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Treviso: Il Sindaco Mario CONTE persiste a sanzionare i cittadini ma i Giudici condannano il Comune al risarcimento. Denuncia querela.

Stiamo assistendo ad un possibile e molto probabile danno erariale causato dalla scellerata decisione del Sindaco di Treviso Mario CONTE (già indagato per diffamazione aggravata) che persiste a sanzionare i cittadini con gli autovelox illegali installati in Tangenziale SR53 proprio gli stessi dichiarati illegittimi dalla stessa Corte di Cassazione. Depositata oggi la quinta denuncia querela.

Il Sindaco Mario CONTE e il Dirigente Polizia Locale Andrea GALLO
Il Sindaco Mario CONTE il Dirigente Polizia Locale Andrea GALLO e l'Autovelox sulla SR53 Tangenziale

I GUDICI DI PACE.


Il 09.03.2025 il quotidiano il Gazzettino titolava: "Velox in tangenziale tornano i ricorsi: tre multe annullate" Il Comune ha deciso di tenere accesi gli occhi elettronici automobilisti dal giudice di pace che ha cancellato i verbali. Il Municipio condannato a pagare le spese legali per la Cassazione i velox vanno omologati.".


Probabilmente sommersi dai ricorsi, i Giudici di Pace di Treviso, mentre inizialmente li accoglievano annullando le sanzioni e compensando le spese tra le parti, abbiamo rilevato con "estrema soddisfazione" che finalmente gli stessi Giudici hanno iniziato a condannare il Comune di Treviso al risarcimento, atto doveroso sosteniamo noi !!!


Si ricorda che dal 2021 al 2023 il Comune di Treviso ha messo a bilancio 8 milioni di euro, senza contare le sanzioni economicamente molto piu sostanziose e non dovute, per avere omesso i dati del conducente, sanzioni che anch'esse vengono puntualmente annullate e che entrano nelle casse comunali in capitoli impossibili da individuare.


S.E. Angelo SIDOTI Prefetto di Treviso
S.E. Angelo SIDOTI Prefetto di Treviso

Scrive il Gazzettino: "...La Cassazione ha chiarito che solo l’omologazione rende gli accertamenti legittimi. Nonostante questo, a differenza di altri Comuni, Ca’ Sugana ha deciso di tenere accesi gli autovelox della tangenziale, in nome della sicurezza stradale. L’associazione Altvelox, in prima linea contro i rilevatori di velocità, ha denunciato più volte il sindaco Mario Conte. Non è una partita da poco. Innanzitutto perché si parla di sicurezza. E poi perché in ballo c’è anche un bel gruzzoletto. Basti pensare che solo in tangenziale, dove vige il limite di 90 all’ora, vengono staccate praticamente 80 multe al giorno. Calcolando una media di 170 euro a sanzione, ma in molti casi gli importi sono anche più elevati visto che non manca chi sfreccia addirittura a 200 all’ora, a conti fatti si parla di un totale che viaggia verso i 400 euro al mese...".


Il tutto nella indifferenza più assordante del Prefetto SIDOTI da sempre coinvolto sulla questione e che ha sempre appoggiato la decisione del sindaco.


Chi paga le sostanziose parcelle dei legali che prendono le parti del Comune di Treviso nelle udienze che puntualmente stanno perdendo? Chi paga le somme che i Giudici di Pace stanno facendo pagare al Comune di Treviso quale risarcimento del danno economico arrecato ai cittadini ?


Il Gazzettino 09.03.2025
Il Gazzettino 09.03.2025

IL DANNO ERARIALE.


Il Presidente dei Giudici di Pace, Avv. Luigi VINGIANI lo ha detto pubblicamente al Quotidiano Nazionale: “Le cose alla fine sono molto semplici per essere installato l’autovelox deve avere tutti i requisiti di cui si è parlato, quindi taratura, omologazione approvazione e verifiche periodiche. Se gli amministratori o i funzionari non si attengono a questi principi, secondo me hanno delle responsabilità non solo di natura erariale...".


Il danno di cui dà notizia la Corte dei Conti non emerge solo a fronte di una condotta “contra ius”, ma può riscontrarsi anche nel momento in cui ci si trovi di fronte ad una condotta che, pur prevista da specifiche regole, si palesi inopportuna in riferimento a norme o principi giuridici generali di grado maggiore, o non conforme all’ottenimento di esiti utili, e causa di dispendio o di perdita di pubbliche risorse.


In merito è tornata sul punto anche la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (sentenza n. 4511/06) affermando che il baricentro si è spostato dalla qualità del soggetto alla natura del danno e degli scopi perseguiti, cosicché ove il privato, per sue scelte, incida negativamente sul modo d’essere del programma imposto dalla pubblica amministrazione, alla cui realizzazione egli è chiamato a partecipare con l’atto di concessione del contributo, e l’incidenza sia tale da potere determinare uno sviamento dalle finalità perseguite, egli realizza un danno per l’ente pubblico, di cui deve rispondere dinanzi al giudice contabile.


A conferma di tale orientamento vi sono pronunce più recenti della Suprema Corte. In particolare con la sentenza n. 18991 del 31/07/2017 le Sezioni Unite hanno precisato che in tema di danno erariale, è configurabile un rapporto di servizio tra la pubblica amministrazione erogatrice di un contributo o finanziamento statale ed i legali rappresentanti di società persone giuridiche private percettrici dei medesimi, ovvero coloro che con quelle intrattengano un rapporto organico, che, disponendo della somma erogata in modo diverso da quello preventivato o ponendo in essere i presupposti per la sua illegittima percezione, abbiano frustrato lo scopo perseguito dalla P.A., distogliendo le risorse conseguite dalle finalità cui erano preordinate, senza, peraltro, che un’eventuale responsabilità della società o di altri soggetti elida di per sé sola quella dei legali rappresentanti stessi, al più operando il concorso dell’una e dell’altra ed applicandosi l’art. 2055 c.c., né ostandovi la possibilità di costituzione di parte civile, sia perché l’art. 75, comma 3, c.p.p. non si applica al giudizio contabile, sia perché l’art. 538 c.p.p. può essere interpretato nel senso che al giudice contabile è riservata in via esclusiva la giurisdizione in punto di condanna specifica al risarcimento del danno.


DELLE DENUNCE NESSUN RISCONTRO MA...


Verbale denuncia querela del 10.03.2025
Verbale denuncia querela del 10.03.2025

Ad oggi delle 4 denunce querele da noi depositate nulla si è saputo, tranne che il Sindaco Mario CONTE risulta indagato per diffamazione aggravata per avere dichiarato alla stampa che noi ci facciamo pubblicità in questo modo per ottenere più ricorsi da fare e per farci pubblicità gratuita... frasi odiose e false che si commentano da sole.


Treviso Today 02.08.2024 in una intervista video e media al Sindaco Mario CONTE: "... So che il ministro da questo punto di vista sta lavorando per mettere la parola fine a questo piccolo cortocircuito che però espone i sindaci a rischio che qualche avvocato così intraprendente e con desiderio di farsi pubblicità poi possa arrivare addirittura a denunciare sindaci, comandanti di polizia locale e ho letto nei giornali anche il prefetto mettendo però a repentaglio la sicurezza stradale per i nostri cittadini".


In quella circostanza ci eravamo sentiti molto offesi per le dichiarazioni del Sindaco di Treviso Mario CONTE, che aveva anche appensantito la pillola dichiarando in riferimento alla nostra Associazione: "...mette a rischio ed in pericolo le vite delle persone al solo fine di farci pubblicità" ed ancora più incisivo sul disprezzo che egli nutre nei nostri confronti, lo si rileva nell’affermazione: "...qualche avvocato così intraprendente e con desiderio di farsi pubblicità poi possa arrivare addirittura a denunciare sindaci, comandanti di polizia locale e ho letto nei giornali anche il prefetto mettendo però a repentaglio la sicurezza stradale per i nostri cittadini...".


Il Gazzettino 10.03.2025
Il Gazzettino 10.03.2025

DENUNCIA QUERELA N.5.


In tutto questo se non bastasse, si ricorda che risulta oggi comprovato, che pur essendo tanto vicino alla sicurezza stradale, il Sindaco di Treviso Mario CONTE, non ha predisposto i Piani Urbani di Sicurezza delle strade urbane che, per norma, dovevano essere adottati e aggiornati ogni due anni (ex art. 36 del Codice della Strada). Per tale mancanza abbiamo ipotizzato e contestato il reato di cui all’art. 673 c.p. e si ipotizza che lo stesso reato possa essere in capo al responsabile della Polizia Locale, a cui si attribuisce il concorso formale anche in capo al Prefetto che secondo il comma 10 dell’art. 36 cds. non ha mai comunicato l'inadempienza al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Depositata oggi presso il Comando Carabinieri di Castelfranco Veneto (TV) un altra denuncia querela in capo al Sindaco e Assessore delegato Comune di Treviso Mario CONTE e Andrea DE CHECCHI, al Dirigente della Polizia Locale Andrea GALLO e ovviamente al Prefetto di Treviso Angelo SIDOTI per i possibili e presunti reati di cui agli artt. 328, 374, 476, 479, 640 e 673 c.p. L'atto è stato trasmesso alla Corte dei Conti del Veneto, alla Procura Generale della Repubblica di Venezia, alla Suprema Corte di Cassazione che riteniamo giusto sia al corrente di come le proprie pronunce vengono prese in considerazione dal Comune e dal Prefetto di Treviso ed infine ai Ministri della Giustizia e Interno.


Confidiamo sempre con massima fiducia che esista qualche PM che voglia e sappia smentire con fatti concreti i recenti sondaggi anche da noi pubblicati, che vedono ai minimi storici la fiducia dei cittadini verso la Magistratura e i Giudici. La sicurezza stradale non può essere nelle mani di macchinette non omologate che mandano una foto dopo due mesi. La sicurezza stradale si ottinene con la presenza assidua di personale in divisa sulle strade più pericolose, sanzionando coloro che non rispettano il codice e mettono in pericolo gli altri, anche ritirando le patenti mandandoli a casa a piedi.



Trasmissione pec denuncia querela
Trasmissione pec denuncia querela



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