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Immagine del redattoreAltVelox

Autovelox non omologati, il Riesame di Cosenza conferma il sequestro degli apparecchi installati in diverse zone d’Italia.

I giudici Ciarcia, De Vuono e Vigna hanno condiviso il provvedimento firmato in precedenza dal gip del tribunale bruzio. ALTVELOX aveva denunciato gli apparecchi dello stesso modello ancora oggi in uso a VICENZA e MODENA. Per la prima città la questione è già stata denunciata mentre per la seconda siamo in attesa (sino a domani) di una conferma della Amministrazione Comunale del loro disattivamento. In caso contrario è già pronta la denuncia querela anche per loro.


AUTOVELOX MODELLO T EXSPEED 2.0
AUTOVELOX MODELLO T EXSPEED 2.0

Il Tribunale del Riesame di Cosenza, misure sezione reali, ha deciso di confermare il sequestro preventivo degli autovelox in tutta Italia.  I sigilli, com’è noto, riguardano i rilevatori di velocità T-Exspeed V 2. 0, utilizzati dalla società LAB CONSULENZE con sede a Montalto Uffugo.


Il collegio giudicante presieduto dal magistrato Carmen Ciarcia (giudici a latere Francesco De Vuono e Iole Vigna) ha condiviso le argomentazioni in fatto e diritto espresse in precedenza dal gip del tribunale di Cosenza Alfredo Cosenza che su richiesta della procura di Cosenza, nella persona del pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, aveva sequestrato gli strumenti.  


Non solo a Cosenza ma anche in altre regioni italiane.


Il provvedimento si fonda sul fatto che, come rilevato pure dalla Cassazione, i rilevatori di velocità, prodotti dalla DITTA KRIA e commercializzati dalla società LAB CONSLUENZE, non sono stati omologati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Anche secondo il Tribunale del Riesame di Cosenza, «le procedure di approvazione e omologazione sono distinte e diverse e non possono ritenersi equivalenti».  


Per i giudici, sulla base degli elementi raccolti dalla procura, si configurerebbe il reato di frode. Nel caso in esame il dolo sarebbe rappresentato dalla consapevolezza di adempiere al contratto con cose in tutto o in parte difformi in modo significativo dalle caratteristiche convenute.


Infine, si legge nell’ordinanza, «le esigenze di prevenzione di cui all’art. 321 cpp atteso che vi è fondato pericolo che la libera disponibilità di quanto in sequestro da parte della persona sottoposta ad indagine possa aggravare o agevolare la commissione di altri reati della stessa specie di quelli per cui si procede, atteso che è ipotizzabile il compimento, con i medesimi beni, di analoghe condotte di reato».


COMUNE DI VICENZA


Salvatore CACCAMO Prefetto di Vicenza
Salvatore CACCAMO Prefetto di Vicenza

Il Comune Vicenza ha installato sulla Via Aldo Moro (strada con due corsie per ogni senso di marcia con spartitraffico e senza banchine) nel centro abitato, due rilevatori delle velocità fissi modello T-EX SPEED 2.0 matricola 000245 / 002090 (Via Aldo Moro Km. 0+500 carreggiata est direzione nord) e rilevatore T-EX SPEED 2.0 matricola 000244 / 002092 (Via Aldo Moro Km.1+150 carreggiata ovest direzione sud). I due rilevatori elettronici sono in possesso di “determina dirigenziale” rilasciata dal MIT n. 5092 del 27.10.2014 e successive prescrizioni con determina n. 5298 del 27.10.2011 entrambi documenti ministeriali a firma del Dr. Ing. DONDOLINI Sergio.


Già il 29.07.2024 tutti i quotidiani e media locali, nonché moltissimi nazionali avevano resa pubblica la notizia che anche a Vicenza c'erano due rilevatori del modello uguale a quelli sottoposti a sequestro da parte della Procura della Repubblica di Cosenza. Il Comune di Vicenza però, salvo smentita o prova contraria, non ha ritenuto opportuno, ne di sospendere l'attività sanzionatoria, ne di attivarsi legalmente avverso la ditta produttrice (KRIA Srl) e alla ditta installatrice (SICURSAT Srl), per tutelare la stessa pubblica amministrazione quale parte lesa.


Alla luce di tali osservazioni, sabbiamo chiesto alla Procura della Repubblica di valutare la possibilità di emettere un decreto di sequestro per gli apparati utilizzati dal Comune di Vicenza al fine di accertare se tali apparecchi risultano in possesso dei requisiti previsti dalla legge e se al Ministero competente è depositato il campione prototipo.


COMUNE DI MODENA


Lo scorso 11.09.2024 avevamo scritto al Prefetto e Sindaco di Mondena, chiedendo "Si chiede l'immediata sospensione e revoca di tutte le autorizzazioni emesse dalla Prefettura di MODENA a favore del Comune di MODENA per l'utilizzo ai fini sanzionatori di strumenti privi di debita omologazione e pertanto chiaramente illegali."


Fabrizia TRIOLO Prefetto di Modena
Fabrizia TRIOLO Prefetto di Modena

Il Prefetto di MODENA rispondeva in modo fuorviante dicendo di avere attivato "dei dovuti approfondimenti".

Riceveva la nostra immediata replica: "Visto il numero di ricorsi da fare e di lamentele che ci pervengono quotidianamente, nonchè lette le dichiarazioni delle amministrazioni comunali, ribadiamo che i rilevatori sono illegali e che pertanto si ritiene doveroso un intervento del Prefetto al fine sia ripristinata la legalità anche nella Provincia di Modena. In difetto e dopo avere atteso un breve periodo, come già fatto per altre realtà analoghe, procederemo con denuncia querela facendo intervenire autorità giudiziaria e corte dei conti. Inutile dire come già ampiamente scritto che siamo e saremo sempre a disposizione per un confronto diretto volto al perseguimento dell'unico vero obiettivo comune quello della sicurezza stradale".



Si riscontra troppo spesso un uso spregiudicato di apparecchiature viziate fin dall’approvazione ministeriale, utilizzate in modo ingannevole distorto, in violazione di diritti Costituzionali del cittadino, in violazione della legge che impone queste apparecchiature essere nella esclusiva disponibilità della forze di Polizia mentre, frequentemente, si scopre essere in esclusiva disponibilità o comunque gestite anche dalle Società che le hanno affittate o vendute. Serve un urgente intervento al fine sia ripristinata la legalità !!!





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