Il Ministero dell'Interno ci dice che solo lo 0,2% dei proventi delle multe vengono effettivamente investiti sulla sicurezza stradale, vediamo dopo i Comuni di Quero Vas e Arsiè, come vengono gestiti a Belluno e se questa Amministrazione garantisce realmente la sicurezza stradale.
"La sicurezza stradale è uno stato d'animo e gli infortuni, sono l'assenza di buonsenso".
Nel 2021 il Comune di Belluno ha dichiarato di aver incassato dalle multe € 1.039.569,85 e nel 2022 € 689.465,00. Un tesoretto di 1 milione e settecento mila euro di tutto rispetto per il capoluogo Bellunese, ma come hanno speso questi soldi effettivamente sulla sicurezza stradale? Ebbene no, o meglio, come vedremo e come testimoniano le statistiche nazionali, solo in minima parte. Infatti anche questa amministrazione locale utilizza i proventi delle multe (in modo lecito ma discutibile) per sistemare spese varie che spesso nulla o poco hanno a che fare con la sicurezza stradale.
Ma vediamo nel dettaglio le voci più curiose che abbiamo trovato.
Nel 2021 risultano spesi € 19.750,34 per l'acquisto di calzature estive/vestiario e accessori per personale della polizia locale, ci risultano circa 20 vigili in forza. E poi € 5.124,00 quali autorizzazione alla Bellunum Srl per asfaltatura rampa di accesso dei magazzini comunali di Marsiga. Nel 2022, € 133.00 per i tappetini delle auto di servizio, € 714,92 per i nastrini benemerenze polizia locale, € 30.000 per la previdenza integrativa polizia locale anno 2022.
Interessante apprendere che nel biennio in questione, sono stati spesi € 162.029,60 per la manutenzione delle strade, installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma delle barriere e sistemazione del manto stradale, redazione dei PGTU. Interventi a tutela degli utenti deboli, educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, assistenza e previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1, dell'art. 12. Mobilità ciclistica e misure di cui all'art.208, comma 5-bis. Il Comune di Belluno, non ha un Piano Urbano del Traffico (PUT) un successivo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU). Men che meno, il Comune di Belluno, ha predisposto con alla Provincia di Belluno e in collaborazione con i gestori delle strade, ANAS Spa e Veneto Strade Spa, il Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana.
Il Piano Urbano del Traffico si può considerare come le "fondamenta" della sicurezza stradale, è quel documento obbligatorio dal 1993 che serve per mettere in sicurezza le strade e gli utenti della strada, deve essere aggiornato ogni due anni e il Prefetto, ha l'obbligo in presenza di inadempienza, di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti l'Amministrazione chi non lo ha predisposto e nel caso, redigerlo d'Ufficio entro un termine prestabilito. La stessa Regione Veneto, con la delibera n. 3111 del lontano 1993, aveva indicato il Comune di Belluno tra quelli che avevano obbligo di predisporre questo essenziale documento sulla sicurezza stradale. Ad oggi il Comune di Belluno, solo dopo nostre insistenze e forse anche su sollecitazione dello stesso Prefetto, ha pubblicato online un Piano Urbano del Traffico ma aggiornato al 23/02/2012. Ne avrebbero aver predisposto almeno 5 successivamente a quello online che risulta ovviamente inutile.
Nel frattempo però, il Prefetto di Belluno, ci scrive che il Piano Urbano del Traffico è stato regolarmente predisposto, il Comune ha speso in due anni € 162.029,60 anche per la redazione del PGTU cosa però non fatta e di peggio, il Prefetto di Belluno, non ha segnalato al Ministero l'inadempienza dichiarando una cosa non corrispondente ai fatti anche qui pubblicati. Il Ministero delle Infrasttutture e Trasporti da noi interpellato in merito ci risponde che: "Con riferimento alla nota di codesta Associazione, si comunica che l’art. 36 del Codice della Strada recante “Piani urbani del Traffico e Piani del Traffico per la Viabilità Extraurbana” non ha subito modificazioni ed è pertanto tuttora in vigore nella sua formulazione originaria. Per quanto attiene agli altri quesiti posti con la nota di codesta Associazione, si rappresenta che non è pervenuta a questo Dicastero alcuna segnalazione di inadempienza da parte dei Prefetti competenti per territorio".
Nel frattempo, il Comune di Belluno continua a soccombere con i ricorsi davanti al Giudice di Pace che ha dichiarato illegittimo anche l'autovelox utilizzato sulla Via Marisiga attestando come nell'ultima sentenza, che la strada non ha i requisiti previsti e in altre l'assenza / carenza della omologazione, taratura e verifica degli strumenti utilizzati. Ma queste sentenze mettono in discussione proprio quel tesoretto sopra descritto ed allora il Sindaco Oscar De Pellegrin, incarica a spese degli stessi cittadini, l'avvocato Paolo Vignola del Foro di Belluno, per impugnare al Tribunale le sentenze avverse. Non sappiamo ad oggi quanto siano costate ai contribuenti queste parcelle degli avvocati, lo chiederemo presto, però salvo smentita o prova contraria, il Comune di Belluno ha impugnato una multa da € 183.00 spendendo (salvo smentita o prova contraria) non meno di € 1000,00 per la difesa in Tribunale... Sarebbe una operazione sostenibile se fatta da una società privata? Diciamo che è una operazione finanziaria a spese dei cittadini che avvalora i nostri dubbi sulla importanza economica degli autovelox a prescindere.
Come abbiamo compravato anche oggi la sicurezza stradale è solo un alibi per l'utilizzo degli autovelox ed è questo il motivo per cui l'Italia ne ha 11.300, strumenti inutili per la prevenzione degli incidenti come testimoniano i dati, che indicano quale causa principale la disattenzione alla guida e non la velocità.
Si discute tanto sulla illegalità di Fleximan e va bene, siamo d'accordo persino noi, non sono questi i mezzi per risolvere il problema. Ma vogliamo mettere in discussione anche le inadempienze delle Pubbliche Amministrazioni che usano i cittadini come bancomat e dei loro controllori che avallano tutto in silenzio in nome del Dio denaro?
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