Venezia: 56 barcavelox illegittimi per 2,1 milioni di euro: l'omologazione non è un optional è legge.
- Altvelox
- 4 giorni fa
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Nonostante due recenti condanne definitive della Suprema Corte di Cassazione, il Comune di Venezia insiste nel violare le normative, installando sistemi elettronici privi di omologazione e spendendo indebitamente denaro pubblico. Altvelox annuncia denuncia penale e segnalazione formale anche all'ANAC.

Da il Gazzettino del 31.07.2025 - Il sistema è tuttora in corso di omologazione, ma il Comune è stato autorizzato a partire con la seconda fase di sperimentazione che, dopo le prove tecniche, contempla la possibilità di dare le multe e durerà due anni. Per compiere questo passo, nei mesi scorsi sono state aggiornate le ordinanze dei vari enti competenti, introducendo la possibilità di usare le apparecchiature elettroniche per la rilevazione della velocità previste dalla legge. Cosi il sistema Si.Sa è stato testato in ambito operativo e ora diventa uno strumento effettivo di controllo del rispetto dei limiti.
Al superamento della soglia, scatterà la segnalazione e la successiva verifica da parte dell'agente di polizia locale incaricato, che validerà l'infrazione e procederà all'invio della sanzione, in formato digitale o cartaceo. «Tutte le attività di rilevazione e gestione dei dati - spiegano da Ca' Farsetti - avvengono nel rispetto della normativa in materia di privacy, sulla base di una specifica valutazione di impatto (Dpia). L'avvio operativo del sistema rappresenta un passaggio significativo del percorso intrapreso dalla città per il contenimento del moto ondoso e la salvaguardia dei luoghi più sensibili, con l'obiettivo di garantire un equilibrio tra le diverse esigenze di fruizione delle vie d'acqua e la sicurezza della navigazione. 1 dati raccolti saranno oggetto di analisi nei prossimi mesi».
Dal 2022, ma certamente già da prima, il dott. Marco Agostini e il personale della Polizia Locale di Venezia elevano contravvenzioni ai cittadini utilizzando sistemi di rilevamento elettronici privi della necessaria omologazione, giustificando tali condotte come finalizzate esclusivamente a salvare vite umane, nonostante abbiano nel frattempo contribuito ad alimentare significativamente il bilancio comunale con incassi per circa 30 milioni di euro tra il 2021 e il 2023.
La Suprema Corte di Cassazione, con due recentissime ordinanze (n. 26315/2024 del 09.10.2024 e quella del 10.07.2024), ha inequivocabilmente respinto i ricorsi del Comune di Venezia, confermando che qualsiasi dispositivo elettronico destinato alla rilevazione automatica delle infrazioni, sia esso terrestre o marittimo, deve essere debitamente omologato secondo rigorose procedure tecniche-amministrative. In particolare, la Suprema Corte ha ribadito che l'omologazione rappresenta una garanzia irrinunciabile per assicurare la perfetta funzionalità, precisione e affidabilità degli strumenti elettronici di accertamento.

Ciò nonostante, il Sindaco Luigi Brugnaro, noncurante di queste pronunce definitive e degli ingenti costi sostenuti per difese legali risultate fallimentari in tre gradi di giudizio, ha deciso di destinare ulteriori 2,1 milioni di euro di fondi pubblici per l'installazione di 56 nuove postazioni di controllo della velocità, dotate di 112 telecamere digitali prive di omologazione, sebbene di ultima generazione e integrate con sistemi di intelligenza artificiale. Tale condotta costituisce reiterazione degli stessi fatti già censurati dalla Cassazione, configurando pertanto potenziali ipotesi di illecito penale, inclusa l'indebita percezione di risorse pubbliche.
In tale situazione, emerge chiaramente il grave pregiudizio subito dai cittadini, costretti a sostenere spese legali e giudiziarie per impugnare davanti al Giudice di Pace sanzioni palesemente illegittime, elevate mediante l’utilizzo di strumenti elettronici privi di valida omologazione. È del tutto evidente, infatti, che il Giudice di Pace non potrà che riconoscere le ragioni dei ricorrenti, annullando conseguentemente le multe contestate. Tale circostanza configura altresì un evidente danno erariale, poiché le amministrazioni coinvolte saranno chiamate a rispondere delle spese giudiziali, oltre che dell’indebita percezione di somme, con un evidente spreco di risorse pubbliche e una compromissione dell’efficienza amministrativa, in violazione dei principi di economicità, efficacia e buon andamento dell’azione amministrativa sanciti dall'art. 97 della Costituzione.

Appare evidente l'immensità dello sperpero di denaro pubblico perpetrato dall'amministrazione comunale di Venezia, circostanza tanto più grave considerando la piena consapevolezza delle pronunce giudiziarie intervenute. Per tali ragioni, Altvelox procederà senza indugio alla presentazione di una dettagliata denuncia presso la competente Procura della Repubblica e invierà formale segnalazione all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), chiedendo l'accertamento delle responsabilità penali, amministrative e contabili connesse alla vicenda.
La gravità della situazione è accentuata dal silenzio mediatico che non pone i necessari interrogativi sull'opportunità e sulla liceità di tale investimento, avvenuto nonostante la conclamata illegittimità dei dispositivi utilizzati per emettere sanzioni a carico dei cittadini.
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