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Belluno: Fermate Bus pericolose senza protezioni e passaggi pedonali utenti in pericolo.

La triste vicenda della morte di Martina, travolta e uccisa da un furgone nel 2013 mentre, a pochi passi da casa lungo la statale 50 in località Giamosa, raggiungeva come tutte le mattine la fermata dell’autobus diretto verso la scuola sembra essere una tragedia dimenticata per migliorare la sicurezza. Assolti in primo grado da Tribunale di Belluno, ma condannati negli altri gradi di giudizio, per la Cassazione è infondato il ricorso dei vertici ANAS. I giudici della Suprema Corte: “Rimasti colpevolmente inerti” Oggi è cambiato qualcosa? Sembra proprio di no.

Martina e il punto dell'incidente
Martina e il punto dell'incidente sulla SS50 Località Giamosa Belluno

PREMESSA


Tra tra meno di due mesi saranno trascorsi dodici anni dall'investimento della studentessa Martina Bonavera. Una vicenda giudiziaria conclusa in Cassazione lo scorso 2022 quando gli Ermellini hanno definitivamente condannato i dirigenti di ANAS Spa gestore della SS50. Ma la condanna sembra non essere servita al distaccamento di ANAS Spa tanto che ci ha spinto ad intervenire con urgenza.


Dopo aver sancito con tre gradi di giudizio la responsabilità dell’investitore di Martina, la Giustizia italiana è giunta alle medesime conclusioni anche nel procedimento penale a carico dei dirigenti Anas. La quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti giudicato infondato il ricorso presentato dai legali di E.d.C.d.l.G. ed E.M., rispettivamente dirigente dell’area tecnica e capo compartimento dell’ANAS, già condannati in primo e secondo grado a 4 mesi di reclusione per l’omicidio colposo di Martina Bonavera.


FERMATE DOLOMITI BUS


Qualche tempo fa ci sono pervenute delle segnalazioni da parte di cittadini che utilizzano la linea autobus da Belluno a Feltre e viceversa, servizio pubblico effettuato dalla Società Dolomiti Bus. Ci veniva indicato che lungo la statale 50, molte fermate sarebbero state poste in modo molto pericoloso e di peggio prive di alcune protezioni per gli utenti, lasciandoli attendere o quando scendono dai mezzi, in punti senza passaggi pedonali adeguatamente segnalati e di peggio nelle ore notturne prive di luce.


Ci siamo messi quindi a capire la questione, che a dire il vero, inizialmente ci sembrava inverosimile o quanto meno non della gravità con la quale ci era stata posta. Ci sembrava assurdo che nonostante la morte della povera Martina e della condanna dei responsabili della strada di ANAS Spa, a pochi chilometri proprio da quel punto dell'investimento, vi fossero fermate bus senza passaggi pedonali e protezioni e quindi pericolose per gli utenti. Ma invece è proprio cosi.


Abbiamo preso solo due punti critici che vi mostriamo e che saranno oggetto di nostro urgentissimo intervento alle Autorità competenti.


SS50 KM.16 COMUNE DI SEDICO (BL) - ENTE GESTORE ANAS SPA

SS50 Km.16+000 - Comune di Sedico (BL)
SS50 Km.16+000 - Comune di Sedico (BL)

La fotografia è quella sopra in intestazione, come vedete a sinistra c'è la piazzola dove si fermano i bus di linea della Dolomiti Bus si vede chiaramente anche il segnale. Lato sinistro ci sono una serie di case, mentre dalla parte opposta della statale, c'è la Via Boscon dove i residenti che fruiscono dei mezzi pubblici sono molti, evidentemente tutti i ragazzi e ragazze che vanno a scuola. Quindi ogni sacrosanta mattina, questi ragazzi attraversano la strada PRIVA DI ATTRAVERSAMENTO PEDONALE SEGNALATO E PROTETTO. In quel punto pericoloso vige il limite di 70 Km/h una strada che ha visto numerosi sinistri.


SS50 KM. 13.300 COMUNE DI BELLUNO (BL) - ENTE GESTORE ANAS SPA

SS50 Km.13+300 - Comune di Belluno
SS50 Km.13+300 - Comune di Belluno

Anche qui la situazione è gravissima, gli utenti delle case attigue non hanno alcuna protezione ne quando attendono i mezzi pubblici ne quando scendono da essi. La fermata è PRIVA DI ATTRAVERSAMENTO PEDONALE SEGNALATO E PROTETTO che possa aiutare gli utenti ad attraversare la strada statale visto che anche in questo punto sono presenti varie abitazioni residenziali in entrambi i lati della strada.


NORMATIVA VIGENTE


Il Nuovo Codice della Strada, all’art. 157, definisce il concetto di fermata, intesa come “temporanea sospensione della marcia” “per consentire la salita e la discesa dei passeggeri”. L’art. 352 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada, specificatamente dedicato “alla fermata degli autoveicoli in servizio pubblico di linea per trasporto di persone”, nei sette commi che lo compongono, tratta della segnaletica verticale ed orizzontale, della posizione reciproca della coppia di fermate su determinate strade extraurbane, della posizione delle fermate in ambito urbano, in

corrispondenza di intersezioni, della fermata in curva, della posizione delle fermate in corrispondenza di tranvie, della predisposizione di apposite piazzole su determinate strade extraurbane, del divieto di porre fermate in contrasto con le norme precedenti. Analogamente l’art. 40 del NCdS definisce il concetto di segnali orizzontali, poi applicato dall’ art. 151 del REA alle fermate autobus.


La normativa del Consiglio Nazionale delle Ricerche B.U. 60/78 tratta esclusivamente delle strade urbane, mentre la normativa B. U. 78/80, che tratta di strade extraurbane, nulla prevede in merito alle fermate bus, per cui per queste ultime non può che farsi riferimento alla precedente normativa, nei casi in cui sia applicabile. Delle normativa estere si citano quella svizzera VSS, che prevede tre tipi di fermata a seconda della possibilità e condizioni di sorpasso della vettura ferma ed enuncia criteri di massima per la localizzazione delle fermate, quella francese CERTU, che prevede quattro tipi di fermate, a seconda della presenza o meno di una piazzola o di una sporgenza del marciapiedi (questa ultima definita anche “molo”), esaminando per ciascun tipo vantaggi e svantaggi, quella americana AASHTO, che prevede normalmente la fermata in corrispondenza delle intersezioni, subito dopo le stesse, quella dell’Institute of Transportation Engineers americano della quale si segnalano le considerazioni sulla localizzazione delle fermate e sul condizionamento di questa generato dalle manovre dei bus.


Dolomitibus
Dolomitibus

FERMATE DELLE LINEE EXTRAURBANE


Localizzazione - Dovranno essere valutate la domanda di mobilità attuale e potenziale, la distanza tra due fermate, la situazione plano-altimetrica della strada, i flussi di traffico veicolare in transito ed il tipo di strada. La classifica funzionale delle strade Il Nuovo Codice della Strada prevede, come è noto, quattro tipi di strade extraurbane, ossia autostrade, strade principali, strade secondarie e strade locali, definendo per ciascuna le caratteristiche geometriche; nella ricerca sviluppata dal Centro Studi e Ricerche AIIT sui Piani per la Viabilità extraurbana (quaderno AIIT n. 3) è emersa la necessità di introdurre due sottotipi di strade, intermedi dei tipi precedenti, ossia subprincipali e subsecondarie, assegnando ai cinque tipi di strade da considerare (vengono escluse le autostrade dove non è ammessa la fermata dei mezzi) limiti di velocità coerenti ed integrando opportunamente la relativa tabella prevista dal Codice.


Tipologia delle fermate in rettifilo Tre sono le caratteristiche della fermata prese in esame, ossia la presenza o meno di golfi o piazzole, il tipo di attraversamento pedonale (sopraelevato, con semaforo a chiamata, con semplice zebratura), la lunghezza del golfo (ridotta, normale ed allungata); ne sono nati dieci tipi di fermate (denominati da A ad L), ciascuno giustificato dalle caratteristiche della strada e delle attrezzature presenti. Un apposito abaco mostra le soluzioni da adottare in funzione del tipo di strada e del volume di traffico presente, soluzioni graficamente raccolte in una apposita figura. Tipologia delle fermate in situazioni particolari Tre sono le situazioni della fermata prese in esame, ossia in prossimità di una intersezione, in curva orizzontale, in curva verticale, studiando per ciascuna le caratteristiche più opportune; sono illustrate nove possibili tipi di fermate.


Attraversamenti pedonali - Il Regolamento Viario, che deve accompagnare la classifica funzionale delle strade, specifica il tipo di attraversamento pedonale da adottare in relazione al tipo di strada ed ai flussi, veicolare e pedonale; una apposita tabella indica il tipo di attraversamento da adottare per ogni tipo di strada ed entità di flusso, mentre una apposita figura riassume le sette possibili organizzazioni dell’attraversamento.


Sosta dei pedoni - Può avvenire sul marciapiedi, in corrispondenza di fermate ad esso adiacenti, o su apposite pedane, nel caso di fermate al centro della carreggiata. In entrambi i casi occorre dimensionare l’ampiezza dei tali aree in funzione dell’intensità dei flussi dei passeggeri previsti, che, nel caso di sosta sul marciapiedi, si sommano a quelli pedonali non interessati dalla fermata, mentre per le pedane, da prevedere sempre servite da un semaforo pedonale, la presenza da considerare è quella massima di passeggeri in attesa delle vetture sommata a quella dei passeggeri appena scesi ed in attesa del verde semaforico per abbandonare la pedana. In entrambi i casi è opportuno dimensionare gli spazi prevedendo un affollamento massimo pari a 2 pass/mq.

Veicolo ANAS Spa
Veicolo ANAS Spa

Accessibilità da parte dei disabili - Nel progettare tutte le parti costituenti il sistema della fermata dovranno essere tenute presenti le esigenze dei disabili, non deambulanti e/o non vedenti. Così per i primi è necessario che gli attraversamenti pedonali e l’accesso alle pedane siano muniti di idonei scivoli (rampe) di raccordo, dal momento che sono sempre più immessi in servizio bus con dispositivi che consentono l’ingresso e la sosta sicura delle sedie a rotelle. Per i secondi, in assenza di accompagnamento umano, è necessario realizzare percorsi con fondo a rilievo, che, tra l’altro, consentano l’individuazione della porta anteriore della vettura alla fermata; è inoltre necessario munire gli attraversamenti pedonali di segnalatori acustici di via libera.


INVESTIMENTO DEL PEDONE FUORI DALLE STRISCE PEDONALI


Il pedone che attraversa fuori dalle strisce (sempre non accada l'irreparabile), seppur multato, ha comunque diritto al risarcimento nel caso in cui venga investito. E ciò perché l’automobilista ha comunque il dovere di prevedere le altrui violazioni del Codice della strada, evitando qualsiasi situazione di pericolo, specie per i “soggetti deboli” della strada, come appunto i pedoni. Per escludere la responsabilità del conducente che investa un pedone, occorre provare non solo che questi fosse fuori dalle strisce pedonali, ma anche che abbia tenuto un comportamento imprevedibile e anomalo, tale da non dare l’oggettiva possibilità di avvistarlo e tentare una manovra di emergenza. Il tutto a condizione che l’investitore non abbia violato alcuna regola di circolazione o di prudenza.


INTERVENTO CON RICHIESTA DI MESSA IN SICUREZZA







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