top of page

San Donà di Piave: Il Sindaco e la denuncia. Sono affari di famiglia?

Abbiamo scoperto che il Sindaco pro tempore di San Donà di Piave, Avvocato Alberto Teso che lo scorso novembre ci ha querelati per calunnia e diffamazione (denuncia in fase di archiviazione), avrebbe nominato quale suo difensore di fiducia l'Avvocato Martina Teso, che, salvo smentita o prova contraria, risulterebbe essere la figlia o più probabile la sorella, facente parte integrante del team dello stesso sindaco nel suo studio legale Teso & Associati con sedi a San Donà e Jesolo.

L'avvocato Alberto Teso Sindaco di San Donà di Piave
L'avvocato Alberto Teso Sindaco di San Donà di Piave

Il Sindaco pro tempore di San Donà di Piave, Alberto Teso, è un avvocato, titolare dello studio legale Teso & Associati con sede in San Donà di Piave Galleria Leon Bianco 2 e sede secondaria in Jesolo (VE) Via Bafile 360. Leggiamo nel suo sito ufficiale che: "Lo Studio Legale Teso e Associati nasce nel gennaio 2005, per iniziativa di alcuni giovani professionisti che hanno così deciso di unire le rispettive competenze per creare una struttura nuova e dinamica, rivolta sia al mondo delle imprese che a quello privato". Tra i giovani professionisti citati, compare salvo smentita o prova contraria, anche la figlia o più probabile la sorella del Sindaco, l'Avvocato Martina Teso, che all’interno dello studio si occupa principalmente del diritto di famiglia e diritto minorile, con assistenza nei procedimenti di separazione e divorzio e affidamento dei minori. Svolge funzioni di curatore speciale a favore dei minori e di assistenza legale nei casi di limitazione o decadenza della responsabilità genitoriale. Nel restante tempo, da qualche mese si dedica anche alla attività politica come coordinatrice del partito Fratelli d'Italia di Silea (TV).


L'avvocato Martina Teso
L'avvocato Martina Teso

L'Avvocato Martina Teso, anche se non è descritto nel sito web dello studio legale, deve avere maturato cosi tanta esperienza in diritto penale che è stata nominata direttamente quale difensore di fiducia dal Sindaco del Comune di San Donà di Piave (suo padre o fratello) nella denuncia querela sporta contro il Presidente di Altvelox, Gianantonio Sottile Cerivini, per i reati di calunnia e diffamazione di cui agli artt. 368 e 595 c.p. che a suo dire avrebbe commesso nelle denunce querele sporte contro il sindaco stesso per l'uso degli autovelox illegittimi.


Denuncia querela per la quale il Tribunale di Belluno ne ha già chiesto l'archiviazione, per la quale l'Avvocato Martina Teso si è opposta depositando una memoria, da qui si sono letti i documenti che hanno portato a questa attività.


Risulta che la denuncia querela del Sindaco e Avvocato Alberto Teso, riporta data del 05.11.2024 ed è stata formalizzata personalmente presso il Comando della Polizia Locale di San Donà di Piave dove veniva ratificata nella sua qualità di Sindaco pro tempore di San Donà di Piave dal Commissario Principale Simone Fagotto.


Risulta agli atti, che il commissario Simone Fagotto, avrebbe svolto, non si capisce a quale titolo, delle indagini di Polizia Giudiziaria redigendo alla fine una annotazione di polizia giudiziaria Prot.298/2024 del 19.12.2024 depositata nella memoria alla Procura di Belluno, nella quale si legge: " ... A seguito di ricezione di denuncia/querela, da parte del sindaco della città di San Donà di Piave Avv. Alberto Teso, per i reati di cui agli artt. 368 c.p. e 595 c.p., ad opera di tale SOTTILE CERVINI Gianantonio, non meglio generalizzato in querela, in proprio nonché in qualità di rappresentante dell'associazione "Altvelox Ass. Naz. Tutela Utenti della Strada", compiuti attraverso la presentazione di due denunce/querele e la pubblicazione dei relativi verbali di ricezione e di altri contenuti ripresi da testate giornalistiche online sul profilo del social media "Facebook" della stessa associazione, lo scrivente acquisiva copia di quanto sotto elencato. 1. Stampa immagine a video di una pubblicazione del giorno 21 ottobre 2024 che riporta il testo (cfr. Immagine 1): "IL GAZZETTINO RIPORTA LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI SAN DONA' DI PIAVE ALBERTO TESO: <<Non ho intenzione di cedere alle minacce di un'associazione in cerca di notorietà...». Denuncia per diffamazione e minaccia aggravata per il sindaco e denuncia per tutto il resto in capo a: TESO ALBERTO - Sindaco pro tempore Comune San Donà di Piave (VE). CERESER SIMONE - Assessore Comune San Donà di Piave (VE). CARESTIATO PAOLO - Dirigente Polizia Locale Comune San Donà di Piave (VE). ZENNARO PAOLA - Ag.Sc. Polizia Locale Comune San Donà di Piave (VE). FINCO FRANCESCA - Funzionario Area Mobilità Città Metropolitana di Venezia. DARCO PELLOS - Prefetto di Venezia. DI BARI MICHELE - ex Prefetto di Venezia...". segue.


Emblema Polizia Locale San Donà di Piave
Emblema Polizia Locale San Donà di Piave

Le attività di indagine non giustificate: una deriva pericolosa.


In un contesto democratico fondato sul rispetto dei diritti e delle garanzie individuali, ogni attività di indagine deve essere sorretta da motivazioni chiare, proporzionate e legittime. Le indagini non giustificate, prive di un fondamento concreto o di un presupposto normativo solido, rappresentano una deriva pericolosa: minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, compromettono la dignità delle persone coinvolte e rischiano di trasformare strumenti di tutela in mezzi di pressione o controllo arbitrario.


Non si può accettare che la curiosità o l’opportunismo prevalgano sul principio di legalità. Ogni azione investigativa deve rispondere a criteri di necessità, trasparenza e responsabilità. Agire al di fuori di questi limiti significa oltrepassare il confine tra giustizia e abuso, tra dovere istituzionale e violazione dei diritti fondamentali.


È indispensabile rafforzare i meccanismi di controllo e vigilanza, affinché le attività investigative siano sempre orientate alla tutela dell’interesse pubblico e non all’alimentazione di dinamiche di potere o vendette personali. Solo così potremo garantire un sistema realmente giusto, equo e rispettoso della libertà di ciascuno. Ma questo pare che a San Donà di Piave non accada, tanto che la Polizia Locale viene usata a discrezione del sindaco per denunciare una associazione regolarmente registrata e costituita.


La nomina di un avvocato per la difesa del Comune, o più precisamente per la difesa del Sindaco in qualità di rappresentante legale dell'Ente, spetta solitamente al Sindaco stesso. In generale, non è necessaria una deliberazione della Giunta Comunale per questo. Tuttavia, lo Statuto Comunale potrebbe prevedere diversamente, stabilendo che la nomina richieda l'approvazione della Giunta e nello Statuto del Comune di San Donà di Piave non si trova niente di utile a capire questo aspetto.


L' Avvocato Alberto Teso - nella sua qualità di Sindaco pro tempore di San Donà di Piave:


  • Ha formalizzato denuncia querela in qualità di Sindaco pro tempore Comune di San Donà di Piave come riportato negli stessi atti di costituzione e denuncia querela ottenuti dalla Procura di Belluno.

  • In qualità di Sindaco pro tempore Comune di San Donà di Piave ha utilizzato il servizio della Polizia Locale del Comune per ratificare la denuncia querela sporta nei confronti di Altvelox;

  • Ha utilizzato la Polizia Locale del Comune di San di Piave per effettuare arbitrarie attività di polizia giudiziaria con delle indagini approfondite anche telematiche sulla nostra attività associativa e sulla persona del Presidente Gianantonio Sottile Cervini, ancora prima vi fossero motivi idonei atti a legittimare simili attività di Polizia Giudiziaria e al fine di depositare documenti alla Procura di Belluno;

  • Risulta che il Sindaco Comune di San Donà di Piave, Avvocato Alberto Teso, ha nominato quale difensore di fiducia l' Avvocato Martina Teso che, salvo smentita o prova contraria risulterebbe essere la figlia o più probabile la sorella, facente parte dello staff dello studio di cui lo stesso Alberto Teso ne è titolare;


Il Comune di San Donà di Piave
Il Comune di San Donà di Piave

Il Comune di San Donà di Piave non è un affare di famiglia: Se tutto ciò non sarà smentito da documenti certi, il sindaco Alberto Teso avrebbe travolto ogni limite etico, avrebbe varcato una linea rossa che in una democrazia non dovrebbe mai essere oltrepassata: salvo smentita o prova contraria, ha infatti nominato la propria figlia o sorella come legale di fiducia per una denuncia sporta a titolo di Sindaco pro tempore del Comune di San Donà di Piave, in una causa quindi, che lo riguarda nella sua veste istituzionale.


La figlia o sorella che sia poco importa non è un legale esterno e indipendente: lavora nel suo stesso studio e fa parte della sua famiglia. Vogliamo quindi sapere se il sindaco abbia affidato dunque un incarico retribuito – con soldi pubblici – a un membro della sua famiglia e del suo team professionale o diversamente chiediamo di sapere, come intende saldare le parcelle per l'attività professionale della figlia o sorella attuate per una causa che riguarda il Comune di San Donà di Piave.


Se così fosse, questo non sarebbe solo semplice un conflitto d’interessi, ma un pesante affronto alla trasparenza, al buon senso e al rispetto delle istituzioni. Il sindaco Alberto Teso avrebbe in questo modo e se cosi effettivamente fosse comprovato dai documenti, trasformato il Comune in un’estensione del suo studio legale, calpestando il principio base della distinzione tra interesse pubblico e interesse personale. Un gesto arrogante, che umilia i cittadini e compromette la fiducia nell’amministrazione. Chi confonde il bene comune con il proprio interesse privato non è degno di rappresentare una comunità


ALLA LUCE DI QUANTO SOPRA

SI CHIEDE AL COMUNE DI SAN DONA' DI PIAVE COPIA TELEMATICA


  • Delibere di Giunta e Consiglio Comunale con le quali è stata approvata la nomina dell'Avvocato Martina Teso quale difensore di fiducia del Sindaco Avvocato Alberto Teso nella causa contro Altvelox.

  • Delibere di Giunta e Consiglio Comunale con le quali è stata approvata l'attività difensiva in questione e relativi compensi professionali e tasse di giustizia.

  • Documenti comprovanti se l'attività legale dell'Avvocato Martina Teso e relative spese di giustizia, siano a carico del Comune di San Donà di Piave o diversi soggetti giuridici.

  • Documenti completi riferiti alle attività di Polizia Giudiziaria svolti dal commissario Simone Fagotto della Polizia Locale di San Donà di Piave parte anche consegnati alla procura della Repubblica di Belluno unitamente alla denuncia del Sindaco Avvocato Alberto Teso o diverse attività di Polizia svolte da diversi appartenenti alla Polizia Locale di San Donà di Piave.


In attesa di cortese riscontro si anticipa che la questione è anche oggetto di ulteriore denuncia querela che sarà ratificata sabato 3 maggio 2025.


Il Presidente pro tempore

Gianantonio Sottile Cervini

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page