Dolomiti ad alta velocità: Come ogni estate è allarme sicurezza per le corse in moto. Rispettate la vita.
- Altvelox
- 1 giu
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ll sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin, lancia un nuovo grido d’allarme sui motociclisti che sfrecciano sulle strade montane. Altvelox sempre critico per le sue politiche pro autovelox, raccoglie l’appello e denuncia l’assenza di controlli e la crescente inciviltà stradale che mette in pericolo la vita di tutti.

Raccogliamo l'allarme del sindaco di Val di Zoldo (BL) che è tornato a lanciare l’allarme: le strade delle Dolomiti, gioielli naturalistici patrimonio dell’umanità, sono da troppo tempo diventate anche piste di velocità per motociclisti che sembrano disprezzare non solo le regole, ma la vita stessa — la propria e quella degli altri.
Noi di Altvelox, che abitiamo e viviamo ogni giorno in queste vallate, non possiamo che rilanciare questo appello. Siamo anche noi testimoni quotidiani di moto che sfrecciano a velocità inaudite, sorpassano in curva, in tratti ciechi, in mezzo al traffico o peggio nei centri abitati. Scene da brividi che si ripetono ogni singolo giorno, sotto gli occhi di residenti e turisti.

Purtroppo, la situazione è aggravata dalla cronica assenza di controlli: anche sulle strade della provincia di Belluno le pattuglie delle Forze di Polizia sono sempre meno, e il personale della polizia locale — come nel caso di Zoldo — non è evidentemente sufficiente a fronteggiare l’emergenza.
Avevamo accolto con favore i servizi di prevenzione messi in campo dai Carabinieri sulle arterie dolomitiche. Ma evidentemente, da soli, non bastano neppure questi. L’educazione alla legalità, al rispetto del codice della strada, alla cultura della vita, sembra non attecchire in una parte di chi si mette in sella.
Andare in moto comporta già di per sé rischi elevati, amplificati dalla presenza di automobilisti distratti — spesso col telefono in mano — e da infrastrutture inadeguate e trascurate tranne in occasione del passaggio del Giro d'Italia dove il manto stradale viene impeccabilmente rifatto (per contratto).
Eppure, proprio in questo contesto, c’è chi sceglie di correre come se fosse in pista, ignorando ogni principio di responsabilità.

Gli autovelox illegittimi che siamo riusciti a far disattivare nella provincia di Belluno non possono — e non devono — essere sostituiti da una corsa senza freni verso l’anarchia su strada. L’assenza di questi strumenti, rimossi perché contrari alla legge, non può e non deve diventare un pretesto per sentirsi autorizzati a infrangere ogni regola.
Chiediamo con forza e determinazione alle Autorità competenti che venga rafforzata la presenza delle forze dell’ordine sulle strade dolomitiche, che si investa in prevenzione e che si promuova una cultura del rispetto e della responsabilità. Perché la libertà di viaggiare non deve mai diventare un pericolo per sé e per gli altri.
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