Piacenza: Il caso “Attenta-mente”: scatole vuote spacciate per autovelox denunciati.
- Altvelox
- 27 ago
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Dopo gli autovelox privi di omologazione, nascosti o installati in strade senza incidentalità, arrivano le scatole finte fissate ai pali della luce con un progetto spacciato per "psicologia del traffico". Altvelox denuncia sindaco, vicesindaco e comandante della Polizia Locale. Ne avevamo parlato qualche settimana fa leggete gli sviluppi.

Altvelox denuncia omissioni, inganni percettivi e gravi violazioni di legge nel progetto del Comune
Il Comune di Piacenza ha presentato alla stampa il progetto “Attenta-mente”, illustrato come innovativa campagna di sicurezza stradale, frutto della collaborazione con la Prefettura e il Ministero dell’Interno. L’iniziativa, secondo quanto dichiarato, si fonda su un monitoraggio preliminare che avrebbe evidenziato gravi condotte di eccesso di velocità, fino a punte di 132 km/h su strade urbane con limite fissato a 50 km/h.
A partire da questi dati, l’Amministrazione comunale ha avviato una seconda fase operativa: l’installazione di box arancioni simili agli autovelox, presentati come strumenti di prevenzione ed educazione stradale. Tuttavia, l’analisi condotta da Altvelox rivela un quadro ben diverso.
Accesso agli atti e gravi omissioni

Con istanza del 21 luglio 2025, l’Associazione Altvelox aveva richiesto al Sindaco e alla Polizia Locale la documentazione relativa al progetto, comprendente i decreti autorizzativi, gli atti di gara, le omologazioni ministeriali, le certificazioni metrologiche e i piani del traffico ex art. 36 C.d.S. La risposta del Comune, giunta il 18 agosto 2025, si è rivelata gravemente carente: documenti mancanti, rinvii generici a link poco trasparenti, omissione degli atti essenziali di omologazione e approvazione.
Non solo. Lo stesso Comune ha ammesso che i box installati non sono autovelox, non hanno alcuna capacità sanzionatoria e svolgono mera funzione statistica. Una conferma che avvalora le denunce di Altvelox: si tratta di “scatole vuote”, ingannevoli nella forma e fuorvianti nella sostanza, collocate per indurre nei cittadini la falsa percezione di un controllo elettronico attivo.
Oltre a non avere fornito la documentazione richiesta con l’accesso agli atti, completa e indispensabile per verificare la legittimità del progetto “Attenta-mente”, il Comandante della Polizia Locale di Piacenza - Dott. Mirko Mussi, ha ritenuto di reagire non con la trasparenza dovuta ma con toni arroganti e con minacce di querele per diffamazione nei confronti della nostra Associazione.
Un atteggiamento che ribalta i ruoli e svilisce il principio di legalità: invece di chiarire con atti e certificazioni l’operato dell’Amministrazione, si tenta di intimidire chi esercita il diritto/dovere di controllo sancito dall’art. 5 del d.lgs. 33/2013 e dall’art. 97 della Costituzione. Altvelox non arretra di fronte a queste pressioni. Le querele minacciate non ci intimoriscono; anzi, saranno l’occasione per ribadire davanti all’Autorità Giudiziaria le omissioni documentali e le irregolarità già denunciate. Arriverà prima la nostra ora, e attendiamo serenamente la sua.
Inganno psicologico e violazione dei principi di legalità
Il Comune rivendica una riduzione del 70% delle condotte potenzialmente sanzionabili. Ma tale risultato non discende da strumenti legittimi, bensì da un condizionamento psicologico fondato sull’inganno visivo. La sicurezza stradale non si realizza con stratagemmi suggestivi, ma con dispositivi omologati, atti trasparenti e piani di prevenzione coerenti con la legge. La condotta descritta integra profili di grave illegittimità:
falsità ideologica e materiale in atto pubblico ex art. 476 e 479 c.p., per l’apposizione di simboli e diciture su strumenti privi di funzioni accertative;
truffa aggravata ai danni della collettività ex art. 640 c.p., per l’inganno sistematico nei confronti degli utenti della strada;
violazione del principio costituzionale di buon andamento e imparzialità della P.A. ex art. 97 Cost., riducendo la sicurezza stradale a mero strumento di marketing politico.
La cornice normativa e le pronunce della Cassazione
La Corte Costituzionale (sent. n. 113/2015) e la Corte di Cassazione (ordinanze nn. 10505/2024, 12924/2025, 13996/2025, 13997/2025) hanno chiarito senza possibilità di equivoci che gli strumenti di rilevazione automatica devono essere debitamente omologati ex art. 142, comma 6, C.d.S., sottoposti a verifiche metrologiche e tarature periodiche. In assenza di tali requisiti, le rilevazioni non hanno alcun valore giuridico.

Il Regio Decreto 7088/1890 e la L. 273/1991 hanno tracciato le regole fondamentali della metrologia legale, affidando al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mi.M.I.T.) l’esclusiva competenza in materia di omologazioni e verifiche. Il Ministero delle Infrastrutture non può sostituirsi al MIMIT, come ribadito dalla Cassazione.
Conclusioni
Il progetto “Attenta-mente” del Comune di Piacenza appare privo di legittimità e fondato su omissioni documentali, inganni percettivi e violazioni delle regole di trasparenza. Altvelox ha pertanto depositato denuncia-querela presso la Procura competente, segnalando inoltre la vicenda all’ANAC e alla Corte dei Conti per l’accertamento delle responsabilità amministrative e contabili.
La sicurezza stradale è un valore primario sancito dall’art. 1 C.d.S. e non può essere ridotta a un gioco di illusioni. Se il fine è legittimo, anche i mezzi devono esserlo: dispositivi omologati, atti pubblici accessibili e trasparenti, campagne educative fondate su basi scientifiche e giuridicamente corrette. Diversamente, si tradisce la fiducia dei cittadini e si mina la credibilità stessa delle istituzioni.
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