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Treviso: Autovelox illegali e procura ferma. Altvelox chiede l'avocazione dei procedimenti alla Cassazione.

L’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada, tramite il proprio presidente pro tempore Gianantonio Sottile Cervini, ha depositato una nuova denuncia querela che chiama in causa il Comune di Treviso, il Prefetto, la Polizia Locale, il gestore della tangenziale e i fornitori degli apparecchi di controllo elettronico della velocità utilizzati sulla SR 53, chiedendo al Primo Presidente e al Procuratore Generale della Corte di Cassazione di valutare l’avocazione dei procedimenti oggi fermi presso la Procura di Treviso.


Depositata la denuncia numero 25 ma con richiesta di avocazione dei procedimenti
Depositata la denuncia numero 25 ma con richiesta di avocazione dei procedimenti

Secondo l’Associazione, nel territorio comunale si continuano a utilizzare da anni dispositivi di rilevazione automatica della velocità privi di un decreto di omologazione in senso proprio, in violazione dell’articolo 142 del Codice della strada e in aperto contrasto con le più recenti pronunce della Corte di Cassazione, sia civili sia penali. Nonostante annullamenti ripetuti di verbali da parte del Giudice di pace e del Prefetto, il Comune mantiene gli impianti in funzione e prosegue l’emissione massiva di sanzioni.


La vicenda riguarda in particolare i dispositivi fissi installati lungo la tangenziale di Treviso, già al centro della nota ordinanza della Cassazione n. 10505 del 2024, che ha assunto valore nazionale in tema di legittimità degli autovelox e delle relative autorizzazioni prefettizie. Proprio su quegli apparecchi, con due distinte sentenze del 27 novembre 2025, il Giudice di pace di Treviso ha accertato l’assenza di un decreto formale di omologazione pubblicato in Gazzetta Ufficiale, annullando i verbali e condannando il Comune alle spese. Senza omologazione in senso proprio le sanzioni sono giuridicamente nulle.


Verbale di denuncia del 4.12.2025
Verbale di denuncia del 4.12.2025

Ciò che rende il caso di Treviso particolarmente grave, è la piena consapevolezza degli amministratori.


Abbiamo poi scoperto che in alcuni atti del Comune, le apparecchiature Autosc@n Speed sono descritte come “omologate” richiamando un decreto ministeriale che in realtà è un atto di semplice approvazione. Nelle determinazioni del 2023 e 2024 il Comune indica espressamente che gli apparecchi risultano “approvati” e inserisce persino una clausola di revoca in caso di future novità legislative sulla distinzione tra approvazione e omologazione, segno che la questione era ben nota all’ente. Nonostante questo, il noleggio e l’uso degli strumenti vengono prorogati e confermati fino al 2025.


Sul piano finanziario, dai dati trasmessi dal Comune al Ministero dell’Interno emerge che i proventi delle multe rappresentano una voce strutturale del bilancio. Nel 2024 i proventi complessivi da violazioni al Codice della strada superano i 5,7 milioni di euro, di cui circa 2,9 milioni derivanti dalle sole violazioni dei limiti di velocità, cioè in larga parte dagli autovelox. Negli anni precedenti le cifre sono analoghe e confermano che più della metà degli incassi arriva dalle sanzioni per eccesso di velocità.


Altvelox evidenzia che una quota consistente di queste somme viene destinata al potenziamento dell’apparato sanzionatorio, tra personale e servizi di controllo, mentre diverse risorse formalmente impegnate per la sicurezza stradale risultano accantonate come fondi pluriennali vincolati con percentuale di realizzazione pari a zero. Il risultato, per l’Associazione, è un circuito chiuso in cui le multe finanziano il sistema che produce altre multe, senza un reale miglioramento strutturale di strade, segnaletica e protezioni per gli utenti.


Parallelamente, il Comune di Treviso risulta privo di piani del traffico aggiornati ai sensi dell’articolo 36 del Codice della strada, mentre i dati ufficiali di incidentalità sulla SR 53 tangenziale non giustificano, per numero e gravità degli incidenti, l’installazione di dispositivi fissi così invasivi. Nello stesso tempo, il Prefetto non sospende le autorizzazioni rilasciate ai sensi del decreto legge 121 del 2002 e non impone la predisposizione di piani della sicurezza e interventi strutturali alternativi alla sola repressione tramite autovelox.


Il Sindaco Mario Conte persiste a multare e i Giudici ad annullare
Il Sindaco Mario Conte persiste a multare e i Giudici ad annullare

Per questi motivi la nuova denuncia segnala alla magistratura inquirente e contabile un quadro di possibili responsabilità penali e di danno erariale. In particolare, vengono prospettati profili di omissione di atti d’ufficio, omessa denuncia, falso ideologico in atti pubblici, truffa ai danni di una pluralità di cittadini, frode nelle pubbliche forniture e violazioni connesse alla mancata predisposizione delle misure di sicurezza stradale adeguate, il tutto in un contesto di condotte seriali e strutturali. Sarà l’Autorità giudiziaria a qualificare in concreto i fatti contestati.


Altvelox contesta inoltre alla Procura della Repubblica di Treviso una gestione sostanzialmente inerte delle denunce presentate. Dal 2 luglio 2024 al 4 dicembre 2025 l’Associazione ha depositato 25 denunce querele, tutte circostanziate, con nomi, date, importi e riferimenti normativi e giurisprudenziali, senza che ad oggi risulti un’azione penale efficace in grado quantomeno di interrompere in via prudenziale l’uso degli apparecchi.


Per questo, l’Associazione ha deciso di rivolgersi al Primo Presidente e al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, chiedendo di valutare, con gli strumenti previsti dall’ordinamento, l’avocazione dei procedimenti e l’adozione di iniziative idonee a ristabilire il rispetto effettivo dei principi costituzionali sulla soggezione del giudice alla legge e sull’obbligatorietà dell’azione penale. La denuncia è stata inoltrata anche al Presidente della Repubblica, alla Corte dei conti e al Ministro della Giustizia, con richiesta di verifica sulla gestione dei proventi delle sanzioni e sugli eventuali profili di responsabilità amministrativa e disciplinare.


«Non è accettabile che un semplice cittadino veda perseguita ogni minima violazione e che, di fronte a sistemi strutturali fondati su strumenti privi di omologazione, tutto venga derubricato a “questione interpretativa”» dichiara Altvelox. «Chiediamo che a Treviso, come nel resto d’Italia, la legge valga per tutti allo stesso modo, anche quando questo significa spegnere autovelox illegittimi e restituire ai cittadini quanto è stato incassato senza una base legale solida».


Adesso mettetevi comodi e ascoltate bene le parole del Sindaco Mario Conte e le preoccupazioni di bilancio.



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