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Piacenza: Ombre non solo sugli autovelox ma anche sugli stalli riservati ai disabili e permessi.

Segnalazioni di irregolarità e inerzia amministrativa del Comune di Piacenza. È insopportabile pensare che possano esistere irregolarità nella gestione di diritti così fondamentali. Abbiamo chiesto al Sindaco Tarasconi e Dirigente Polizia Locale Mirko Mussi una serie di documenti sulla questione che ad oggi risulta poco chiara.


I permessi sugli stalli riservati sono disciplinati dalla legge n.114 del 11.08.2014
I permessi sugli stalli riservati alle persone con disabilità sono disciplinati dalla legge n.114 del 11.08.2014

Da alcune settimane la nostra Associazione è stata contattata da cittadini di Piacenza che hanno denunciato anomalie nella gestione degli stalli riservati ad personam, ossia i posteggi assegnati individualmente a persone con gravi difficoltà di deambulazione già titolari di contrassegno disabili ai sensi dell’art. 188 CdS e art. 381 del relativo Regolamento di esecuzione. Si tratta di un istituto regolato da norme italiane ed europee, con requisiti stringenti e procedure che richiedono atti formali del Comune, verifiche sanitarie e ordinanze sindacali nominative.


Nel 2014 è stato approvato un decreto che ha cambiato le regole sui parcheggi per disabili. Prima i Comuni potevano scegliere liberamente quanti posti riservare, ora invece devono garantirne un numero minimo, stabilito in base ai posti totali disponibili nei parcheggi. Inoltre, i Comuni possono decidere se rendere gratuiti i parcheggi a pagamento per i disabili quando i posti riservati risultano già occupati, ma non sono obbligati a farlo.


Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi
Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi

Piacenza 09.08.2024 - Se una persona che ha una disabilità sale sulla sua auto e intende recarsi nel centro storico di Piacenza può ritrovarsi a girare, girare e rigirare prima di trovare un parcheggio per disabili che non sia riservato. Un problema da sempre avvertito, spiegano gli interessati, ma che da un anno e mezzo è diventato ancora più evidente. La difficoltà nel trovare uno stallo per disabili non riservato, quindi libero per tutti coloro che ne avrebbero diritto, è diventato per molti piacentini con disabilità molto complicato. Sono diverse le lettere dello stesso tenore giunte negli ultimi mesi a Libertà. In generale, l’anagrafica in possesso di Palazzo Mercanti riporta che in città gli stalli disabili sono 868, di cui 269 assegnati con personalizzazione, quelli quindi riservati a specifiche persone, il 30% del totale.Prendendo in considerazione l’area entro il cerchio delle mura (compresa tra Barriera Torino, Genova, Roma e Milano), gli stalli complessivamente dedicati ai disabili – riservati e non riservati – sono 203 (23,4% degli stalli disabili sul totale), di cui 77 quelli delle zone Ztl e Apu. Di questi ultimi 77 stalli, sono 33 quelli riservati.“Al momento sono in corso verifiche specifiche su 43 stalli riservati” dice l’assessore Matteo Bongiorni.


Il TAR del Lazio, con una decisione dell’aprile 2025, ha chiarito che i Comuni non possono rifiutare la creazione di parcheggi riservati ai disabili davanti a farmacie (o per il carico/scarico dei medicinali) senza motivazioni concrete e documentate. Questo è importante soprattutto nelle città, dove trovare parcheggio è difficile, perché la mancanza di stalli riservati può diventare un serio ostacolo per chi ha problemi di salute o disabilità. Dovrebbe risultare evidente anche senza una legge specifica che se il comune assegna uno stallo riservato alle persone portatori di disabilità posto davanti ad una farmacia, allo stesso momento ne crea uno divrso libero per tutti gli altri utenti, ma a Piacenza sembra difficile anche solo pensarlo.


Il parcheggio personalizzato, chiamato ad personam, è un posto riservato a una persona precisa che abbia gravi difficoltà di movimento e che già possieda il contrassegno disabili. È il Sindaco che lo concede gratuitamente con un’ordinanza, e il posto viene segnato con un cartello che riporta il numero del contrassegno del titolare. Questo tipo di parcheggio è previsto solo nelle zone dove c’è molto traffico e non può essere richiesto se la persona ha già uno spazio privato dove parcheggiare, ad esempio un cortile condominiale. Lo stallo non può essere usato da nessun altro, nemmeno da chi possiede un altro contrassegno disabili.


LIBERTA' (quotidiano di piacenza) 09.08.2024

Un altro strumento fondamentale per la mobilità è il contrassegno disabili, riconoscibile dal simbolo internazionale dell’accessibilità (la carrozzina bianca su fondo blu). Permette di parcheggiare in aree vietate agli altri cittadini e di avere agevolazioni particolari alla circolazione. È personale, non cedibile, non legato a una targa precisa ed è valido in tutta l’Unione Europea. Dal 2012 infatti è stato introdotto il nuovo modello europeo (CUDE), azzurro e valido in tutti gli Stati membri, che ha sostituito il vecchio tagliando arancione. Il contrassegno dura cinque anni (anche in caso di disabilità permanente) e viene rilasciato solo dopo un accertamento medico. Nei casi di invalidità temporanea può essere concesso per un periodo più breve. Va ricordato che esporre una fotocopia o un contrassegno falsificato è un reato penale, perché inganna la pubblica fede.


In sintesi, i parcheggi riservati e i contrassegni disabili non sono semplici agevolazioni, ma strumenti essenziali per garantire il diritto alla mobilità e all’inclusione delle persone con disabilità.


Alcuni cittadini di Piacenza hanno presentato formali esposti alla Polizia Locale, segnalando documentate e comprovate anomalie sulle assegnazioni dei posti personali e sulla gestione degli stalli liberi e gratuiti per le persone diversamente abili. Dalle verifiche e dagli esposti emerge che l’Amministrazione Comunale non avrebbe dato adeguato riscontro alle istanze, limitandosi a risposte generiche o alla dichiarazione di controlli a campione che, di fatto, non hanno portato ad alcuna concreta soluzione.


Mirko Mussi dirigente Polizia Locale
Mirko Mussi dirigente Polizia Locale

Questo comportamento, salvo smentita documentata, appare lesivo dei principi di imparzialità e buon andamento sanciti dall’art. 97 Costituzione e rischia di compromettere diritti fondamentali tutelati non solo dalla normativa nazionale ma anche da quella europea in materia di disabilità.


La persistenza delle criticità nonostante gli esposti già presentati denota un’inquietante inerzia istituzionale, suscettibile di integrare profili di responsabilità amministrativa e penale a carico del Sindaco e Dirigente della Polizia Locale. La trasparenza e il rispetto delle norme sono obblighi inderogabili, tanto più quando in gioco vi è la tutela dei diritti delle persone diversamente abili.


La questione è tutt’altro che formale, poiché l’errata gestione degli stalli personalizzati incide direttamente sulla mobilità quotidiana delle persone più fragili, già tutelate dal contrassegno CUDE introdotto dal D.P.R. 151/2012 in attuazione della Raccomandazione 98/376/CE.


Abbiamo pertanto richiesto al Comune, ai sensi della L. 241/1990 e del D.Lgs. 33/2013, la trasmissione di regolamenti, delibere, modulistica, atti istruttori e provvedimenti relativi alle concessioni degli ultimi anni, oltre alle ordinanze sindacali di assegnazione e agli atti di vigilanza della Polizia Locale, al fine di verificare la correttezza dell’operato amministrativo. Ora attendiamo con fiducia e pazienza la risposta del Comune di Piacenza e valutaremo le successive azioni.

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