Olimpiadi, mani della Lega su 7 anni di poltrone: lo stop del Colle svela il piano Salvini.
- Altvelox
- 27 lug
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ROMA – Sembrava un emendamento tecnico, è stato un colpo di mano. La Lega ha tentato di prolungare fino al 2033 la vita della società pubblica incaricata di costruire le infrastrutture per le Olimpiadi Milano-Cortina. Sette anni di incarichi e stipendi, ben oltre la fine dell’evento. Ma a bloccare tutto, all’ultimo secondo, è stato il Quirinale. Uno stop deciso, che ha sventato il progetto fortemente voluto da Matteo Salvini.

Premessa anti strumentalizzazioni.... Altvelox è e rimane apolitica non è di nostro interesse l'orientamento politico di quello che denunciamo perche le porcherie politiche sono bipartisan, oggi vogliamo riprendere una notizia di Stefano Petroselli, pubblicata su "TheSocialPost.it" e solo in altre rarissime testate nei giorni scorsi, censurata da tutti i media nazionali.
...Il meccanismo era semplice: sfruttare un passaggio del decreto Sport per garantire potere, controllo e nomine in una società creata solo per durare fino al 2026. Il piano è saltato a un passo dal voto, quando l’allarme è arrivato dal Colle a Palazzo Chigi, costringendo il governo a intervenire e ritirare l’emendamento.

Il testo, firmato dal leghista Gianangelo Bof, parlava di “valorizzare l’esperienza maturata” dalla società Infrastrutture Milano Cortina, proponendo la sua operatività fino al 31 dicembre 2033. Ma a stoppare tutto è stato un giudizio informale ma severo del Colle, arrivato tramite il sottosegretario Mantovano. Nonostante un tentativo di modifica dell’ultima ora - limitando la proroga alle sole opere “strettamente” legate ai Giochi - la pressione del Quirinale è diventata decisiva. L’emendamento è stato ritirato. Ma il danno politico è fatto. In Aula, il governo non riesce neppure a garantire il numero legale: all’appello mancano sette deputati, la seduta viene sospesa. Un’umiliazione per la maggioranza, che obbliga Meloni a convocare d’urgenza i vertici della coalizione.

Bufera sull’uso dei fondi destinati alle vittime di mafia
Il decreto Sport nascondeva un’altra mina: la norma che prevede di spostare 43 milioni di euro dal fondo per le vittime di mafia, usura e femminicidio verso le spese di sicurezza delle Olimpiadi. Una scelta giustificata dal governo come “uso temporaneo di fondi non spesi”, ma che ha provocato proteste durissime e nuove perplessità dal Quirinale.
È solo uno dei segnali di una gestione opaca, in cui le Olimpiadi diventano il pretesto per dirottare risorse e consolidare potere. E mentre i cittadini chiedono trasparenza, l’esecutivo si ritrova costretto a difendere scelte politicamente esplosive.

Scontro sul tennis e Napoli esclusa dall’America’s Cup
La strategia di occupazione si estende anche al mondo dello sport. Il governo ha provato a scavalcare la Federazione Tennis nella governance delle Atp Finals, ridisegnando il comitato con sei membri, due dei quali nominati da Sport e Salute, struttura controllata dal Mef. Dopo uno scontro interno, Forza Italia impone un compromesso: la Federazione potrà rifiutare la nuova governance, ma perderà i fondi pubblici.
Clamorosa, infine, l’esclusione della Regione Campania dal comitato organizzatore dell’America’s Cup 2027 a Napoli: i tre delegati italiani saranno scelti da Sport e Salute, ministero dello Sport e Comune di Napoli. Nessun ruolo per la Regione, in un’escalation di tensioni con De Luca.
Maggioranza spaccata, Meloni teme il collasso
A Palazzo Chigi si accendono le spie rosse. Dopo il caos alla Camera, anche al Senato il Codice dello Spettacolo è passato con appena nove voti di margine. L’assenza di massa di molti parlamentari meloniani ha fatto esplodere la rabbia del ministro Ciriani.
Il quadro che emerge è una maggioranza in tilt, travolta da lotte intestine, sgambetti di potere e pressioni istituzionali. E il decreto Sport, nato per preparare i Giochi, rischia di diventare il simbolo della degenerazione clientelare del centrodestra. Con le Olimpiadi usate come pretesto per spartirsi il bottino.
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