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Frane fotocopia sulla SS51: decenni di allarmi, zero soluzioni.

Zaia nel Giugno 2016 diceva "Non credo serva un premio Nobel per mettere per sempre in sicurezza Acquabona" - Da allora ad oggi tante promesse, tavoli tecnici, convenzioni e dispositivi sperimentali. Ma Acquabona, Cancia e gli altri punti neri della statale 51 di Alemagna continuano a franare come sempre. Inaccettabile l’assenza di una messa in sicurezza strutturale, soprattutto in vista delle Olimpiadi 2026. Una questione di responsabilità pubblica, sicurezza e incolumità collettiva.

Una lunga serie di frane e smottamenti nessuna soluzione
Una lunga serie di frane e smottamenti nessuna soluzione

Nel lessico della Protezione Civile e degli organi preposti alla gestione della viabilità, la parola chiave dovrebbe essere prevenzione. Ma nella provincia di Belluno, in particolare lungo la SS51 di Alemagna, si continua a vivere in un eterno presente emergenziale, dove ogni frana viene trattata come un evento imprevisto, isolato, e puramente meteorologico.


In realtà, siamo di fronte a eventi fotocopia, che si verificano sempre negli stessi tratti, come Acquabona, con modalità e conseguenze simili. Basta leggere le cronache del 2016, con la frana del 14 giugno che portò alla chiusura della strada e alle dure parole del presidente Regione Veneto Luca Zaia:

L'episodio ha scatenato nuove polemiche tra il governatore del Veneto Luca Zaia e l'Anas responsabile del tratto di strada.
"Voglio un intervento immediato. Cosa fa l’Anas? E dov’è il governo? In quel tratto di strada ogni volta che piove viene giù una frana", ha attaccato infatti il Presidente della Regione, aggiungendo: "Non credo serva un premio Nobel per mettere per sempre in sicurezza Acquabona. Stiamo parlando di una strada che va nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, non verso una discarica". "Avanti, forza, sveglia Roma! perché ogni volta che un evento negativo interessa la Perla delle Dolomiti l’eco si diffonde in un attimo in tutto il mondo e ancora una volta l’Italia sta facendo la figura della Repubblica delle banane” cosi ha concluso Zaia.
Fan Page 15 giugno 2016
FanPage 15.06.2016

Sono parole dure ma corrette che ancora oggi risuonano di una tragica attualità. In quell'occasione, l’ANAS e la Prefettura si affrettarono a firmare un protocollo d’intesa con le Regole d'Ampezzo per permettere lavori e manutenzione straordinaria. Si parlò di vasche di contenimento, di rafforzamento del sistema di protezione civile, della presenza fissa dei Vigili del Fuoco. Ma cosa è cambiato davvero da allora?

Nulla.


Nel 2018, nuova emergenza, nuovi danni e nuovi tavoli tecnici: questa volta a causa di esondazioni e smottamenti dei rii Gere e Bigontina. Si parla di evacuazioni, di SR48 chiusa, di dispositivi automatici per rilevare le colate detritiche. Ma anche qui, a distanza di anni, tutto si è risolto in una gestione reattiva dell’emergenza, mai in una pianificazione risolutiva del rischio.

Annuncio assegnazione Olimpiadi Invernali 2026 a Milano-Cortina

Chiaro che il dissesto idrogeologico non si può fermare, ma è altrettanto chiaro che si può, anzi, si deve prevedere, studiare e contenere. E invece, lungo l’asse strategico che collega l’Italia al cuore delle Dolomiti UNESCO e alla futura sede delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, si continua a fare affidamento su deviazioni d’urgenza, ordinanze provvisorie e dichiarazioni rituali.


Meteo Web 05.06.2016
Meteo Web 05.06.2016

L’unico fronte su cui sembra esserci coerenza è quello dell’inerzia.E questo apre a gravi interrogativi di responsabilità amministrativa e istituzionale:

  • È accettabile che dal 2016 (ma sicurmente da decenni prima) non sia stato realizzato alcun consolidamento strutturale risolutivo nei tre punti noti per il rischio frana?

  • È tollerabile che non esista un Piano della Sicurezza Stradale aggiornato, come imposto dall’art. 36 del Codice della Strada, da parte di Provincia, Comuni, ANAS e Prefettura?

  • Che fine hanno fatto i fondi promessi per la messa in sicurezza?

  • Perché i dispositivi installati non sono collegati a un sistema automatico di allerta e interdizione?


Altvelox ritiene che quanto sta accadendo configuri un caso da approfondire non solo dal punto di vista tecnico e amministrativo, ma anche sotto il profilo penale, in caso di omissione di atti dovuti e di attentato alla sicurezza delle comunicazioni stradali. La prossima settimana sarà depositata ennesima denuncia querela non solo alla procura di Belluno che sino ad oggi pare non avere attivato alcuna azione penale sulle nostre numerose denunce, ma anzi, ha trasmesso richiesta di archiviazione da noi subito impugnata e ha contestualmente messo NOI sotto indagine per diffamazione. Questa volta la denuncia sarà inoltrata anche alla Procura Generale di Venezia, al Presidente della Corte di Cassazione, al CSM e alla Corte dei Conti, ovviamente ai Ministri della Giustizia, Interno e Trasporti.


L’Italia non può presentarsi al mondo con strade da terzo mondo, né può continuare a ignorare che la sicurezza viaria è un dovere costituzionale, non una facoltà discrezionale. Ci chiediamo:cosa si sta aspettando? L’incidente mortale? Il crollo sotto gli occhi dei media internazionali? O semplicemente il cambio di stagione per dimenticare tutto un’altra volta?


Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026
Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026

Ma il CIO lo sapeva? Se avesse conosciuto la verità sulla SS51 unica direttrice per Cortina d'Ampezzo e le sue condizioni strutturali, avrebbe assegnato le Olimpiadi a Cortina? È lecito domandarsi: se il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) fosse stato informato con precisione della reale condizione della viabilità bellunese, avrebbe mai confermato l’assegnazione delle Olimpiadi a Cortina d’Ampezzo?


La SS51 interrotta da frane ricorrenti, la mancanza di un Piano per le emergenze del traffico, fotocopia ogni estate e ogni pioggia, i protocolli incompiuti, le soluzioni tampone che durano il tempo di una conferenza stampa. Tutto questo era noto alle istituzioni locali, alla Prefettura, all’ANAS, alla Regione, ma è stato comunicato in modo chiaro al CIO?


Perché se l’assegnazione di un evento globale come le Olimpiadi si basa anche su criteri di logistica, sicurezza, affidabilità infrastrutturale e continuità dei collegamenti, allora qui ci troviamo di fronte a un paradosso internazionale: si promuove come "Porta delle Dolomiti" una località il cui principale asse viario crolla regolarmente sotto la pioggia.

È ora che qualcuno risponda, non con nuovi slogan, ma con atti concreti e assunzione di responsabilità.Chi ha taciuto, chi ha omesso, chi ha garantito ciò che non esiste, ha preso un impegno con il mondo intero. E ne dovrà rispondere, anche davanti alla storia.


Altvelox continuerà a denunciare pubblicamente queste omissioni e ad agire legalmente per la tutela dell’incolumità dei cittadini, dei turisti e della verità.


Il tempo della propaganda è finito. Ora servono responsabilità, azioni e trasparenza.




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