Nuova intimidazione. Bruciata l'auto del perito che ha fatto sequestrare i rilevatori T-EXSPEED 2.0. in tutta Italia.
- AltVelox
- 18 feb
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Data alle fiamme la notte scorsa l'autovettura mercedes dell'Ingegnere Antonio MENEGON perito che ha collaborato con la procura della repubblica di Cosenza e che ha portato con le sue attività e perizie ai sequestri in tutta Italia dei rilevatori delle velocità usati sino alla scorsa settimana anche a Vicenza e Bagnolo di Po (RO).

AGENZIA ANSA-M SEZIONE CRONACA
Incendio è di natura dolosa (ANSA) - VICENZA, 17 FEB - A fuoco l'auto dell'ingegnere vicentino consulente della procura di Cosenza che con le sue perizie ha fatto spegnere decine di autovelox, che risulterebbero irregolari secondo le indagini del magistrati della procura calabra, in diverse regioni italiane tra cui quello della città di Vicenza a cui sono stati messi i sigilli la settimana scorsa La Mercedes del consulente è stata data alle fiamme nella notte tra venerdì e sabato a Rosà (Vicenza), l'incendio è di natura dolosa, forse come gesto intimidatorio. A questo esposto per altro si aggiunge l'intrusione avventura nel suo ufficio da parte di sconsolato che avrebbero trafugato dei file dal suo pc. Su tutto quando il professionista si è detto molto preoccupato ha presentato una memoria ai carabinieri. (ANSA).

Pochi lo conoscono perchè è un professionista schivo e poco propenso ad apparire perche preferisce lavorare... Antonio MENEGON è uno dei professionisti tecnico investigativi che ci sostiene e che mette a disposizione la sua lunga esperienza e professionalità tecnica, per le "battaglie" che quotidianamente affrontiamo contro quelle pubbliche amministrazioni che persistono ad utilizzare a danno dei cittadini strumenti elettronici illegali.
La notte scorsa ignoti gli hanno bruciato la macchina e casualmente l'evento avviene solo poche ore dopo che la Procura della Repubblica di Cosenza, ha notificato un secondo e più incisivo provvedimento che ha sequestrato i rilevatori elettronici modello T-EXSPEED 2.0 in tutto il territorio nazionale compresi quelli nei Comuni di Vicenza e Bagnolo di Po (RO), che sino a qualche giorno fa, nonostante tutto fosse noto e di dominio pubblico, persistevano ad utilizzare questi strumenti illegali senza avere attivato alcuna azione a tutela della collettività e della stessa amministrazione pubblica, verso le società che avevano fornito tali strumenti oggetto di indagine e sequestro in altre città.
Già lo scorso settembre 2024, ignoti si erano introdotti nell'ufficio e avevano "spiato" senza rubare niente, nel computer utilizzato dal Menegon. Un precedente inquietante che lo aveva messo in guardia facendoci avere dei documenti importanti che abbiamo anche trasmesso, su sua indicazione, a numerose procure venete che al momento tacciono.
POTERE DEVIATO DELLO STATO "Finalizzato a permettere ai Comuni di finanziarsi sul territorio. Intento apprezzabile, se non fosse stato attuato in violazione di legge e di Diritti Costituzionali". Questo il titolo del documento denuncia scritto dall'Ingegnere Menegon che abbiamo pubblicato e che potete leggere sul nostro blog, una denuncia incredibile che ha messo a nudo il "sistema autovelox" con prove e documenti oggi ben custoditi che, come gli ultimi eventi testimoniano, stanno facendo tremare molte gambe.
"Corretta prevenzione si sarebbe ottenuta installando, previsti dalla legge 120-2010, cartelli luminosi-sonori informativi prima dell’autovelox e sullo stesso, con avviso immediato d’ infrazione. Verbali con notifica posteriore all’infrazione, pur moltiplicando gli incassi poco o nulla servono alla prevenzione; perfino l’addestramento dei cani prevede immediatezza tra pena e disobbedienza!"...

Non crediamo alle casualità quando ci sono di mezzo milioni e milioni di euro persi... ma l'ingegnere Menegon è anche colui che sta seguendo per la nostra Associazione, in qualità di perito tecnico di parte, la questione che ci ha visto perquisire la casa, gli uffici e sequestrare computer e telefono. Alle 7.00 del 5 febbraio 2025, 8 uomini della Questura di Belluno, hanno proceduto a una perquisizione personale e locale presso la residenza del presidente dell'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, Gianantonio Sottile, e presso la sede dell'associazione stessa. In tale occasione, sono stati sequestrati il PC e il telefono utilizzati per le attività associative. La perquisizione è stata disposta dal Pubblico Ministero Dr.ssa Roberta Gallego a seguito di una denuncia querela per diffamazione, presentata dal Prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton.

Abbiamo chiesto a dei parlamentari a noi vicini di chiedere mezzo interrogazione al Ministro della Giustizia Carlo NORDIO e Ministro dell'Interno Matteo PIANTEDOSI quanto segue:
Se le modalità di perquisizione e sequestro dei dispositivi appartenenti a Gianantonio Sottile e dell'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, siano state conformi alla legge e se si ritenga che la repressione di opinioni e attività legate a denunce pubbliche possa essere considerata legittima in un contesto di democrazia.
Se il Ministro ritenga che l'attività investigativa e la gestione della querela del Prefetto di Belluno abbiano seguito criteri di equità e giustizia, in considerazione delle presunte irregolarità e dei reati denunciati contro lo stesso Prefetto, che non hanno visto un riscontro da parte della Procura di Belluno.
Se sia opportuno e coerente con i principi di libertà di espressione e diritto di associazione l'adozione di misure così invasive e intimidatorie nei confronti di chi, come l'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, svolge un'attività di denuncia e monitoraggio dei comportamenti delle istituzioni e degli amministratori pubblici, attuate sempre in conformità di legge utilizzando solo attività lecite e legittime.
Se il Ministro intenda avviare un approfondimento e un riesame di tali pratiche, alla luce dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali, al fine di garantire che le associazioni civiche possano continuare a svolgere il loro lavoro senza timore di azioni di repressione inadeguate o sproporzionate.
Dopo quanto accaduto all'Ingegnere Antonio MENEGON crediamo sia il caso di implementare l'interrogazione ai Ministri con altri interrogativi che possano consolidare la fiducia nelle Istituzioni cosa che al momento sta venendo lentamente ma inesorabilmente meno.
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