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Immagine del redattoreAltVelox

Vicenza e Modena ecco il perchè non sono stati sequestrati gli "autovelox" T-EXSPEED 2.0.

Abbiamo formalizzato due distinte denunce con relative integrazioni per denunciare alla Procure Generali di Venezia e Bologna nonchè alle Procure della Repubblica di Modena, Vicenza e Cosenza chiedendo il motivo per il quale queste Amministrazioni possano continuare a sanzionare i cittadini con questi apparecchi sequestrati in molte altre città Italiane.


A sinistra il rilevatore T-EXSPEED 2.0 a destra l'Ing. Antonio MENEGON
A sinistra il rilevatore T-EXSPEED 2.0 a destra l'Ing. Antonio MENEGON

Nel luglio scorso il Gip di Cosenza ha disposto il sequestro preventivo dei dispositivi denominati T-EXSPEED 2.0 prodotti e commercializzati dalla Ditta KRIA SRL della quale il Legale Rappresentante è stato indagato con l'ipotesi di frode in pubbliche forniture. Qualche giorno fa, il Tribunale del Riesame di Consenza al quale era stato proposto ricorso per il dissequestro e revoca della azione restrittiva, ha invece confermato il provvedimento del Gip.


Gli accertamenti effettuati nel corso delle indagini, infatti, hanno consentito di appurare, oltre alla mancata omologazione, anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento: entrambi elementi indispensabili per ritenere la legittimità delle violazioni rilevate dai sistemi stessi. Il sequestro riguarda autovelox presenti su tutto il territorio nazionale, in particolare risultano interessati i comuni di: Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis.


Il Sindaco di Modena - Massimo MAZZETTI
Il Sindaco di Modena - Massimo MAZZETTI

Abbiamo poi scoperto che, questi apparecchi sarebbero stati venduti o noleggiati a moltissime altre Provincie e Comuni Italiani, ad esempio Vicenza e Modena, Amministrazioni che attualmente, non essendo state raggiiunte da provvedimenti di sequestro, hanno deciso di continuare ad utilizzarle sanzionando in modo doppiamente amaro i cittadini.


Sarebbe quindi emerso che, salvo smentita o prova contraria, questo deficit di indagine sarebbe stato causato dalle certificazioni rilasciate alle P.A. per la vendita / noleggio delle apparecchiature, dove per alcune amministrazioni sono state cedute come apparecchiature omologate mentre ad altre come rilevatori approvati. Sarebbero quindi stati posti sotto sequestro solo i rilevatori T-EXSPEED 2.0 dichiarati omologati. Ma il T-EXSPEED 2.0 è sempre quello ovvero solo approvato.


Oltre al deficit di legittimità, evidenziato dalle ultime tre sentenze di Cassazione, violazione di legge che riguarda tutti gli "autovelox" privi di omologazione. Ben più gravi sono gli aspetti di merito, improntati a cattiva fede, di cui abbiamo acquisito diretta conoscenza solo ieri e che riportiamo anche in questo articolo.


Il 23.09.2024 questa Associazione ALTVELOX veniva in possesso di un documento dirompente a firma dell'Ing. Antonio MENEGON - CTU delegato dalla Procura di Cosenza per predisporre la relazione tecnica che ha poi portato ai sequestri degli autovelox T-EXSPEED 2.0 e per questo si formalizzava una integrazione alle pregresse denunce querele in capo ai Sindaci di Modena e Vicenza.


Il Sindaco di Vicenza - Giacomo POSSAMAI
Il Sindaco di Vicenza - Giacomo POSSAMAI

Dai documenti ricevuti sembra accertata l’esistenza di gravi vizi nelle procedure di approvazione.


  1. Il rilevatore elettronico delle velocità denominato T-EXPEED 2.0 oggetto delle nostra denunce querele in capo alla Amministrazione Comunale di Modena come anche in quella di Vicenza, prodotto e commercializzato della Ditta Kria Srl, fu approvato dal MIT sia come misuratore di velocità, che come rilevatore di infrazioni semaforiche, integrando la funzione di differente rilevatore elettronico denominato T-RED che fu oggetto di precedente approvazione e richiamata nel nuovo decreto.

  2. L’approvazione del sistema elettronico T-RED sia avvenuta senza che nulla sia stato depositato quale prototipo all’atto della domanda di omologazione e risulterebbe che la Ditta Kria Srl chiese al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non la mera approvazione, ma bensì l’omologazione dell'apparecchio.

  3. Nessun prototipo depositato esistesse all’atto del decreto di approvazione firmato dall’Ing. Sergio Dondolini su istruttoria allestita dall’Ing. Francesco Mazziotta. Questi produsse e firmò documenti improntati a falsità ideologica.


SEMBRA COMPROVATO CHE:


  • In tutte le approvazioni successive rilasciate alla Ditta Kria Srl, nessun prototipo caratterizzato da “identità funzionale” alle apparecchiature installate nel frattempo sul territorio nazionale fosse stato depositato. Furono infatti depositate solo parti di unità di ripresa commerciali prive di qualsiasi rilevanza “aliud pro alio” ovvero come fosse stato consegnato un bene completamente diverso da quello pattuito. Come se quale prototipo di una automobile fosse depositato un parafango.


  • Tutte le approvazioni siano state decretate senza restrizione alcuna per gli accessi remoti al software delle apparecchiature di campo che: accessi, giustificati come necessari alla manutenzione, di fatto hanno dato la possibilità a chi in possesso delle credenziali, di modificare a piacimento i parametri metrologici del sistema stesso. La possibilità di cambiare e ricambiare il software che risulta essere l’entità che rileva le infrazioni, del tutto diverso da quello presente sul sistema all’atto del decreto di approvazione.

  • Gli accessi remoti siano operati da entità diverse dalle forze di Polizia.

  • Di fatto tutte le apparecchiature siano nella esclusiva disponibilità di entità private, spesso premiate con ricavi ancorati a numero e/o importo delle sanzioni.

  • Questa illegittima ripartizione economica è spesso sancita nei contratti stipulati tra gli enti ed il soggetto appaltante con responsabilità in estensione.

Modena tangenziale Carducci Uscita 6 - T-EXSPEED 2.0
Modena tangenziale Carducci Uscita 6 - T-EXSPEED 2.0

Quanto sopra esposto e trascritto, è stato a noi riferito il giorno 23.09.2024 dal Dr. Antonio MENEGON che le notizie e le valutazioni riportate nel documento qui allegato denominato "Potere Deviato", erano a Lui note già precedentemente all’incarico di consulenza ricevuto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, in quanto, egli segue questa vicenda dal 2006. Parla e scrive oggi perché l’incarico ricevuto, è implicito riconoscimento di affidabilità ed ha la certezza di un impianto probatorio confluito e avvalorato da attività di Polizia Giudiziaria.


Come detto, le risultanze citate, quali ipotesi, sono state dedotte dal documento allegato denominato “Potere Deviato” testo riconducibile sempre all’Ing. Antonio MENEGON, che, in qualità di consulente ha partecipato:


  1. Alle ispezioni ordinate dalla Procura di Cosenza presso il deposito prototipi del MIT.

  2. Alle sommarie informazioni testimoniali in cui sono stati sentiti tre Ingegneri del C.S.L.P. (Consiglio Superiore Lavori Pubblici) e il Responsabile, al tempo delle istruttorie di approvazione delle apparecchiature, in forza alla Direzione Generale per la Sicurezza ed il Trasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.






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