Colle Santa Lucia (BL): Un parcheggio con i soldi delle multe, sicurezza o cassa, decidete voi.
- Altvelox
- 7 giorni fa
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La sicurezza stradale è una cosa seria, in montagna anche di più. Se si usa l’autovelox per tappare buchi o fare parcheggi, si tradisce il vincolo e si tradisce la strada. Qui i conti non tornano, e lo dice il Comune nella sua stessa rendicontazione. E questo, spiace dirlo, vale più di qualsiasi smentita.

La cornice normativa è semplice. L’articolo 208 vincola i proventi a segnaletica, manutenzione della sede stradale, piani del traffico, educazione stradale, tutela degli utenti deboli. L’articolo 142, per i proventi derivanti da controlli di velocità, restringe ulteriormente il campo su sicurezza delle infrastrutture e potenziamento dei servizi di controllo con rendicontazione puntuale. Il vincolo è oggettivo e non eludibile.

Il dato economico dichiarato è questo. Proventi complessivi 2024 pari a 556.214,61 euro, di cui 398.997,65 euro da eccessi di velocità. Fin qui la fotografia. Poi, nell’uso effettivo indicato dal Comune, qualcosa non torna. Sulla quota autovelox si imputano 457.219,71 euro, cioè 58.222,06 in più rispetto alla provvista disponibile. Sul 208 si dichiarano 78.608,48 euro, ma si utilizzano 78.996,48 euro, altri 388 euro oltre soglia. Il principio è banale, in rendicontazione si espongono spese di competenza entro il tetto disponibile. Qui il supero è scritto.

C’è poi il nodo delle voci improprie. Nel capitolo autovelox compare la “realizzazione parcheggio pubblico località Rovei” per 50.000 euro, collocata sotto “manutenzione e messa in sicurezza infrastrutture stradali”. Un parcheggio può migliorare la mobilità, però rientra nel vincolo solo se un progetto tecnico dimostra il legame con la riduzione del rischio su tratti specifici, con dati di incidentalità, indicatori e coerenza con la pianificazione. In assenza di questi atti, la spesa esce dal perimetro e va stornata. Un inciso, utile a capire il punto. Se poi il parcheggio dovesse servire a fare ulteriore cassa con strisce blu, non è sicurezza stradale.
Altro profilo critico, le spese generiche. “Materie prime, beni di consumo”, “manutenzione ordinaria e riparazioni”, “assicurazione mezzi per manutenzione viabilità”, “rappezzature”, “smottamenti”, “lavori varie frazioni”. Queste voci possono essere ammissibili solo se tracciate puntualmente su tratti e lavorazioni con relazione tecnica, determina, CIG o CUP, ordinanza di cantiere e verbale di collaudo. Se sono costi ordinari di funzionamento, non possono gravare sui proventi vincolati.

Il personale merita un chiarimento. È imputata la voce “vigile a tempo determinato” pari a 6.594,30 euro nel potenziamento dei controlli. È ammissibile soltanto se il provvedimento dimostra l’impiego esclusivo per servizi di controllo e sicurezza stradale e non per coprire attività d’ufficio. Analogo discorso per il personale manutentivo inserito nella parte infrastrutturale.
Illuminazione pubblica e mutui, infine. L’illuminazione rientra quando riguarda attraversamenti o tratti critici con progettazione e collaudo illuminotecnico, non come spesa corrente indistinta. Il servizio del debito non è un intervento di sicurezza, quindi i mutui non si ripagano con proventi vincolati.
Cosa faremo adesso. Accesso agli atti con richiesta dei provvedimenti di impegno e liquidazione per ogni riga, progetti, relazioni di sicurezza, capitoli, CIG e CUP, collaudi, planimetrie, contratti e titoli abilitativi dei dispositivi, turni del personale dedicato. In caso di conferma delle incongruenze, segnalazione immediata alla Corte dei conti per violazione del vincolo di destinazione e all’Autorità giudiziaria, prefettizia e ministeriale per gli adempimenti conseguenti.
La sicurezza stradale non è un capitolo jolly, è un obbligo di legge. Qui i numeri, prima delle opinioni, dicono che serve rimediare.







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