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Tutor Polesella (RO): Il nuovo impianto sotto accusa. Sistema non omologato usato in nome della sicurezza.

Altvelox denuncia alla Procura: “Installato un dispositivo privo di omologazione ministeriale. Il Comune e la Prefettura di Rovigo ignorano la legge e le sentenze della Cassazione". Denuncia querela alla Cassazione, Corte dei Conti, ANAC e Procura per sindaco, polizia locale e stradale, prefetto e anas.


La Corte di Cassazione è chiara ma i Sindaci se ne fregano
La Legge e la Corte di Cassazione sono chiarissime ma i Sindaci se ne fregano

Il Comune di Polesella (RO) ha annunciato l'attivazione di un nuovo sistema “tutor” sulla Statale 16 Adriatica, un tratto di circa 1.100 metri tra l’incrocio per Guarda Veneta e quello con la provinciale SP40, con limite di velocità fissato a 70 km/h. L’obiettivo dichiarato dal sindaco Emanuele Ferrarese è “la sicurezza stradale e non la cassa comunale”.


Denuncia-querela del 20.10.2025
Denuncia-querela del 20.10.2025

Tuttavia, dietro questa iniziativa si cela un problema ben più grave: il dispositivo installato, secondo quanto accertato da Altvelox, risulta privo di regolare decreto di omologazione ministeriale, requisito essenziale per la validità legale di ogni accertamento automatico di velocità.


Il caso è ora al centro di una denuncia-querela depositata da Altvelox presso la Procura della Repubblica di Rovigo, estesa anche al Ministero dell’Interno, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e alla Corte dei Conti. Nella denuncia si evidenzia che la Prefettura di Rovigo e la Polizia Stradale hanno autorizzato l’attivazione del sistema in violazione dell’art. 45 e dell’art. 142 del Codice della Strada, oltre che dell’art. 192 del Regolamento di Esecuzione.


Le sentenze della Corte di Cassazione sino dal lontano 2001, hanno ribadito un principio chiaro: nessun dispositivo può essere usato per fini sanzionatori se non è omologato dal Ministero competente (oggi il MIMIT, Ministero delle Imprese e del Made in Italy). La semplice “approvazione tecnica” del costruttore non sostituisce l’omologazione e non garantisce la validità giuridica delle rilevazioni.


Nonostante ciò, a Polesella si procede ugualmente. Il Comune ha investito risorse pubbliche per l’acquisto o il noleggio del sistema, pur conoscendo la mancanza del titolo legale di omologazione, configurando così un atto di gestione dolosamente illegittimo. Si tratta, secondo Altvelox, di una condotta che potrebbe integrare falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma 2, n. 1 c.p.), e frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.), oltre a un evidente danno erariale ai sensi della legge n. 20/1994.


La Voce di Rovigo del 17.10.2025
La Voce di Rovigo del 17.10.2025

Ogni sanzione emessa tramite questo tutor, privo dei requisiti metrologici previsti, sarà giuridicamente nulla. Ciò comporterà un contenzioso inevitabile davanti ai Giudici di Pace e ulteriori costi per la collettività.Non solo: l’attivazione di un sistema non conforme mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella legittimità dell’azione amministrativa.


Altvelox ha chiesto alla Procura di disporre il sequestro preventivo dell’impianto, di verificare la regolarità degli atti prefettizi e di accertare le responsabilità penali e contabili dei soggetti coinvolti.L’Associazione ribadisce che “la sicurezza stradale non può essere usata come paravento per coprire violazioni della legge” e che “la legalità metrologica è un principio inderogabile, sancito da oltre vent’anni di giurisprudenza e dal Regio Decreto 7088/1890”.


L’ennesimo caso Polesella conferma, ancora una volta, un sistema di controllo della velocità fuori legge. Altvelox proseguirà la sua azione fino al ripristino della legalità e al blocco di ogni dispositivo non omologato, ricordando che la sicurezza sulle strade nasce dal rispetto delle norme, non dalla loro manipolazione.

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