Autovelox sequestrati e bocciati dalla Cassazione: Venezia li riattiva.
- Altvelox
- 16 mag
- Tempo di lettura: 3 min
L'Associazione Altvelox ha formalizzato oggi denuncia querela in capo al Sindaco e Dirigente Polizia Locale di Venezia e in capo al Prefetto chiedendo alla Autorità Giudiziaria adita di verificare come sia possibile che il Comune di Venezia, abbia rimesso in funzione gli apparecchi restituiti dal Tribunale del riesame, ma pur sempre oggetto di sequestro e condanna in cassazione per mancanza dei previsti ed obbligatori requisiti di legge per essere prima commercializzati e poi anche utilizzati per sanzionare.

Giustizia ignorata: il Comune di Venezia riaccende gli autovelox condannati.
La V Sez. Penale di Cassazione con la sentenza n.10365/2025 del 14.03.2025, ha confermato i sequestri in tutto il territorio nazionale dei rilevatori modello T-Exspeed 2.0 e il reato rubricato è la frode nelle pubbliche forniture (art. 356 cp), sebbene nel provvedimento cautelare si rappresentasse anche il “falso per induzione mediante inganno dei pubblici ufficiali preposti al rilevamento e alla contestazione delle infrazioni a carico degli utenti della strada, elevate sulla scorta dell’attestazione della “debita omologazione” delle apparecchiature all’uopo installate”

Il Comune di Venezia, il 09.05.2025 pubblicava l'avviso pubblico sul proprio sito web Istituzionale dove annunciava la riattivazione dei due dispositivi modello T-Exspeed 2.0 sulla SR.14 che erano stati restituiti dal Tribunale del riesame. Ma restano pur sempre strumenti illegali e oggetto di sequestro la restituzione, salvo smentita o prova contraria, non autorizza il comune di venezia a rimettere i due strumenti illegali in funzione per sanzionare i cittadini, perche quegli strumenti non possiedono i requisiti di legge per essere commercializzati e peggio... utilizzati.
Ma se pensate fosse abbastanza vi sbagliate... leggete.
Venezia ignora la Cassazione: altri 56 autovelox illegittimi sulle spalle dei cittadini.
Il Comune di Venezia non solo ha perso in Cassazione, ma ha rilanciato, come se nulla fosse.
Con l’ordinanza n. 26315/2024 del 9 ottobre 2024, la Corte di Cassazione ha bocciato senza appello la condotta del Comune di Venezia, dichiarando illegittima la sua attività sanzionatoria perché basata su strumenti elettronici di rilevamento della velocità utilizzati per i natanti, rilevata con dispositivo Argos. Il sistema elettronico Argos (Automatic & Remote Grand Canal Observation System) è un sofisticatissimo sistema di telecamere e di programmi che sfruttano l'intelligenza artificiale e gli strumenti con intelligenza artificiale non possono essere omologati.
Non un vizio formale, ma una violazione grave della legge. La Cassazione ha messo nero su bianco ciò che da anni denuncia Altvelox: quegli autovelox non potevano stare lì. Ma il Comune, invece di fare un passo indietro e assumersi le proprie responsabilità, ha scelto la strada opposta. Ha acquistato altri 56 dispositivi, sempre privi di omologazione, destinati a moltiplicare sanzioni illegittime, contenziosi legali e spese pubbliche.

Una vera e propria beffa a carico dei cittadini. Parliamo di milioni di euro sottratti con multe che la giustizia ha dichiarato abusive, e che ora rischiano di essere replicati in scala ancora più ampia. Con che coraggio si investono soldi pubblici per installare apparecchiature già sconfessate dalla magistratura? Chi pagherà il conto dei ricorsi, dei rimborsi, delle eventuali class action?
Questa non è sicurezza: questo è un sistema di prelievo forzoso mascherato da legalità. È abuso di potere istituzionalizzato, compiuto da un ente pubblico che, pur colto in fallo dalla più alta corte di giustizia, insiste nel perseverare.
A questo punto è lecito chiedersi: dov’è il Prefetto? Dov’è il Ministero dei Trasporti? Dov’è la Corte dei Conti? Chi tutela i cittadini da chi dovrebbe tutelarli? Il Comune di Venezia, con questa scelta scellerata, calpesta la legalità e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Non solo si è fatto trovare fuori legge, ma insiste, raddoppia, e lo fa con i soldi della collettività. E mentre i cittadini pagano, la macchina delle multe continua a correre — illegittima, impunita e affamata di denaro.
Abbiamo formalizzato quindi denuncia querela in capo al Sindaco Luigi BRUGNARO, al Prefetto Darco PELLOS e al Dirigente Polizia Locale Marco AGOSTINI, chiedendo che nei loro confronti si proceda penalmente per tutti i reati che saranno ravvisati dall’Autorità Giudiziaria nei fatti descritti; In particolare chiede che si proceda per i reati di cui agli art. 328 co.2 c.p. artt.. 356, 374, 476, 479 e art. 81, 110 con riferimento all’art. 640 c.p. -
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