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La Corte dei Conti boccia il Comune di Auronzo che ora deve risarcire 125mila euro: «È paralisi totale»

Nel giugno scorso avevamo cercato di metterci il naso, dopo alcune segnalazioni di cittadini che lamentavano "presunte stranezze e anomalie" sulla gestione di sposorizzazioni come quella al Festival di Sanremo, nomine e assunzioni in seno al Consorzio Turistico / Fondazione DMO DOLOMITI. Segnalazioni che ci avevano fatto decidere di chiedere con formale accesso agli atti, al Presidente della Provincia di Belluno, Roberto PADRIN dei documenti. Ma i documenti ci venivano negati.


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Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti

Il Gazzettino dello scorso 27/03/2024 ci racconta che la CORTE DEI CONTI ha condannato il sindaco, la giunta e il personale responsabile deliberativo in carica nel 2017 al risarcimento di € 125.000 per i contributi di circa 170 mila euro, erogati al Consorzio Turistico TRE CIME DOLOMITI, a cui era stata assegnata direttamente, senza evidenza pubblica, la gestione dell'ufficio d'informazione ed assistenza turistica di Via Roma e di Misurina. 


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Il Gazzettino 27/03/2024

Il Consorzio Turistico TRE CIME DOLOMITI risulta essere uno dei soci privati di DMO DOLOMITI come scritto nel proprio portale istituzionale "La DMO riunisce soggetti pubblici e privati che si occupano di turismo nel territorio, quali Provincia, Comuni, consorzi e associazioni di categoria".


La questione ci serve per comprovare come anche se il Consorzio Turistico TRE CIME DOLOMITI si dichiara socio privato della FONDAZIONE DMO DOLOMITI, a tutti gli effetti, esso (salvo smentita o prova contraria) risulta essere invece una Organizzazione di Promozione Turistica sovvenzionata con soldi pubblici.


Con questa premessa non vogliamo comunque entrare sulla sentenza della CORTE DEI CONTI che ha condannato al risarcimento gli Amministratori Pubblici del Comune di Auronzo, perche non ci compete e perche è un fatto per noi al momento marginale.


Prendiamo invece spunto da questa grave sentenza della corte dei conti per riportare alla cronaca, confidando che qualcuno di coraggioso voglia approfondire la questione, il fatto che il Presidente Roberto PADRIN abbia negato la trasparenza sulla gestione delle risorse pubbliche assegnate negli anni alla DMO DOLOMITI, negando di consegnare importanti documenti a lui richiesti e che avrebbero potuto mettere chiarezza sulla questione sollevata e sopratutto sulla gestione dei soldi pubblici in questione.


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Presidente Roberto Padrin

In vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, il Consorzio Turistico DMO Dolomiti si è trasformato nei mesi scorsi in FONDAZIONE DMO DOLOMITI che riunisce sempre soggetti pubblici e privati che si occupano di turismo nel Bellunese, quali Provincia, Comuni, consorzi e associazioni di categoria.


Da tempo seguiamo con attenzione questo Ente Pubblico che vive con soldi pubblici, nato dalle ceneri e dalle esperienze pregresse del consorzio #DolomitiStars che aveva già speso molte risorse pubbliche per il turismo bellunese, sopratutto per il Nevegal anche con una tappa bellissima del Giro d'Italia nel 2011. Più o meno le stesse idee, analoghi progetti e persino sempre gli stessi promotori ed attori, sempre quelli, presenti piu o meno anche oggi a rotazione nelle stanze che contano della Fondazione DMO Dolomiti. Soggetti Politici e figure a loro "fedeli" che vengono prese e spostate a piacimento da questo a quell'incarico magari affidando loro prestigiose autovetture sposorizzate.


Avevamo fatto anche nomi e cognomi per agevolare il lavoro del Presidente PADRIN, indicando il Signor Enrico DE BONA - ex vice sindaco di Ponte nelle Alpi alla guida DE MENECH, il quale, sempre salvo smentite o prove contrarie, ci risulterebbe essere stato nominato direttamente e senza passare dal via... componente di riferimento nella Fondazione Milano Cortina 2026 al posto di un noto ed ambito manager sportivo Trevigiano e persino nominato direttamente alla guida del comitato della tappa del Giro d'Italia 2023 Longarone - Tre Cime, sostituiendo all'ultimo, colui che invece era stato già scelto per la sua nota esperienza come organizzatore di eventi nel ciclismo professionistico a livello mondiale.


S tutto questo e su altro, ci sarebbe piaciuto conoscere con quali modalità contrattuali, risorse, compensi o benefit pubblici si fossero assunti questi soggetti, ma al momento tutto tace.


giro d'italia
Presentazione Giro d'Italia 2023

Lo scorso 5 maggio 2023, avevamo inviato al Presidente del Consorzio / Fondazione DMO Dolomiti ed anche all'Assessore con delega al turismo, Federico Caner della Regione Veneto, formale richiesta di accesso agli atti con richiesta di copia in formato digitale documentazione ai sensi della Legge 7 Agosto 1990 n. 241 e del D.L. 14 Marzo 2013 n. 33. Nel merito, avendo ricevuto alcune segnalazioni sull'utilizzo e sulla concessione di fondi pubblici da parte della DMO Dolomiti e altre segnalazioni sulla gestione delle risorse professionali, loro compensi e contratti, volevamo vederci più chiaro, anche perche', nel sito ufficiale dell'Ente DMO Dolomiti, nella "sezione trasparenza" risultavano accessibili solo i bilanci semplificati da cui non si poteva risalire alla gestione dei contratti stipulati, sponsorizzazioni concesse, assunzioni e affidamenti / incarichi esterni pagati con soldi pubblici ricordiamo.


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Emanuela De Zanna

Ma purtroppo non sembra che la trasparenza sia di casa in DMO DOLOMITI e come detto, ci hanno risposto negando di fatto ogni tipo di accesso agli atti, con documento a firma della Presidente Fondanzione DMO Emanuela De Zanna: "Il Consorzio DMO Dolomiti, dalla sua costituzione fino alla sua recente trasformazione in fondazione di partecipazione, si qualificava giuridicamente come ente di diritto privato. - In quanto ente di diritto privato il Consorzio sarebbe stato soggetto agli obblighi di Trasparenza solo a determinate condizioni stabilite dalla normativa. Precisamente, in quanto Ente di diritto privato sarebbe stato soggetto a trasparenza e anticorruzione, eventualmente nella forma di misure integrative del D.Lgs 231/2001, solo al ricorrere delle condizioni previste dall’art. 2 bis commi 2 e 3 del decreto Legislativo 33/2013, ovvero, tra le altre, nel caso di bilancio superiore a 500 mila euro. Pertanto la richiesta non può essere accolta.".


In questi giorni invieremo una relazione dettagliata con tutti i documenti in nostro possesso alla CORTE DEI CONTI, riferendo i motivi del nostro interesse per i documenti negati e considerando l'episodio dello scorso giugno chissà mai possa essere di loro interesse.


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