SS.51 questione archiviata. O forse no.
- Altvelox
- 7 ago
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Ecco la cronistoria dettagliata degli eventi legati alla frana tra San Vito di Cadore e Cortina d'Ampezzo e alla gestione emergenziale della SS51, ricordando le gravi omissioni in tema di pianificazione e prevenzione dei pericoli viari da parte della Provincia di Belluno, del Comune di Cortina e della Prefettura.

CRONISTORIA DEGLI EVENTI - FRANA SS51 (GIUGNO – LUGLIO 2025)
🟡 ANNI PRECEDENTI AL 2025
27 luglio 2016: La Prefettura di Belluno firma un accordo operativo con ANAS, Regole d’Ampezzo e Corpo dei Vigili del Fuoco, finalizzato alla gestione del rischio idrogeologico nella zona di Acquabona.
Nonostante la formalizzazione dell’intesa, nessun Piano del Traffico extraurbano o piano operativo d’emergenza viene predisposto dalla Provincia di Belluno ai sensi dell’art. 36 co.3 del Codice della Strada.
Il Comune di Cortina d’Ampezzo mai adotta il Piano Urbano del Traffico (PUT), in violazione dell'articolo 36 co.2 e 4 CdS e della Delibera della Regione Veneto n. 3111/1993.
🔴 27 GIUGNO 2025 - PRIMA FRANA E CHIUSURA DELLA SS51
Una frana di notevole entità colpisce la SS51 in località Acquabona, tra San Vito di Cadore e Cortina.
Il Prefetto di Belluno, dott. Antonello Roccoberton, dispone la chiusura totale della strada statale a tempo indeterminato, motivando la decisione con esigenze di “tutela della pubblica incolumità”.
Nella comunicazione ufficiale si prevede una chiusura per almeno due settimane.
La decisione viene adottata senza attivare alcun piano emergenziale, poiché non esiste alcun Piano provinciale del traffico extraurbano sulla SS51.
🟠 28 GIUGNO 2025 - CONVOCAZIONE URGENTE A LIVELLO REGIONALE
L’Assessore Regionale alla Protezione Civile, Giampaolo Bottacin, chiede una riunione straordinaria per discutere la situazione della SS51.
Emergono tensioni tra l’apparato provinciale e le istituzioni regionali.
Nessuna informazione viene diffusa circa eventuali nuove perizie o relazioni tecniche aggiornate sulla sicurezza del tratto interessato dalla frana.
🟢 29 GIUGNO 2025 - RIAPERTURA A SINGHIOZZO DELLA SS51
Contrariamente a quanto comunicato due giorni prima, la SS51 viene riaperta parzialmente, con limitazioni al traffico solo in caso di pioggia.
Non vengono spiegati i motivi tecnici che giustificherebbero l’improvviso cambio di valutazione del rischio.
Nessun piano di emergenza temporaneo viene attivato, nessun modello di prevenzione del rischio risulta applicato da parte di Provincia, Prefettura o ANAS.
🟤 1 LUGLIO - 7 LUGLIO 2025 TRA CONFUSIONE E IMPROVVISAZIONE
La viabilità viene gestita in modo estemporaneo, con segnalazioni di code, disagi e assenza di protocolli ufficiali di deviazione.
Nessun comunicato pubblico spiega in dettaglio quali tecnici abbiano rivalutato il rischio o quali interventi siano stati eseguiti tra la chiusura e la riapertura.
I cittadini e i pendolari dell’Ampezzano subiscono danni economici e logistici, con forti ripercussioni anche sulle attività turistiche.
🔵 8 LUGLIO 2025 - INTERVENTO DI ALTVELOX
L’associazione Altvelox interviene pubblicamente segnalando l’assoluta mancanza di programmazione da parte della Provincia di Belluno, che non ha mai adottato il Piano del Traffico extraurbano per la SS51, nonostante l’evidente rischio e l’obbligo di legge.
Viene ricordato che la competenza pianificatoria in materia viaria non può essere elusa, anche se la gestione ordinaria della SS51 è in capo ad ANAS.
Altvelox diffida le autorità competenti ad adempiere agli obblighi normativi.
⚫ 15 LUGLIO 2025 - DENUNCIA-QUERELA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
Altvelox deposita denuncia-querela contro il Prefetto, il Presidente della Provincia, il Sindaco di Cortina, ANAS e il Dirigente della Polizia Stradale di Belluno, ipotizzando una serie di reati gravissimi:
Attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 c.p.)
Omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p.)
Falsità ideologica e materiale (art. 476 e 479 c.p.)
Abuso d’ufficio (art. 323 c.p.)
⚠ 7 AGOSTO 2025 - STAMPA E ISTITUZIONI TENTANO DI ARCHIVIARE IL CASO
Alcuni organi di stampa liquidano la vicenda come risolta, evitando ogni riferimento alla mancata adozione dei piani obbligatori di cui mai hanno scritto.
Altvelox avverte: la montagna non dimentica e la stagione autunnale porterà nuove responsabilità per chi ha omesso di pianificare e prevenire.
CONCLUSIONI

L’intera vicenda mette in luce, in modo inequivocabile, una preoccupante e perdurante carenza strutturale nella pianificazione e gestione della sicurezza stradale da parte delle autorità provinciali e comunali della Provincia di Belluno, nonché da parte degli enti centrali competenti.
Tale inadempienza si manifesta non solo nell’assoluta assenza dei previsti Piani Urbani e Generali del Traffico ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada, ma anche nell’approccio estemporaneo, non coordinato e privo di basi tecnico-normative con cui è stata affrontata l’emergenza connessa alla frana lungo la SS51.

L’art. 36 CdS, unitamente alla normativa attuativa, impone un obbligo giuridico preciso in capo agli enti territoriali e ai gestori della rete viaria, affinché adottino strumenti di pianificazione preventiva idonei a garantire la sicurezza della circolazione, la fluidità del traffico e la tutela dell’incolumità pubblica. L’omissione di tali adempimenti non può essere considerata una semplice disfunzione amministrativa, bensì configura, alla luce del principio di legalità sostanziale, una violazione grave e potenzialmente foriera di responsabilità sia erariali sia penali, ove si accerti il nesso causale tra l’omissione pianificatoria e l’evento lesivo.
La gestione dell’emergenza si è rivelata contraddittoria e incoerente: la chiusura totale della SS51 disposta dal Prefetto di Belluno è stata repentinamente smentita, nel giro di soli due giorni, da una parziale riapertura imposta su impulso politico. Questo comportamento non solo ha alimentato confusione tra i cittadini, ma ha anche minato la credibilità delle istituzioni e sollevato fondati dubbi sull’effettiva esistenza di un piano di protezione civile coerente con la normativa vigente.
La negazione o il mancato esercizio delle competenze istituzionali, tanto da parte degli enti locali quanto delle strutture periferiche dello Stato, costituisce una forma di inerzia amministrativa incompatibile con i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità dell’azione pubblica. In presenza di eventi calamitosi prevedibili o già documentati, tale inerzia può assumere rilievo penale, integrando fattispecie come l’omissione di atti d’ufficio, il disastro colposo, o addirittura l’attentato alla sicurezza dei trasporti, ex artt. 328, 449, 476, 479 e 432 c.p.
L’Associazione Altvelox, da sempre impegnata nella tutela della legalità e della sicurezza stradale, continuerà a esercitare una costante vigilanza civica e a promuovere ogni iniziativa legale necessaria per accertare le responsabilità, prevenire il ripetersi di simili disastri e impedire che la tragedia venga minimizzata o, peggio, archiviata con l’ennesimo silenzio istituzionale. La sicurezza dei cittadini non può dipendere da decisioni arbitrarie o da calcoli politici; essa deve fondarsi sul rispetto rigoroso della legge e sull’adozione di strumenti tecnici, pianificatori e operativi adeguati.
Questione chiusa ? Non ne saremmo cosi convinti.
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