Autovelox a Ferrara: tra dichiarazioni istituzionali e ombre normative abbiamo ratificato la quarta denuncia querela.
- Altvelox
- 1 lug
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Dichiarazioni pubbliche, contratti mai documentati, dispositivi mai omologati e sanzioni automatizzate: il caso Ferrara mette in luce un potenziale sistema illegittimo di gestione delle multe stradali, tra violazioni del Codice della Strada, profili di responsabilità penale e interrogativi sulla trasparenza amministrativa. Nuova denuncia querela alla Procura e Corte dei Conti.

ll 24 febbraio 2025, il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri dichiarava pubblicamente:
“La sicurezza sulle strade di Ferrara è una priorità assoluta di questa Amministrazione, a tutela delle persone. Il valore della vita umana non può infatti essere subordinato a questioni burocratiche o ad interpretazioni giurisprudenziali divergenti come sta accadendo per la questione autovelox”.
A partire dalla mezzanotte tra domenica 23 e lunedì 24 febbraio, ha così avuto inizio il “countdown” dell’attivazione dei nuovi dispositivi di rilevazione della velocità installati sul territorio comunale. Tuttavia, dietro tale apparente intento di tutela della collettività, si cela un’articolata questione giuridica e amministrativa di rilevanza nazionale, che coinvolge anche la società privata Project Automation Spa e solleva gravi interrogativi di legittimità.

I dati ufficiali del Comune di Ferrara e l’anomalia 2024
Consultando i dati trasmessi dall’Amministrazione Comunale di Ferrara al Ministero dell’Interno ex art. 142, comma 12-bis del Codice della Strada, emergono importi significativi incassati negli anni:
2021: € 781.287,39
2022: € 879.224,41
2023: € 708.109,17
2024: € 155.679,64
La drastica riduzione degli introiti 2024 appare inspiegabile se rapportata all’annuncio del potenziamento dei controlli, facendo ipotizzare una possibile sospensione o riduzione dell’attività sanzionatoria a causa delle incertezze normative, o in attesa di "regolarizzazioni tecniche" mai rese pubbliche perche il comune ha sempre rifiutato di consegnarci tutti i documenti richiesti asserendo che non ne avevamo un diretto interesse.
Il dispositivo utilizzato: approvazione ≠ omologazione
Il Comune ha adottato il dispositivo K53800_SPEED, matricola n. PASPEEDn22022120776, fornito dalla Project Automation Spa (Monza), basandosi sul Decreto di Approvazione ministeriale n. 0000549 del 21/12/2021, firmato dall’Ing. Vito Di Santo. Tale decreto autorizza l’uso dei dispositivi per accertamenti automatici e in modalità istantanea.
Tuttavia, come noto alla giurisprudenza più recente (Corte di Cassazione, 2023 e 2024, ambito civile e penale), la sola approvazione non è sufficiente per la legittimità dell’accertamento automatizzato. Serve una regolare omologazione, ai sensi dell’art. 45 comma 6 del Codice della Strada, la cui assenza determina l’inutilizzabilità delle rilevazioni ai fini sanzionatori.

Il caso Project Automation e la presunta “omologazione autonoma”
La vicenda assume contorni ancor più delicati e misteriosi dopo l’uscita, il 1° settembre 2024, di un articolo pubblicato dalla Gazzetta di Modena, a firma del giornalista Stefano Luppi, nel quale si riferiva che il Comune di Ferrara avrebbe trovato una “scappatoia”:
"[…] ha individuato una società in grado di omologare gli strumenti, mettendosi così al riparo dai problemi […]: si tratta della Project Automation di Monza."
Se confermato, tale fatto configurerebbe un’alterazione del sistema legale delle omologazioni, spettanti esclusivamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e non del MIT... con apposito decreto ministeriale, ai sensi di legge. La possibilità che una società privata si sostituisca alla funzione pubblica in un ambito così delicato come quello sanzionatorio, che incide su libertà personali, presunzione di innocenza e giusto processo, rappresenterebbe un illecito gravissimo.

La nostra associazione si era incrociata con questa azienda privata per un altro comune che aveva installato degli apparecchi analoghi ma di diverso modello. In quella occasione il comune di aveva fornito come richiesto i documenti tecnici della installazione (cosa negata dal comune di Ferrara alla faccia della trasparenza e rispetto del cittadino) ed era emerso da uno schema tecnico che i dati delle violazioni confluivano prima nel server della Project Automation Spa e solo dopo a quello della Polizia Locale. Anche in quella occasione avevamo denunciato tutto alla procura della repubblica. Chissà se anche per il comune di Ferrara i dati confluiscono prima alla ditta privata... lo sapremo presto.
A seguito di queste dichiarazioni, l’Associazione Altvelox aveva immediatamente già inviato, in data 01.09.2024, una formale istanza al Prefetto di Ferrara, al Sindaco, al Presidente della Provincia, alla Polizia Stradale e alla stessa Project Automation Spa, chiedendo chiarimenti urgenti e l’immediata sospensione delle sanzioni.
La risposta della società, pervenuta il 04.09.2024, è stata laconica:
"I sistemi forniti sono conformi alla vigente normativa prevista sul territorio nazionale."
Ma nessun accenno a presunte “omologazioni”, confermando implicitamente che nessun titolo omologativo è mai stato rilasciato secondo le procedure di legge. In quella situazione avevamo già denunciato tutto nero su bianco alla Procura della Repubblica di Ferrara e alla Procura Generale di Bologna. Come sempre di nostra prassi e anche in questa occasione il Prefetto di Ferrara che ha concesso con decreto al Comune di Ferrara di installare apparecchi elettronici per il monitoraggio delle velocità era stato messo a conoscenza di tutto, ma ha preferito come sempre rimanere in silenzio senza intervenire per il ripristino della legalità, motivo per il quale è sempre inserito nelle nostre denunce querele.
Il controllo del privato e il rischio per i diritti costituzionali

In data 31 ottobre 2024, Altvelox ha formalizzato un'altra denuncia-querela all’Autorità Giudiziaria competente, segnalando l’inaccettabile coinvolgimento operativo del soggetto privato in ogni fase della rilevazione: installazione, configurazione, gestione remota, taratura e custodia delle evidenze. Tali attività, se affidate a un soggetto terzo non pubblico, violano il principio della terzietà dell’accertatore, minano l’attendibilità della prova e compromettono gravemente il diritto di difesa dell’automobilista.
Va infatti ricordato che molti dispositivi possono essere configurati da remoto, modificandone i parametri metrologici prima ancora delle tarature periodiche previste dalla normativa. Tali alterazioni renderebbero impossibile, a posteriori, verificare lo stato tecnico dell’apparato al momento della presunta infrazione.
Conclusione
L’uso degli autovelox non può diventare strumento di prelievo forzoso sotto mentite spoglie di sicurezza stradale. La pretesa legittimità delle sanzioni elevate a Ferrara, in assenza di omologazione e con dispositivi gestiti - salvo smetita o prova conraria da privati, non solo appare ingiustificabile, ma richiama in causa responsabilità penali, amministrative e contabili. Altvelox continuerà a denunciare ogni abuso e a chiedere che le garanzie dello Stato di diritto siano rispettate in ogni fase dell’accertamento.
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