Bologna il Giudice di Pace smonta il “modello Monzuno”: autovelox non omologato multa annullata e progetto “Attenta-mente” sotto accusa.
- Altvelox
- 5 giorni fa
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Il Giudice di Pace di Bologna cancella la sanzione elevata con un dispositivo privo di omologazione, sconfessando il Tribunale civile. Il sistema “Noisicuri Project” e la campagna “Attenta-mente”, già fermati a Piacenza dopo le denunce di Altvelox, finiscono di nuovo nel mirino per gravi irregolarità tecniche e amministrative.

Una decisione destinata a pesare su decine di Comuni italiani. Il Giudice di Pace di Bologna, dott. Carlo Francesco Tombolini Montessori, ha annullato un verbale emesso dal Comune di Monzuno per eccesso di velocità, accertato tramite un autovelox della società Noisicuri Project s.r.l.. Motivo: il dispositivo era approvato ma non omologato, dunque privo di validità legale ai fini sanzionatori.
Il giudice ha ritenuto prevalente la giurisprudenza della Corte di Cassazione (sentenze 10505/2024 e 13996/2025), che distingue chiaramente tra “approvazione” e “omologazione”: solo quest’ultima, rilasciata con decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale, può rendere legittimi gli accertamenti. Le circolari ministeriali che assimilano le due procedure – scrive il giudice – non hanno forza di legge e non possono derogare al Codice della Strada.
La pronuncia smentisce apertamente il precedente orientamento del Tribunale civile di Bologna, che aveva respinto un ricorso simile sostenendo la presunta equivalenza tra approvazione e omologazione. La conseguenza è chiara: tutte le sanzioni emesse con dispositivi non omologati rischiano di essere dichiarate nulle, con possibili ricadute contabili per i Comuni coinvolti.
Il caso nasce ad aprile, quando cittadini e membri della lista civica “È ora 40036” avevano denunciato pubblicamente la presenza di un furgone bianco parcheggiato davanti alla colonnina arancione su via Val di Setta 15, a Monzuno, in modo da nascondere l’autovelox. Dalle verifiche era emerso che il veicolo apparteneva alla società bresciana Noisicuri Project s.r.l., promotrice della campagna “Attenta-mente” – una rete di collaborazione con oltre 100 Comuni italiani, finanziata proprio con i proventi delle multe.
L’Associazione Altvelox, dopo essersi vista negare l’accesso agli atti dal Comune, aveva presentato denuncia-querela alla Procura di Bologna, segnalando possibili violazioni in materia di trasparenza e legalità amministrativa. A distanza di pochi mesi, la decisione del Giudice di Pace conferma le contestazioni avanzate: senza omologazione, ogni accertamento è giuridicamente nullo.

Non è la prima volta che il progetto “Attenta-mente” viene smentito nei fatti. Altvelox aveva già denunciato il sistema anche a Piacenza, dove la stessa società aveva installato finti box arancioni su pali della luce, privi di qualsiasi omologazione o certificazione metrica. Dopo le verifiche, l’intero impianto è stato disattivato.
Sul piano penale, una vicenda simile può configurare ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico (art. 479 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art. 640, co. 2, n. 1 c.p.) o rifiuto di atti d’ufficio (art. 328 c.p.) in caso di mancata consegna dei documenti richiesti dai cittadini.
Ora la decisione di Bologna apre uno scenario più ampio. Anche i Comuni di Monterenzio e Sasso Marconi, che utilizzano dispositivi della stessa società, potrebbero dover fare i conti con un’ondata di ricorsi e con la revoca delle sanzioni non ancora pagate. Il messaggio è netto: la sicurezza stradale non può diventare un business a scapito della legalità.E ancora una volta, come accaduto a Piacenza, è la legge non il marketing a ristabilire la verità.
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