Ferrara: multa per 146 km/h ma il GPS (omologato) segna 60. Denunciati Sindaco, Prefetto e Polizia Locale.
- Altvelox
- 13 ore fa
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Altvelox deposita una denuncia-querela alla Procura e alla Cassazione: “Apparecchi privi di omologazione, accessi agli atti negati e verbali falsi. A Ferrara la legalità stradale è stata ribaltata chi rispetta le regole viene punito, chi le viola le fa rispettare.”

Altvelox presenta denuncia-querela alla Procura di Ferrara e alla Suprema Corte di Cassazione: “strumenti non omologati, cittadini ingannati, pubbliche amministrazioni fuori legge”.
Un cittadino, multato dal Comune di Ferrara per una presunta velocità di 146 km/h in Via dei Calzolai, è risultato in realtà procedere a 60 km/h, come certificato dal sistema GPS installato a bordo del veicolo aziendale. La vicenda, documentata e verificata da Altvelox – Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada, ha portato alla presentazione di una denuncia-querela penale contro il Sindaco Alan Fabbri, il Vice Sindaco Nicola Lodi, il Dirigente della Polizia Locale Claudio Rimondi, il Prefetto Massimo Marchesiello e i dirigenti della Polizia Stradale di Ferrara Davide Pani e Gianni Grimaldi.

Il verbale contestava al conducente di avere superato il limite di 70 km/h di oltre 60 km/h, rilevazione effettuata con un dispositivo K53800_SPEED matricola PASPEEDn22022120784. Tuttavia, i dati ufficiali della società proprietaria del mezzo dimostrano l’assoluta falsità dell’accertamento.
L’apparecchiatura avrebbe dunque generato un valore impossibile, ponendo seri dubbi sulla taratura, sull’omologazione e sulla legittimità del sistema utilizzato.
Altvelox denuncia che il Comune di Ferrara e la Prefettura hanno negato l’accesso agli atti, non consegnando i documenti essenziali a verificare la regolarità del dispositivo e del decreto prefettizio che ne autorizza l’uso. Sono mancati verbali, relazioni tecniche, certificati di taratura, decreti di omologazione e atti pianificatori obbligatori (PUT, PGTU, piani esecutivi).
Secondo l’Associazione, la condotta integra ipotesi di omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p.), falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), e truffa aggravata ai danni della collettività (art. 640 c.p.), aggravate dal ruolo pubblico dei responsabili.
Altvelox ha richiesto alla Procura della Repubblica di Ferrara:
il sequestro immediato del dispositivo K53800_SPEED;
l’acquisizione di tutti gli atti e contratti relativi alla gestione dei rilevatori di velocità;
la verifica tecnica sull’omologazione ministeriale e sulla catena di custodia dei dati;
l’accertamento delle responsabilità individuali e istituzionali per i gravi danni arrecati ai cittadini e alle casse pubbliche.

L’Associazione sottolinea come il 33% di aumento degli introiti da multe nel primo semestre 2025, riportato da “La Nuova Ferrara”, sia il risultato di un sistema sanzionatorio “viziato, arbitrario e contrario alla legge”, dove la sicurezza stradale è solo un pretesto per fare cassa. Il dispositivo di Via dei Calzolai, installato in modo occulto tra la vegetazione e in assenza di segnaletica conforme, rappresenta l’ennesima dimostrazione di un uso distorto degli strumenti elettronici.
“È inconcepibile - afferma Gianantonio Sottile Cervini, presidente di Altvelox - che un cittadino debba difendersi da una multa per una velocità che il suo mezzo non può nemmeno raggiungere. Qui non parliamo di un errore, ma di un sistema costruito sulla violazione sistematica della legge. Ferrara è diventata un caso simbolo di abuso Istituzionale non ci fermeremo sino a quando Giustizia sarà fatta.”
La denuncia è stata trasmessa anche al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Procuratore Generale e Primo Presidente presso la Suprema Corte di Cassazione e alla Corte dei Conti e ANAC per accertare il danno erariale e la responsabilità amministrativa di chi, pur consapevole, ha consentito l’uso di apparecchi non conformi all’art. 45 e 142 del Codice della Strada.
Altvelox annuncia che continuerà a raccogliere segnalazioni e prove dai cittadini di Ferrara e dell’Emilia-Romagna per un’azione coordinata di tutela legale. La legalità non può essere discrezionale: se un autovelox sbaglia, non è il cittadino a dover pagare.
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