Multa fantasma a 115 km/h sul Passo Giau: Il Giudice di Pace non ci casca, annulla il verbale e condanna il Comune.
- Altvelox
- 5 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Accolto il ricorso di un associato Altvelox, sanzione annullata e Comune condannato a pagare 250 euro oltre 43 euro di contributo unificato spese vive. Nel silenzio della Procura di Belluno, l’amministrazione insiste su uno strumento contestato, scaricando sui cittadini i costi di difese che i giudici riconoscono fondate. Altvelox deposita una nuova denuncia querela per danno collettivo ed erariale.

Quest’oggi il Giudice di Pace di Belluno, ha accolto il ricorso promosso per un nostro associato contro una sanzione elevata tramite il rilevatore di velocità installato nel territorio del Comune di Colle Santa Lucia, sul passo Giau in direzione Cortina d'Ampezzo. Il Comune, dopo avere depositato una memoria difensiva inconsistente sul piano giuridico e fattuale, non si è neppure presentato in udienza per sostenerla. A questo punto la domanda è inevitabile: quale coerenza può rivendicare un’amministrazione che continua a emettere multe in nome della “legalità stradale”, se poi diserta il contraddittorio davanti al giudice e rinuncia di fatto a difendere la legittimità dei propri atti?
Il fatto verteva su una contestazione di superamento della velocità di 115 km/h con sospensione patente, velocità di fatto incompatibile con le caratteristiche del veicolo condotto e di quel tratto stradale e raggiungibile solo da chi fosse totalmente incurante del minimo criterio di prudenza, circostanza che non riguarda il nostro associato, il quale, certo della propria condotta, ha sempre respinto l’addebito.

Il giudice non solo ha annullato il verbale, ma ha anche condannato il Comune al pagamento di 250 euro più tasse a titolo di rimborso spese legali, oltre al contributo unificato di 43 euro.
Non si tratta di un episodio isolato ricorderete che la scorsa settimana il Prefetto di Belluno aveva lasciato trascorrere i termini di 210 giorni per otto procedimenti identici, ed il mese prima sempre il Giudice di Pace di Belluno, ne aveva annullate altrettante.
È l’ennesima decisione che conferma, in concreto, ciò che denunciamo da anni: l’impianto di Colle Santa Lucia presenta profili di illegittimità che non possono più essere ignorati. Ogni ricorso accolto è una piccola sentenza sul sistema, prima ancora che sulla singola multa.
Nel frattempo, la Procura della Repubblica e gli organi inquirenti continuano a non intervenire in modo efficace, nonostante Altvelox abbia già depositato cinque denunce querele a carico del sindaco Paolo Frena, del Prefetto e del dirigente della Polizia Stradale competenti per territorio.
Oggi annunciamo la presentazione di una ulteriore sesta denuncia querela, perché il quadro che si sta delineando non riguarda più la singola violazione al Codice della strada, ma un danno collettivo gravissimo e reiterato.

Il meccanismo è semplice e pesante. Il cittadino riceve una sanzione, spesso per importi significativi, è costretto a scegliere se pagare subito o investire tempo e denaro in un ricorso. Chi decide di difendersi, quando assistito in modo adeguato, nella maggior parte dei casi vede riconosciute le proprie ragioni. Il risultato è paradossale: il Comune non solo non incassa la sanzione, ma viene condannato a rimborsare le spese legali. Questo significa uscite di cassa che gravano sul bilancio pubblico e quindi su tutta la collettività.
Si configura così un potenziale danno erariale, perché l’amministrazione insiste nell’utilizzo di uno strumento di accertamento contestato e privo, secondo noi, dei requisiti normativi necessari. Ogni decisione sfavorevole, ogni condanna al pagamento di spese, è un tassello che conferma la noncuranza verso i principi di buon andamento e imparzialità sanciti dall’articolo 97 della Costituzione. Chi governa e chi dirige uffici pubblici non può far finta di nulla di fronte a un filone costante di pronunce negative.

Come associazione non intendiamo arretrare. Continueremo a denunciare alle Procure competenti ogni utilizzo di strumenti illegali, continueremo a denunciare alla Corte dei Conti e alle altre autorità di controllo il possibile profilo di responsabilità, non solo amministrativa, ma anche contabile, per la gestione di questo impianto. Non è accettabile che si perseveri su uno strumento che genera contenzioso, scontento sociale e costi aggiuntivi per tutti, mentre viene venduto all’opinione pubblica come presidio di sicurezza stradale.
Invitiamo i cittadini a non subire passivamente ribellatevi a questo sistema perverso e illegale, a verificare ogni verbale, a non considerare “inevitabile” una sanzione solo perché arriva con un timbro ufficiale. Dove la giustizia amministrativa continua ad annullare, significa che qualcosa nel sistema non funziona. Noi, anche se la Procura di Belluno continua a non dare risposte concrete o peggio a chiedere archiviazioni senza dare impulso ad azione penale con indagini concrete, proseguiamo sulla strada delle denunce (anche dei PM che archiviano a modello 45 di default), perche la legalità, se vale per il cittadino, deve valere prima di tutto per le istituzioni.





Bisogna insistere su questa linea, sono certo che prima o poi si riuscirà a perforare questo " muri di gomma" che protegge gli amministratori con la complicità della magistratura che " non Vede" la tipologia dei reati. Allora dico che sarebbe opportuno, per le prossime festività, regalare occhiali da vista al p.m. .
Questa situazione mi fa venire in mente un passaggio di parole dette da Alberto Sordi nel film " il marchese del grillo" dove, rivolto al popolo che lo reclamava disse : " io sono io e voi non siete un cazzo" . Ecco, quello che succede nelle Procure di diverse città italiane più o meno e come la questione del Marchese Del Grillo.