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Veneto Strade e l’accesso negato: omissioni e responsabilità sul caso Brenzone.

Altvelox denuncia l’atteggiamento opaco e omissivo di Veneto Strade Spa, che ha fornito risposte parziali e fuorvianti alle richieste di accesso civico riguardanti l’impianto semaforico installato sulla SR 249 in località Pasola, aprendo la strada a una nuova denuncia-querela dopo quella già ratificata il 10 luglio 2025. Sarà formalizzata seconda denuncia-querela anche in capo ai vertici di Veneto Strade Spa.


La riposta di Veneto Strade Spa il Sindaco e il rilevatore di Brenzone
La riposta di Veneto Strade Spa il Sindaco di Brenzone - Paolo Formaggioni

La questione fa riferimento ai rilevatori per le infrazioni semaforiche installati e utilizzati dal Comune di Brenzone sulla SR 249 Gardesana Occidentale.


Nonostante il formale istanza di accesso agli atti, il Comune di Brenzone aveva omesso di produrre la documentazione completa relativa agli accordi tecnici e organizzativi, in particolare riguardo ai contratti, agli affidamenti, alle offerte commerciali ricevute e ai successivi accordi commerciali, tecnici ed economici sottoscritti o rifiutati e per tale motivo questa associazione aveva ratifica una denuncia-querela alla procura della repubblica e corte dei conti.


Risposta accesso Veneto Strade Spa 08.08.2025
Risposta accesso Veneto Strade Spa 08.08.2025

Dai pochi documenti ricevuti, era emerso che il Comune di Brenzone ha affidato incarico diretto alla ditta Traffic Tecnology Spa il 04.02.2025 quando ancora non aveva ne una deliberazione comunale di giunta e consiglio regolarmente votata e sottoscritta, quando non aveva ancora formalizzato richiesta autorizzativa a Veneto Strade Spa ente gestore della SP249 trasmessa solo il 11.03.2025, che ha ricevuto autorizzazione da Veneto Strade Spa due mesi dopo l'affidamento pubblico in data 10.04.2025.


Abbiamo ritenuto doveroso chiedere alle procure e alla corte dei conti che cosa avrebbe fatto il Sindaco Paolo Formaggioni se Veneto Strade Spa avesse negato l’autorizzazione all’installazione dell’impianto. Avrebbe forse annullato il contratto già sottoscritto e avrebbe riconosciuto alla ditta Traffic Tecnology Spa eventuali danni o costi sostenuti, o semplicemente avrebbe ritenuto sacrificabile la legalità in nome dell’interesse a incassare? Tale cronologia dimostra, senza possibilità di equivoco, che l’Amministrazione ha impegnato fondi pubblici, stipulato un contratto oneroso e avviato l’iter operativo per l’installazione di un dispositivo di controllo stradale in totale assenza dei presupposti tecnico-giuridici necessari.


Ma c'è molto di più.


L’Associazione Altvelox, con istanza formale del 12 luglio 2025, ha esercitato il diritto di accesso civico generalizzato ai sensi della L. 241/1990 e del D.Lgs. 33/2013, indirizzando a Veneto Strade Spa una richiesta puntuale e dettagliata di documenti relativi all’autorizzazione, alla progettazione e ai presupposti tecnico-giuridici dell’impianto di rilevamento delle infrazioni semaforiche installato dal Comune di Brenzone sulla SR 249 in località Pasola.


Le richieste hanno riguardato, tra l’altro:


  • copia integrale dell’istanza di autorizzazione presentata dal Comune di Brenzone;

  • copia completa del nulla osta rilasciato da Veneto Strade, con relative prescrizioni tecniche, amministrative e gestione dei proventi;

  • progetto tecnico di installazione approvato;

  • dati statistici completi sull’incidentalità della SR 249 negli ultimi cinque anni;

  • piani del traffico comunali ed extraurbani, aggiornati ai sensi dell’art. 36 CdS;

  • documenti di nomina degli organi amministrativi di Veneto Strade.


Era emerso con chiarezza, dall’analisi cronologica degli atti, che alla data dell’11 marzo 2025, momento in cui il Comune di Brenzone sul Garda ha formalizzato la richiesta di autorizzazione per l’installazione e l’utilizzo di impianti di rilevamento delle infrazioni semaforiche sulla SR 249, il Sindaco pro tempore, Paolo Formaggioni, rivestiva contestualmente la carica di Consigliere di Amministrazione proprio della Veneto Strade S.p.A., società concessionaria della gestione e manutenzione della medesima infrastruttura viaria.


L'Arena 19.06.2025
L'Arena 19.06.2025

Tale circostanza se effettivamente confermata, configura, in termini giuridici, un palese e rilevante conflitto di interessi, disciplinato e vietato dall’art. 6-bis della L. 7 agosto 1990, n. 241, nonché dall’art. 42 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) e dai principi generali in materia di imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione ex art. 97 Cost. L’intreccio tra il ruolo di legale rappresentante dell’ente richiedente (Comune) e quello di componente dell’organo decisionale dell’ente gestore e autorizzatore (Veneto Strade S.p.A.) determina un’incompatibilità funzionale e soggettiva che, se non adeguatamente rimossa o dichiarata, può inficiare la legittimità stessa dell’atto autorizzativo e di tutti gli atti consequenziali, con possibili ricadute anche sul piano penale (abuso d’ufficio ex art. 323 c.p., falsità 476 e 479 c.p.) e contabile (danno erariale).


Per tali motivi, l’Associazione Altvelox ha ritenuto necessario e urgente formalizzare un accesso civico generalizzato ex artt. 5 e 5-bis del D.Lgs. 33/2013, indirizzato sia a Veneto Strade S.p.A. sia al Prefetto di Verona, al fine di ottenere copia integrale di una serie di documenti essenziali per verificare:


  • la correttezza procedurale dell’iter autorizzativo;

  • l’esistenza di eventuali atti di astensione o dichiarazioni di conflitto di interessi;

  • i presupposti tecnici e giuridici posti a fondamento dell’installazione;

  • i dati oggettivi e documentali che avrebbero giustificato l’intervento sotto il profilo della sicurezza stradale e della pianificazione della mobilità.


Tale iniziativa si poneva nell’ottica di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e legalità, e di accertare se l’autorizzazione concessa sia stata il frutto di un procedimento regolare o, viceversa, di una condotta amministrativa potenzialmente viziata da interessi personali incompatibili con l’esercizio di una funzione pubblica e per questo era indispensabile ottenere copia dei seguenti documenti:


  • Deliberazione Regione Veneto riferito alla nomina del penultimo CdA Veneto Strade Spa con la nomina del Signor Formaggioni Paolo quale consigliere.

  • Deliberazione Regione Veneto riferito alla nomina dell'ultimo CdA Veneto Strade Spa.


Si capisce che ottenuti questi due documenti avremmo avuto la risposta ai nostri dubbi ma leggete sotto cosa ci ha risposto in modo chiaramente ostruzionistico e omissivo Veneto Strade Spa:


Risposta Veneto Strade Spa - 24651/2025 del 08.08.2025
Risposta Veneto Strade Spa - 24651/2025 del 08.08.2025

La risposta fornita da Veneto Strade, pervenuta in data 8 agosto 2025, si è rivelata gravemente carente, omettendo la trasmissione di gran parte della documentazione richiesta, fornendo elementi parziali e privi di completezza tecnica e amministrativa, e sottraendo all’accesso atti essenziali alla verifica della legittimità dell’intera procedura.


Tale comportamento appare in contrasto con il principio di “accessibilità totale” sancito dall’art. 1 del D.Lgs. 33/2013, ostacolando il controllo diffuso sull’operato di un ente pubblico concessionario di funzioni viarie e gestore di infrastrutture.


Altvelox formalizzerà una seconda denuncia-querela per accertare le responsabilità penali e contabili di Veneto Strade Spa, andando ad integrare il procedimento già avviato con la denuncia ratificata il 10 luglio 2025. Il comportamento dell’ente, oltre a profilare possibili violazioni degli obblighi di trasparenza amministrativa, potrebbe configurare ipotesi di falso ideologico per omissione, abuso d’ufficio e danno erariale, stante l’utilizzo di risorse pubbliche per un progetto privo della documentazione autorizzativa e tecnica prescritta.


È fin troppo agevole, per alcune amministrazioni, mascherare sotto il nobile alibi della “sicurezza stradale” operazioni che si traducono, in concreto, in strumenti di prelievo patrimoniale sistematico, sottratti a un reale controllo pubblico. Ancora più grave è quando, a fronte di formali e motivate richieste di accesso civico, gli enti gestori, in questo caso Comune di Brenzone e Veneto Strade S.p.A. oppongono silenzi, risposte parziali o palesemente omissive, negando alla collettività il diritto di conoscere gli atti che giustificano l’uso di risorse pubbliche e l’adozione di misure sanzionatorie.


Presidente Regione Veneto Luza Zaia
Presidente Regione Veneto Luza Zaia

È un metodo che mina alle fondamenta i principi di legalità, trasparenza e buon andamento sanciti dall’art. 97 Cost., e che non può trovare giustificazione nella retorica dell’emergenza o della prevenzione.


Paradossale, infine, constatare come, in altri contesti, vi sia un immediato e deciso intervento istituzionale, si pensi al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, pronto a prendere posizione sulle problematiche dei motociclisti in transito sulle Dolomiti, o dei motoscafi nella laguna di Venezia... mentre su vicende come questa, in cui è direttamente coinvolta una società partecipata dalla stessa Regione e si profilano potenziali conflitti di interesse e violazioni di legge, si registri un assordante silenzio. Il rispetto delle regole non è selettivo: o vale sempre, o smette di essere garanzia di democrazia e tutela per i cittadini. In caso contrario, si consolida l’idea di una legalità “a geometria variabile”, piegata alle convenienze politiche e agli interessi economici del momento.


Questa vicenda dimostra come la trasparenza non possa essere un adempimento facoltativo, ma rappresenti un dovere giuridico imprescindibile, soprattutto quando sono in gioco la sicurezza stradale, la legalità delle procedure e l’uso di fondi pubblici.




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