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Autovelox “illegali” e multe nulle: sequestri in tutta Italia della Polizia Stradale.

Gli accertamenti effettuati hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l'annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.
Autovelox posti sotto sequestro dalla Polizia Stradale
Autovelox posti sotto sequestro dalla Polizia Stradale

La bomba doveva esplodere e sta per arrivare molto più forte del previsto. I sindaci si sentono nel mirino delle associazioni dopo avere utilizzato per sanzionare strumenti elettronici illegali e mettendo in questo modo nei bilanci milioni di euro a spese dei cittadini. Adesso i nodi verranno al pettine noi abbiamo già depositato otto denunce querele per sindaci di BELLUNO, ARSIE', QUERO VAS, LONGARONE, PERGINE VALSUGANA, CASALE SUL SILE e altre sono in partenza entro il mese di settembre per i sindaci di PADOVA, CITTADELLA, RIESE PIO X, TREVISO, DOLO, GIACCIANO CON BARUCHELLA E BOSARO.


Senza scordare le responsabilità di ogni PREFETTO competente per territorio.


Autovelox e multe “illegittime”: sequestri in tutta Italia. La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, nell’ambito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di accertamenti sulla non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-Exspeed v 2.0, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale ordinario del capoluogo.


L’inchiesta della polizia stradale

 

Gli operatori della Polizia Stradale, a seguito di delega di indagini emessa dalla Procura della Repubblica di Cosenza, sarebbe riuscita a cristallizzare elementi che hanno consentito al Gip di emettere provvedimenti di sequestro che riguardano misuratori di velocità denominati T-Exspeed v.2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità, sia media che puntuale, dislocate lungo la SS 107 e la SP 234 del territorio della provincia di Cosenza, la SS.106 delle Calabrie.


Una pattuglia della Polizia Stradale
Una pattuglia della Polizia Stradale

Gli accertamenti effettuati - secondo quanto reso noto - hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.


Sequestri in tutta Italia dei misuratori di velocità

 

Il sequestro riguarda apparecchiature dislocate su tutto il territorio nazionale ed in particolare quelli presenti in vari comuni e citta’ quali Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis.

 

Gli operatori della Polizia Stradale, a seguito di delega di indagini emessa dalla Procura della Repubblica di Cosenza, sarebbe riuscita a cristallizzare elementi che hanno consentito al Gip di emettere provvedimenti di sequestro che riguardano misuratori di velocità denominati T-Exspeed v.2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità, sia media che puntuale, dislocate lungo la SS 107 e la SP 234 del territorio della provincia di Cosenza, la SS.106 delle Calabrie.


Lo strumento elettronico sequestrato è come tutti quelli utilizzati in Italia meramente approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con determina n. 4910 del 16.10.2014 a firma del Direttore Generale Sergio DONDOLINI.


Gli accertamenti effettuati hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l'assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l'annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.


Titolare denunciato per frode nella pubblica fornitura


Il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura. Gli accertamenti effettuati, secondo quanto riferito dalla Polstrada di Cosenza, hanno consentito di appurare non solo la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da tali sistemi, di proprietà di società private che vengono date in noleggio a enti locali, con il rischio concreto di danno erariale nel caso di ricorso da parte di utenti a cui spesso i giudici aditi riconoscono oltre l’annullamento del verbale anche il risarcimento delle spese.


Le parole del perito Giorgio Marcon

 

Non è sorpreso il perito Giorgio Marcon, che ad aprile aveva dichiarato al nostro giornale: “Nessun autovelox in Italia è a norma”“Sapevamo che prima o poi sarebbe successo –spiega al telefono a Quotidiano.net -. La legge dev’essere rispettata, soprattutto da chi deve fare i controlli. Ora mi aspetto che si documentino i reati di truffa e falsità ideologica. Noi non vogliamo il male di nessuno, ci muoviamo per la sicurezza stradale. Soluzione del problema qual è? Innanzitutto devono bloccare e sequestrare gli strumenti in tutta Italia. E va quindi attuato quello che è previsto per legge, la verifica metrologica legale e la taratura effettuata da laboratori accreditati”.





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