Giustizia a senso unico? Altvelox denuncia il giudice del Tribunale Civile di Venezia.
- Altvelox
- 6 giorni fa
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Dopo l’imbarazzante rigetto di un ricorso su l'autovelox illegittimo di Meolo (VE), il CSM si chiama fuori e ci dice: "Denunciate il giudice come un normale cittadino". E noi lo faremo già questa settimana.

Lo scorso 30 aprile 2025 l’Associazione Altvelox ha depositato un formale esposto disciplinare al Consiglio Superiore della Magistratura e al Presidente del Tribunale di Venezia nei confronti della Giudice Maria Carla Quota, della Prima Sezione Civile del Tribunale Ordinario di Venezia. Il motivo? Una decisione che riteniamo gravemente lesiva dei principi di imparzialità, correttezza giuridica e uniformità della giurisprudenza.
Nel procedimento R.G. 213377/2024, la Giudice ha rigettato il ricorso di una nostra associata, sostenendo — contro ogni evidenza normativa e giurisprudenziale — che l’omologazione non fosse necessaria per il contestatissimo autovelox installato dal Comune di Meolo. Un dispositivo peraltro non più funzionante proprio per mancanza di omologazione e oggetto di un’inchiesta della Corte dei Conti del Veneto.
La risposta ricevuta oggi dal Consiglio Superiore della Magistratura, a firma del Segretario Generale Dott. Roberto Mucci, è sconcertante nella sua franchezza:
"In relazione al Suo esposto, si ritiene doveroso informarLa, per esplicita deliberazione dell'Assemblea Plenaria del C.S.M.,che in base all'art 2 del D. Lgs. 23 febbraio 2006,n.109" L'attivita di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove non danno luogo a responsabilita disciplinare". II Consiglio Superiore della Magistratura non puo, quindi valutare il merito dei provvedimenti giurisdizionali pronunciati dai magistrati che sono soggetti, come qualunque altro cittadino nel caso in cui violi la legge, al giudice ordinario civile e penale. Il cittadino puo del resto, contro i sopra indicati provvedimenti, esperire tutti i rimedi, nel rispetto delle forme e nei modi, previsti dalla legge ordinaria."
Tradotto: se un giudice viola la legge, va denunciato alla Procura della Repubblica, come chiunque altro non esiste il modo di sanzionarlo disciplinarmente se sbaglia una sentenza. E così faremo.
È davvero sconcertante però constatare come, in ogni professione, dall'artigiano al medico, dall'insegnante al pubblico dipendente, chi sbaglia paga. Esistono codici deontologici, responsabilità civili, penali e disciplinari, strumenti di controllo e sanzioni. Ma quando si tratta di un giudice che ignora 68 tra sentenze e ordinanze della Cassazione, rigetta un ricorso con motivazioni apertamente contrarie alla legge e provoca un danno oggettivo a un cittadino, non esiste alcun meccanismo interno di correzione o sanzione disciplinare.
Il Consiglio Superiore della Magistratura alza le mani e dice: “Denunciatelo voi come un qualsiasi cittadino io non c'entro...”. Ma noi non parliamo di “qualsiasi cittadino”. Parliamo di chi rappresenta lo Stato, amministra la giustizia e dovrebbe dare l’esempio. Siamo di fronte a un paradosso intollerabile, che conferma quanto sia purtroppo attuale il vecchio detto: “Cane non mangia cane” – ma solo in certe caste. E noi, che non abbiamo né privilegi né protezioni e quindi continueremo a batterci a testa alta, nel nome della verità, della giustizia e dei diritti dei cittadini onesti.
Altvelox procederà senza indugio con denuncia-querela nei confronti della Dott.ssa Maria Carla Quota. La battaglia per la legalità e la verità non si ferma davanti a nessuna toga.

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