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Contro il bavaglio mediatico esposto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto.

Aggiornamento: 2 giorni fa

Altvelox denuncia una preoccupante rete di silenzi e omissioni che coinvolge alcuni organi d’informazione locali, rei di ignorare sistematicamente le segnalazioni documentate su irregolarità nell’uso degli autovelox. L'associazione si appella al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto affinché tuteli il diritto di cronaca e intervenga contro ogni forma di censura o pressione esterna che limiti la libertà d’informazione.

Il Presidente Ordine Giornalisti Veneto Andrea Buoso con il Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso
Il Presidente Ordine Giornalisti Veneto Andrea Buoso e Stefano Marcon Presidente Provincia di Treviso

AL PRESIDENTE ORDINE GIONALISTI DEL VENETO - DR. ANDREA BUOSO.

AI SIGG. COMPONENTI CONSIGLIO ORDINE GIORNALISTI DEL VENETO.


La funzione della stampa in uno Stato di diritto non è meramente informativa, bensì costituzionalmente rilevante. L’articolo 21 della Costituzione italiana sancisce il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero, che comprende la libertà di stampa, di informazione e di critica. Tale libertà, tuttavia, non si esaurisce in un diritto soggettivo del giornalista o dell’editore, ma si traduce anche in un dovere oggettivo nei confronti della collettività. La giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale ha più volte ribadito che la stampa ha l’obbligo di rappresentare correttamente, integralmente e senza indebite omissioni i fatti di interesse pubblico, anche – e soprattutto – quando questi coinvolgono soggetti istituzionali, organi pubblici o esponenti politici. Il diritto di cronaca non può essere sacrificato per motivi di convenienza politica, pressione istituzionale o timore di ritorsioni.

Il Gazzettino 04.05.2025
Il Gazzettino 04.05.2025 - Impossibile omologare

Nel rispetto dei canoni della correttezza e della verità sostanziale dei fatti, la stampa deve:


  • Riferire integralmente gli elementi essenziali della notizia, evitando manipolazioni, omissioni o distorsioni che ne alterino il significato o la portata.

  • Non operare censure dirette o indirette, specialmente quando la notizia riguarda comportamenti, omissioni o abusi da parte di pubbliche amministrazioni, enti locali o corpi di polizia.

  • Garantire il pluralismo informativo, promuovendo il confronto e assicurando il diritto dei cittadini a una conoscenza completa, libera e non condizionata da interessi politici o economici.


La censura, anche quando mascherata da scelte editoriali o da silenzi selettivi, lede il diritto collettivo a essere informati e costituisce una violazione dei principi costituzionali, oltre che una grave responsabilità deontologica per il giornalista e per il direttore responsabile. La stampa e i media in genere, hanno dunque il dovere civile e giuridico di pubblicare ogni informazione rilevante per l'interesse pubblico, soprattutto quando essa contribuisce a fare chiarezza su atti della pubblica amministrazione, su presunti abusi di potere o su comportamenti lesivi dei diritti dei cittadini.


Ricerca voce autovelox nel web
Ricerca voce autovelox nel web

In Veneto, abbiamo ormai constatato con allarmante frequenza un fenomeno che non può più essere ignorato né tollerato: notizie documentate, dettagliate e di assoluto interesse pubblico vengono sistematicamente ignorate, distorte o – peggio ancora – manipolate in modo da travisare completamente i fatti. Malgrado la trasparenza delle fonti, la presenza di dati oggettivi, documenti ufficiali e – in molti casi – evidenze legali inoppugnabili, assistiamo troppo spesso a un silenzio stampa inquietante da parte di numerosi organi di informazione nella Regione Veneto. Quando queste notizie riescono a trovare spazio, lo fanno spesso in modo parziale, deformato o tendenzioso, talvolta con toni insinuanti e denigratori, che nulla hanno a che vedere con l’etica professionale o con il diritto di cronaca.


Un caso emblematico riguarda la denuncia-querela presentata il 2 maggio 2025 nei confronti del giornalista Stefano Bensa del Corriere del Veneto, autore di un articolo gravemente diffamatorio e lesivo dell’immagine e dell’onorabilità non solo di chi ha denunciato fatti di interesse pubblico (noi), ma anche di un’intera comunità di cittadini impegnati nella tutela della legalità e dei diritti. Tale atteggiamento – fatto di omertà selettiva, censura editoriale e deformazione dei contenuti – non può essere giustificato né come libertà di opinione né come scelta redazionale. Si configura, piuttosto, come una grave violazione del dovere di informare in modo corretto, completo e imparziale, sancito non solo dalla Costituzione (art. 21) ma anche dalla deontologia giornalistica.


L'Arena 20.05.2025
L'Arena 20.05.2025 - Ogni giorno decine di articoli analoghi ripresi in più ore del giorno.

Nella provincia di Verona, come in gran parte del Veneto, assistiamo ogni giorno a un fenomeno che nulla ha a che vedere con il giornalismo libero, corretto e imparziale: i media locali – cartacei, online e televisivi – pubblicano regolarmente notizie sulle attività sanzionatorie delle amministrazioni comunali, citando puntualmente le vie, le date e persino gli orari in cui le pattuglie saranno impegnate a multare i cittadini con strumenti che la stessa Corte di Cassazione ha ampiamente delegittimato. Parliamo di autovelox privi di omologazione, dunque illegittimi, ma regolarmente utilizzati per emettere sanzioni che colpiscono migliaia di cittadini, in violazione del principio di legalità. Eppure, questi strumenti vengono descritti quotidianamente dalla stampa locale come mezzi di prevenzione, senza mai ricordare che il loro utilizzo in queste condizioni è illegittimo e abusivo.

Gazzettino 26.04.25 - non è un boccale di birra.
Gazzettino 26.04.25 - Non è un boccale di birra !!!

Al contrario, quando l’Associazione Altvelox il 18.05.2025 segnala abusi documentati, denuncia pubblici ufficiali – come nel caso del prefetto, del sindaco e del dirigente della polizia locale di Verona, citati in una formale denuncia dopo che il Giudice di Pace ha annullato una sanzione e condannato lo Stato a risarcire il cittadino – nessuna testata dà conto dei fatti. Nessuna riga. Nessuna nota. Nessun servizio. Nessuna voce. Solo censura. La notizia è stata completamente oscurata, nonostante l’interesse pubblico evidente e il valore giuridico del provvedimento. Una sentenza e una contestuale denuncia querela alla A.G. che mette in discussione la legittimità di un intero sistema sanzionatorio non merita, a quanto pare, lo stesso spazio riservato a un banale calendario settimanale delle multe.


Questo non è più giornalismo. È propaganda istituzionale.


Gazzettino 11.03.2025
Cassazione n.13850/2025 - Autostrade per l'Italia non detiene i diritti sul software

Una narrazione a senso unico, che copre gli abusi e silenzia chi li denuncia. Una complicità editoriale che alimenta la disinformazione e nega ai cittadini il diritto di conoscere la verità. Il risultato è un sistema informativo malato, che sceglie di non informare quando la verità disturba il potere. E non si tratta di un caso isolato. I media della provincia di Verona si distinguono per l’attitudine alla censura già dal caso nazionale del comune di Torri del Benaco, delle nostre attività, ma lo stesso comportamento lo rileviamo anche nelle altre province venete vedasi denunce del Sindaco di Venezia Brugnaro e Dirigente Polizia Locale che sebbene condannati dalla Cassazione hanno comunque speso altri 2.1 milioni di euro per 56 rilevatori non omologati e quindi inutilizzabili simili a quelli delegittimati dalla Suprema Corte, avete letto di questa notizia?. Oppure quanto denunciamo che la provincia di Belluno e il Prefetto non hanno adottato e aggiornato i piani di sicurezza delle strade extraurbane che saranno utilizzate per le prossime Olimipiadi Milano-Cortina 2026 violando da sempre leggi e norme avete letto qualcosa? Solo l'emittente AntennaTre con l'interessamento professionale della giornalista Tiziana Bolognani ne hanno parlato. E potremmo continuare con i casi...


Si tratta di un meccanismo sistemico, dove quasi tutti gli organi di informazione del Veneto – salvo rare eccezioni – ignorano, distorcono o omettono deliberatamente fatti scomodi. Ci piace leggere che il Presidente dell'Ordine si incontri con il Presidente della Provincia di Treviso Marcon per organizzare sinergie per la sicurezza stradale ma poi accade quanto stiamo qui riportando ed allora poi tutto risulta vano.


Noi continueremo a denunciare. A documentare. A portare alla luce ogni abuso, anche quando il silenzio stampa prova a seppellirlo. Perché la legalità non si difende con gli slogan o con gli articoli pilotati. Si difende con la verità, con la trasparenza e con il coraggio di pubblicare i fatti, tutti i fatti – anche quelli che mettono in discussione il potere.


Restiamo a completa disposizione anche nel caso riteniate di sentirci personalmente cosi da potervi documentare carte alla mano anni di notizie censurate in Veneto.


Distinti saluti.



ALTVELOX ASSOCIAZIONE

NAZIONALE TUTELA UTENTI DELLA STRADA

Il Presidente pro tempore Gianantonio Sottile Cervini

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