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Immagine del redattoreAltVelox

ANCI: Richiamo ai sindaci basta fare cassa con gli autovelox.

ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, dopo i casi scandalosi scoppiati in Veneto a Cadonenghe, Giacciano con Baruchella e Bosaro, corre ai ripari e sta per inviare a tutti i sindaci una direttiva sull'uso degli autovelox. Speriamo serva a qualcosa ma permetteci di dubitare... perche le casse sono vuote e senza i proventi degli autovelox piangono.

In un'Italia sempre più ossessionata dal rispetto delle regole e dalla sicurezza stradale, emergono fenomeni che fanno gridare allo scandalo. Uno di questi è rappresentato dagli autovelox, quegli insidiosi dispositivi elettronici installati lungo le strade italiane per monitorare la velocità dei veicoli in transito. Fin qui nulla di male, se non fosse che molti di questi autovelox vengono installati in maniera non conforme alle regole più elementari, o addirittura in modo fraudolento, nascosti da altri segnali stradali o in strade che non hanno i requisiti minimi.


Ma adesso la misura è colma, e l'ANCI ha deciso si passare alle vie di fatto, a partire dalla sezione del Veneto, dove la situazione è da tempo fuori controllo. L' esercito di autovelox schierato in campo per far cassa è infatti spesso e volentieri formato da apparecchi elettronici che non rispondono alle normative previste per la loro installazione. Il rispetto delle regole è richiesto da ambo le parti, non solo agli automobilisti, per cui è il caso di correre urgentemente ai ripari.

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Clemente di Nuzzo - Prefetto di Rovigo

L'associazione sta preparando una circolare per richiamare tutti all'ordine, e per ricordare a sindaci e amministrazioni locali la necessità di attenersi alla normativa realtiva alla collocazione degli autovelox e alla conseguente attività di monitoraggio. Sono oltre 11mila gli apparecchi elettronici di rilevamento della velocità installati in Italia, primato assoluto a livello europeo. Ma quali sono le regole che andrebbero rispettate sulle quali troppo spesso si chiude un occhio?


Per piazzare un autovelox lungo le arterie urbane o quelle extraurbane secondarie (ovvero le strade provinciali) è sempre necessario un decreto del prefetto, che dovrebbe essere emesso esclusivamente dopo la convocazione di una conferenza dei servizi con la Polstrada, la polizia locale e le istituzioni. Tale conferenza, e questo è il secondo punto focale, deve comunque avere già valutato tutta una serie di elementi, quali i flussi di traffico, la frequenza di incidenti stradali e la presenza di spazi idonei per le postazioni. Terzo e ovvio punto il fatto che il macchinario debba essere omologato. Ultima, ma non per questo meno importante, regola è la verifica annuale e la taratura della strumentazione: qualora ciò non fosse accertato, la multa va ritenuta non valida.

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Marco Schiesaro - Sindaco di Cadoneghe

Il Sindaco di Cadoneghe (PD), 35000 multe in 40 giorni e quello di Giacciano con Baruchella (RO) 17000 in 30 giorni non hanno neppure il coraggio delle loro azioni amministrative e si nascondono dietro fantomatici esposti della stessa cittadinanza, come fosse questo l'imprescindibile elemento per richiedere ed istallare degli autovelox. Poi scavando si scopre che a Cadoneghe i cittadini che hanno richiesto con una petizione il controllo elettronico delle velocità fanno capo (salvo smentita o prova contraria) ad un cittadino diversamente abile molto vicino politicamente allo stesso sindaco. A Giacciano con Baruchella invece, dove il Sindaco Natale Pigaiani addirittura lo ha fatto "su richiamo della propria coscenza" quale unico modo per rallentare le auto rispondendo anch'egli ad una petizione dei cittadini.


"...Nella SR 307, nei prossimi due mesi andranno installati due nuovi rilevatori, dopo la disposizione del Prefetto, e i proventi sono del Comune di Cadoneghe, visto che entriamo in proprietà. Questo per dire che abbiamo sicuramente noi, come tutti i Comuni, un saldo negativo ma avremo anche un saldo positivo, che nel complesso oggi gioca a nostro favore...". Marco Schiesaro - SIndaco


Insomma situazioni paradossali dove in nome della sicurezza stradale i Comuni metteno in cassa milioni di euro facili facili, senza alcuna remora di riflettere che così stanno spremendo come limoni i cittadini e senza agire, volutamente o meno, sulla vera prevenzione e sicurezza stradale, spesso mai assicurata agli stessi cittadini usati come un bancomat senza pin.

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Basta fare cassa con gli autovelox

L'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha finalmente deciso di alzare la voce contro questa truffa legalizzata, partendo dal Veneto, dove la situazione è fuori controllo da tempo.


Come detto se in Sindaci hanno capito che con gli autovelox le casse sono sempre in ordine, i Prefetti, che dovrebbero vigilare attentamente e valutare le richieste a norma di legge, risultano essere i primi a violare lo stesso codice della strada, autorizzando rilevatori elettronici spesso senza neppure sapere dove essi vengono realmente installati, magari a 30 metri di distanza dal punto autorizzato, come a Giacciano con Baruchella, ricevendo relazioni tecniche della Polizia Stradale che, guarda caso non risulta abbia emesso una posizione negativa sulle questione, magari con numero di incidenti bassissimi come a Cadoneghe e pure su strade prive dei requisiti come richiamato troppe volte dalla Corte di Cassazione.

E così, si scopre che moltissime Amministrazioni Locali e Provnciali, che hanno richiesto ai Prefetti l'uso degli autovelox, non hanno mai messo in sicurezza le strade come prevede l'articolo 36 del Codice della Strada, non hanno mai redatto e aggornato il PIANO URBANO DEL TRAFFICO e le Province (come quella di Belluno) non hanno mai redatto e aggiornato il PIANO DEL TRAFFICO PER LA MOBILITA' EXTRAURBANA.


E i Prefetti che dovrebbero segnalare le inadempienze al Ministero dei Trasporti se ne fregano del codice della strada, e non provvedono neppure a predisporli d'ufficio come in loro dovere.


Ed allora di quale sicurezza stradale stiamo parlando?





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