banco di prova per l’efficienza amministrativa, la capacità organizzativa e il rispetto delle normative. Il tempo per agire è ora, prima che le mancanze diventino emergenze sotto gli occhi del mondo.

Il Codice della Strada non è un insieme di regole qualsiasi. È uno strumento fondamentale di sicurezza pubblica, concepito per tutelare la vita e l’incolumità di tutti gli utenti della strada: automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Ogni suo articolo, ogni obbligo, ogni procedura è il frutto di un equilibrio tra libertà di circolazione e dovere di garantire un traffico ordinato, sicuro e sostenibile. Proprio per questo, è inaccettabile che siano proprio le istituzioni chiamate a farlo rispettare – Province, Prefetture, Comuni – a disattenderlo sistematicamente. Quando un ente pubblico ignora, trascura o aggira gli obblighi previsti dal Codice, non solo mina la credibilità dello Stato, ma mette concretamente a rischio la sicurezza dei cittadini.
L’esempio più eclatante è proprio questo del mancato rispetto dell’articolo 36, che impone la redazione di piani del traffico aggiornati, indispensabili per gestire la viabilità in modo razionale e sicuro, soprattutto nei territori a forte vocazione turistica o interessati da grandi eventi. Le istituzioni non sono al di sopra della legge: anzi sono le prime che devono dare l’esempio. Disattendere il Codice della Strada non è solo una violazione tecnica. È una scelta politica e amministrativa che tradisce lo spirito della legge, tradisce i cittadini, e trasforma uno strumento di civiltà in un sistema disarticolato, spesso percepito come ingiusto e arbitrario. Una società che pretende il rispetto delle regole dai suoi cittadini deve, prima di tutto, garantirne il rispetto dalle sue istituzioni che non dovrebbero scaricare sempre ad altri le proprie responsabilità.
DOCUMEMTAZIONE TECNICA
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