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Padova: Il Tribunale sconfessa il Giudice di Pace Bordin e condanna il Comune a oltre 1.000 euro di risarcimento.

La sentenza n. 1416/2025 del Tribunale di Padova ribalta la decisione del giudice Antonio Bordin da noi denunciato il 24 settembre scorso e conferma gli autovelox utilizzati dal comune di Padova non sono legali rendendo nulla ogni multa. Altvelox presenta quindi una seconda denuncia-querela per le gravi omissioni del giudice di pace che continua a sostenere l'equivalenza tra omologazione e approvazione.


L'Assessore di Padova Diego Bonavina e la sentenza del Tribunale che ha condannato l'Amministrazione
L'Assessore di Padova Diego Bonavina e la sentenza del Tribunale che ha condannato l'Amministrazione

Il tempo, come sempre, rende giustizia; e Altvelox, che della giustizia fa la sua unica bussola, non si fermerà davanti a niente e nessuno, né davanti a Comuni che continuano a sanzionare i cittadini con strumenti illegali, né davanti a giudici che tentano di prestare il fianco a queste amministrazioni con sentenze palesemente contro legge.


Sentenza Tribunale Civile di Padova del 16.10.2025
Sentenza Tribunale Civile di Padova del 16.10.2025

In data 24 settembre 2024 questa Associazione aveva formalmente depositato una denuncia-querela al Procuratore Generale e al Primo Presidente della Corte di Cassazione, segnalando la gravità di una sentenza palesemente contra legem emessa dal Giudice di Pace di Padova, dott. Antonio Bordin. In tale decisione, il magistrato aveva respinto il ricorso di un cittadino sostenendo l’inutilità della procedura di omologazione e, di fatto, avallando la prosecuzione dell’attività sanzionatoria del Comune di Padova con apparecchi privi dei requisiti di legge. Il Comune, forte di quella pronuncia, aveva persino diffuso pubblicamente la notizia come una vittoria giudiziaria, presentandola come conferma della legittimità dei propri autovelox e annunciando la volontà di mantenerli operativi. Una condotta istituzionale grave, fondata su un provvedimento manifestamente errato e in contrasto con l’art. 142, comma 6, del Codice della Strada e con la giurisprudenza costante della Corte di Cassazione. Oggi, con la sentenza del Tribunale di Padova n. 1416/2025, la verità è ristabilita: la decisione del giudice Bordin viene di fatto smentita, la multa annullata, e il Comune condannato a risarcire oltre mille euro, con un evidente danno erariale che conferma la fondatezza delle denunce già presentate da Altvelox.


Il Tribunale di Padova ha accolto a pieno le tesi giuridiche dell'Avvocato Federico Bertelle e lo dimostra in modo netto e inequivocabile. Il Tribunale ha infatti sconfessato il Giudice di Pace Bordin, ribaltando la sua decisione e riconoscendo quanto sostenuto dall'Avvocato Bertelle che l’autovelox del Comune di Padova era privo di omologazione; un dettaglio che non è tecnico ma sostanziale, perché la legge parla chiaro: un dispositivo non omologato non può generare alcuna sanzione valida.


Il Gazzettino 2 ottobre 2025
Il Gazzettino 2 ottobre 2025

Il giudice dott. Roberto Beghini ha così annullato il verbale e condannato il Comune a oltre mille euro di risarcimento per spese legali; denaro pubblico che ora graverà sulle casse comunali, configurando un evidente danno erariale; un costo prodotto da chi ha preferito ignorare norme e giurisprudenza pur di difendere l’indifendibile.


È una sentenza importante, perché ristabilisce la legalità dove era stata calpestata e smaschera l’arroganza di chi, dietro il paravento della burocrazia, pretendeva di legittimare ciò che la Cassazione ha già dichiarato nullo. Nonostante le ripetute pronunce della Suprema Corte, come le n. 10505/2024, 20913/2024 e 12924/2025, il Giudice Bordin aveva continuato a confermare verbali fondati su apparecchi solo approvati e mai omologati; una posizione che il Tribunale definisce infondata e contraria al diritto.


La decisione del Tribunale di Padova riforma una delle svariate sentenze emesse dal Giudice di Pace Antonio Bordin, la cui produzione, come emerge dai fascicoli acquisiti, appare caratterizzata da motivazioni standardizzate e ripetitive, redatte con modalità assimilabili al cosiddetto “copia e incolla”, pratica incompatibile con i doveri di autonomia, diligenza e imparzialità richiesti all’esercizio della funzione giudiziaria. Proprio per questo Altvelox depositerà a breve una seconda denuncia-querela nei confronti del giudice Bordin, affinché siano accertate le eventuali responsabilità penali e disciplinari connesse a tali condotte. Pur essendo stato abrogato il reato di abuso d’ufficio, restano pienamente configurabili e rilevanti i delitti di omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p.), rifiuto di atti dovuti, falsità ideologica in atto pubblico (art. 479 c.p.) e, in presenza di vantaggi indebiti o di agevolazioni verso l’amministrazione sanzionante, anche la truffa ai danni dello Stato (art. 640 c.p.). Tali fattispecie si adattano perfettamente a chi, con piena consapevolezza, ignora i principi di legge e le prove documentali, perpetuando un sistema di decisioni contra legem che, lungi dal tutelare il diritto, lo svilisce, generando un danno concreto ai cittadini e all’erario.


Denuncia querela del 24.09.2025
Denuncia querela del 24.09.2025

Non è soltanto una questione giuridica, è una questione di rispetto per i cittadini e per lo Stato di diritto; perché quando la giustizia si piega, anche solo per convenienza, superficialità o silenziosa complicità, il danno non colpisce un singolo automobilista ma l’intera collettività.


Ogni volta che un giudice o un’amministrazione sceglie di ignorare la legge per difendere un sistema di sanzioni illegittime, viene minato il principio stesso di uguaglianza davanti alla legge e si rafforza un potere amministrativo che, invece di tutelare la sicurezza, si nutre dell’errore per fare cassa. È questo il vero rischio: una giustizia amministrativa piegata alla logica della rendita, incapace di riconoscere il torto, pronta a giustificare l’abuso con argomenti di comodo e decisioni preconfezionate.


Altvelox continuerà a denunciare, a vigilare e a esigere trasparenza in ogni sede; lo farà davanti alle Procure, alla Corte dei Conti, al Consiglio Superiore della Magistratura e a chiunque abbia il dovere istituzionale di intervenire. Lo farà anche quando significa toccare ruoli sensibili o mettere in discussione interessi consolidati, perché la legalità non è materia negoziabile, non dipende da interpretazioni personali e non si sospende per convenienza politica. Nessuna toga, nessun dirigente pubblico, nessuna autorità locale può decidere di alterare ciò che la legge stabilisce con chiarezza e che la Corte di Cassazione ribadisce da anni: senza omologazione non esiste prova, e senza prova non esiste sanzione.


Il tempo, come sempre, rende giustizia, ma serve il coraggio di pretenderla ogni giorno; serve la costanza di chi non si lascia intimorire dal silenzio delle istituzioni, di chi non accetta che la menzogna si travesta da diritto e l’ingiustizia da procedura. Altvelox c’è, continuerà a esserci, e non arretrerà di un passo, perché dove la legge tace o viene tradita, la voce della verità deve farsi sentire più forte.


I Giudici del Tribunale si erano gia espressi a favore di Legge
I Giudici del Tribunale si erano gia espressi a favore di Legge nel luglio scorso

1 commento

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Franco
13 ore fa
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Alcuni giudici di pace dovrebbero dimettersi e, in particolare questo "Bordin" , sicuramente giudice Onorario non all'altezza di fornire giudizi imparziali ( probabile che egli abbia qualche particolare interesse pro-Amministrazioni, come lo sono altri colleghi ) .

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