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SS51 di Alemagna: Bortoluzzi mette il clima sotto accusa, ma scorda chi doveva agire e ha chiuso gli occhi per 30 anni.

Il consigliere provinciale Massimo Bortoluzzi, intervistato dal Fatto Quotidiano, scarica ogni responsabilità sul destino, sulla sfortuna e sul surriscaldamento climatico. Sì, avete capito bene: il clima diventa il capro espiatorio, ma l'ennesima frana che ha chiuso la SS51 è figlia dell’abbandono, non del meteo.

Il consogliere della provincia di belluno Massimo Bortoluzzi
Il consogliere della provincia di belluno Massimo Bortoluzzi

Sono passati trent’anni da quando frane e colate detritiche si abbattono ciclicamente sulla SS51 di Alemagna. E da trent’anni, puntualmente, ogni evento naturale diventa un pretesto per giustificare la mancata messa in sicurezza della principale arteria dolomitica. Stavolta è toccato al canalone del Marcora scaricare a valle l’ennesimo fronte instabile. La colpa? Ancora una volta il “cambiamento climatico”. Una comoda scappatoia dietro cui nascondere decenni di inadempienze Istituzionali.


Da Il Fatto Quotiano del 01.02.2025

Non può più passare il messaggio che tutto sia imprevedibile. I fenomeni franosi nella zona di Cancia, San Vito, Cortina d'Ampezzo e lungo tutta la SS51 non sono affatto eccezionali: sono noti, mappati, monitorati da anni. Eppure nulla di strutturale è mai stato fatto per proteggere davvero chi ogni giorno transita su quella strada, anche di notte, anche sotto la pioggia, anche a rischio della propria vita.


L'ultima frana del 27 giugno scorso è stata evitata per puro caso: solo la sorte ha impedito che qualcuno rimanesse sepolto sotto metri di detriti. Non è tollerabile che nel 2025 si continui ad affidare la sicurezza di una strada statale, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della mobilità olimpica, al caso, all’improvvisazione e al meteo.


Massimo Bortoluzzi consigliere Provincia Belluno
Massimo Bortoluzzi consigliere Provincia Belluno

Le dichiarazioni del consigliere provinciale di Belluno - Massimo Bortoluzzi lasciano sgomenti. Invece di ammettere la totale mancanza di pianificazione preventiva e la perdurante assenza di opere stabili di consolidamento, si punta il dito contro il caldo, lo zero termico e il disgelo. Nessun accenno, da parte del Presidente Padrin o di altri rappresentanti istituzionali, al fatto che la Provincia di Belluno, ente titolare della redazione del Piano del Traffico per le strade extraurbane ai sensi dell’art. 36 co.3 del Codice della Strada, non ha mai adempiuto a questo obbligo fondamentale. Anziché assumersi la responsabilità di trent’anni di inerzia, l’ente si è più volte trincerato dietro l’alibi del “Il Governo che non ha emanato le direttive”. Una scusa che non regge, perche molte altre Province più virtuose, come Brescia, Genova o perfino realtà montane ben più complesse, quei compiti li hanno fatti eccome, dimostrando che quando c’è la volontà politica e amministrativa, la pianificazione si fa. Qui invece si è preferito lasciare tutto alla buona sorte, gestendo le emergenze con nastri rossi, comunicati e ruspe dell’ultimo minuto. Ma senza mai pianificare, senza mai costruire una strategia di sicurezza viaria integrata. Una colpevole omissione, che si traduce ogni anno in strade interrotte, cittadini in pericolo e territori sempre più fragili.

Presidente Regione Veneto Luca Zaia
Presidente del Veneto - Luca Zaia

Nessun richiamo alle responsabilità di ANAS sulla SS51 da sempre, che continua a gestire passivamente i dissesti come se fossero eventi “occasionali”. Nel frattempo, si continua a “monitorare”, “valutare”, “attendere le relazioni”, “studiare piani”, “attivare volontari”. Sempre e solo dopo il disastro. Mai prima. Mai con un piano di lungo periodo. Mai con un’opera definitiva che metta in sicurezza i versanti instabili. Lo abbiamo riportato in un precedente articolo quello che nel lontano 2016 l'attuale Governatore del Veneto Luca Zaia dopo l'ennesima frana aveva dichiarato alla stampa e lo scrviamo nuovamente perche conferma il lassismo di questi decenni di chi doveva fare: "Voglio un intervento immediato. Cosa fa l’Anas? E dov’è il governo? In quel tratto di strada ogni volta che piove viene giù una frana", ha attaccato infatti il Presidente della Regione, aggiungendo: "Non credo serva un premio Nobel per mettere per sempre in sicurezza Acquabona. Stiamo parlando di una strada che va nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, non verso una discarica". "Avanti, forza, sveglia Roma! perché ogni volta che un evento negativo interessa la Perla delle Dolomiti l’eco si diffonde in un attimo in tutto il mondo e ancora una volta l’Italia sta facendo la figura della Repubblica delle banane” cosi ha concluso Zaia.

ANAS Spa gestore da sempre della SS51 di Alemagna
ANAS Spa gestore da sempre della SS51 di Alemagna

Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sono alle porte. Eppure chi arriva dalla pianura sulle Dolomiti continua a rischiare la pelle, perché nessuno ha mai avuto il coraggio, o la volontà di investire davvero nella sicurezza della SS51. Di fronte a tutto questo, parlare di emergenza climatica e destino” è una distrazione comoda quasi offensiva per chi legge. Ma qui l’unica vera emergenza è istituzionale: ed è l’assenza di responsabilità, visione e azione da parte di chi aveva prima ed ha oggi il dovere, per legge, di garantire strade sicure. Chi percorre la SS51 ogni giorno non ha bisogno di droni e tavoli tecnici all’ultimo minuto. Ha bisogno di opere, protezioni, barriere, regimentazione delle acque, consolidamenti reali. E ha bisogno, soprattutto, di istituzioni che smettano di gestire i territori come se bastasse un comunicato stampa per salvarli.

Il Presidente della Provincia di Belluno al festival di Sanremo
Il Presidente della Provincia di Belluno al festival di Sanremo 2024


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