Da un recente formale "accesso agli atti" a cui la Provincia di Belluno ha risposto oggi, abbiamo ottenuto l'ennesima prova che alle Amministrazioni non interessa per niente la sicurezza stradale, o meglio, non quando devono spendere fondi per assicurarla.
Le province provvedono, all'adozione di piani del traffico per la viabilita' extraurbana d'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate. La legge regionale puo' prevedere, ai sensi dell'art. 19 della legge 8 giugno 1990, n. 142, che alla redazione del piano urbano del traffico delle aree, indicate all'art. 17 della stessa, provvedano gli organi della citta' metropolitana.
Lo scorso 23/06/2023, abbiamo inoltrato al Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, un formale accesso agli atti per il seguente motivo: "In relazione a quanto previsto dall'articolo 36 del vigente Codice della Strada - in via principale su quanto dispone il comma 3, non avendo trovato alcuna pubblicazione accessibile in tal senso, siamo a richiedere alle SS.LL., copia aggiornata telematica dei "piani del traffico per la viabilita' extraurbana ADOTTATI DALLA PROVINCIA DI BELLUNO d'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate."
Oggi, 24/07/2023, la Provincia di Belluno, a firma del Dirigente Wanda Antoniazzi, ci risponde testualemente: "La Provincia di Belluno dal 2002, ha dato le strade di sua competenza in concessione a Veneto Strade Spa che, di concerto con gli altri Enti interessati, garantisce il servizio di viabilità".
Quindi, dal 1993 il Codice della Strada, obbliga anche le Province per quanto di loro competenza ed in accordo con i proprietari / gestori delle strade, di predisporre un Piano extraurbano del traffico che, ricordiamo a tutti essere un essenziale documento tecnico, finalizzato a mettere in sicurezza le strade, come meglio dispone l'articolo 4) "I piani di traffico sono finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorita' e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonche' di verifica del rallentamento della velocita ' e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire".
In primo luogo, la Dirigente del Servizio Patrimonio e Viabilità della Provincia di Belluno, riteniamo che dovrebbe avere tutte le nozioni tecnico legali per capire che la risposta a noi fornita non può giustificare in alcun modo l'assenza del piano extraurbano del traffico obbligatorio da 30 anni !!! Per altro, la stessa Dirigente, dovrebbe immaginare che il medesimo documento è stato chiesto numerose volte anche a VENETO STRADE SPA, ma neppure il gestore delle strade bellunesi ha mai fornito ad oggi tale documentazione.
In secondo punto ma non di minor rilevanza penale, l'aver dato in concessione dal 2002 la gestione delle strade a diverso ente esterno, non esime in alcun modo la Provincia di Belluno ed il suo Dirigente responsabile in calce, a vigilare affinche le leggi e le norme siano rispettate, questo ovviamente a tutela della collettività, visto che stiamo parlando di sicurezza stradale e di conseguenza di incolumità delle persone.
Su tale aspetto, vale un inciso finale, che ricorda come la Provincia di Belluno, sia fortemente interessata su vari fronti per ripristinare e sistemare la disastrosa viabilità in occasione delle prossime olimpiadi invernali di milano cortina 2026. Ci si domanda in quale modo lo stia facendo visto che non risultano messe in sicurezza le strade. Ma sopratutto ci domandiamo, le autorità provinciali stanno vigilando se ad esempio, neppure il Prefetto di Belluno risulta aver mai sollevato il problema di omissione dei piani urbani ed extra urbani del traffico, sebbene l'articolo 10) lo coinvolga direttamente così: "I comuni e gli enti inadempienti sono invitati, su segnalazione del prefetto, dal (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) a provvedere entro un termine assegnato, trascorso il quale il Ministero provvede alla esecuzione d'ufficio del piano e alla sua realizzazione".
E poi addirittura la Regione Veneto con Delibera di Giunta Regionale numero 3111/1993, aveva individuato ed inserito nell'elenco la Provincia di Belluno, con comuni obbligati a predisporre i piani urbani ed extraurbani del traffico, e da sottolineare che anche questa delibera risulterebbe vetusta e superata visto che il codice prevede l'obbligo di rinnovo ogni due anni.
Ritenuta quindi non soddisfacente la risposta pervenuta dalla Provincia di Belluno, procederemo con tutte le doverose e più incisive azioni, anche in sede penale, per portare alla luce questa palese inosservanza delle leggi e dei regolamenti vigenti in materia di sicurezza stradale. La questione sarà anche inserita nella imminente interrogazione parlamentare, in fase di definizione, sulla questione dell'uso indiscriminato degli autovelox nella Provincia di Belluno.
Pubblichiamo di seguito il Decreto Legge del 29/12/2000 che finanziava addirittura ed incentivava la redazione dei piani di sicurezza viaria e la Gazzetta Ufficiale che emana le direttive di legge previste - Bando per l'assegnazione di contributi finanziari per la redazione ed attuazione dei piani di settore per la sicurezza stradale nell'ambito dei piani urbani ed extraurbani del traffico.
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