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A Treviso multe illegittime: Il Sindaco ignora la Legge e colpisce i Cittadini.

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  • 16 ore fa
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Nonostante numerose segnalazioni, sentenze e lamentele da parte dei cittadini, il Sindaco di Treviso continua con l’utilizzo diegli autovelox in violazione delle normative vigenti. Il sindaco Mario Conte, perfettamente a conoscenza dell’irregolarità degli apparecchi installati, persevera nell’emettere multe, alimentando polemiche e sospetti su un uso strumentale della sicurezza stradale a fini di bilancio. Una situazione che sta sollevando un polverone mediatico e legale, lasciando migliaia di automobilisti nel limbo tra ingiustizia e impotenza.

Il Sindaco di Treviso e un autovelox non omologato
Il Sindaco di Treviso e un autovelox non omologato

L'Associazione ALTVELOX ha ratificato oggi la sesta denuncia querela in capo al Sindaco pro tempore del Comune di Treviso, Assessore delegato, Dirigente Polizia Locale e Prefetto pro tempore di Treviso. I presunti reati rilevati e contestati vanno dalla falsità materiale e ideologica, alla truffa, alla frode processuale, frode nelle pubbliche forniture.


Salvo smentita o prova contraria, dai ricorsi che continuiamo a predisporre per nostri associati, risulta che il solo autovelox anch'esso privo di omologazione installato sulla Tangenziale Est nel Comune di Treviso, al Km. 59+821 direzione Paese, dal 23.01.2025 al 01.04.2025 (67 giorni) ha emesso 7209 violazioni al CdS. Dal 2021 al 2023 il Comune di Treviso ha incassato da violazioni ex art.142 CdS - 8 milioni di euro + sanzioni accessorie non dovute ma notificate comunque, come quelle per la violazione dell'art.126-bis CdS che per altro non vengono dichiarate ne rendicontate al Ministero dell'Interno. Anche per tali ricorsi i GdP continuano ad accogliere i ricorsi promossi annullando dette sanzioni.

Il Gazzettino 04.08.2024
Il Gazzettino 04.08.2024

L’uso continuato di tali strumenti, ben oltre il semplice errore materiale o interpretativo, trasforma l’accertamento della violazione in un abuso di potere, con potenziali ricadute sia in termini di responsabilità erariale che di responsabilità penale, per ipotesi configurabili, il falso ideologico e materiale e truffa ai danni della collettività. È principio generale e consolidato che non è consentito all’Amministrazione pubblica perseguire un fine legittimo – quale il rispetto del Codice della Strada – mediante strumenti illegittimi o contrari alla legge. Il fine non giustifica il mezzo, e ancora meno quando il mezzo impiegato sia illegale, inidoneo e produttivo di effetti lesivi ai diritti fondamentali dei cittadini, che si trovano privati di tutela ed esposti a sanzioni arbitrarie.


A rendere ancor più intollerabile la condotta dell’Amministrazione comunale di Treviso, è l’effetto concreto che tale sistema illegittimo produce sui cittadini, costretti – loro malgrado – a intraprendere ricorsi presso il Giudice di Pace per ottenere l’annullamento di sanzioni manifestamente nulle ab origine, in quanto fondate su rilevazioni effettuate da dispositivi privi della necessaria omologazione. Ci si trova, dunque, di fronte a una distorsione istituzionale grave e sistematica: da un lato, il Comune che eleva multe basandosi su strumenti vietati dalla legge, dall’altro, i cittadini, per vedere riconosciuto un diritto elementare, devono sostenere costi legali, perdite di tempo, e l’umiliazione di dover dimostrare in giudizio l’illiceità di atti che l’Ente, con un minimo di legalità e buon senso, non avrebbe mai dovuto compiere.


Il tutto nella piena consapevolezza dell’illegittimità degli accertamenti, dato che i Giudici di Pace di Treviso uniformatisi alla Cassazione – in pressoché totalità dei casi – accolgono i ricorsi, annullano le sanzioni e stigmatizzano l’operato del Comune condannando quasi sempre il Comune stesso al risarcimento delle spese sostenute dal ricorrente.


Verbale denuncia querela del 06.05.2025
Verbale denuncia querela del 06.05.2025

Quello che dovrebbe essere un rimedio eccezionale, cioè il ricorso al giudice, diventa prassi ordinaria per ottenere giustizia contro un abuso sistematico del potere amministrativo. È una situazione che ha dell’incredibile: un ente pubblico che persevera nel violare la legge, mentre i cittadini – vittime, non trasgressori – sono costretti a difendersi come se fossero colpevoli. Questa prassi non solo grava ingiustamente sulla popolazione, ma rappresenta un uso distorto e strumentale dell’apparato sanzionatorio, volto più a far cassa che a garantire la sicurezza stradale. La reiterazione di tali condotte, in spregio alla legalità e ai pronunciamenti giudiziari, configura un vero e proprio schema vessatorio, posto in essere da chi, al contrario, dovrebbe garantire il rispetto del diritto e la tutela dei cittadini.


Alla luce di quanto sopra, si ritiene doveroso segnalare ancora una volta tali condotte all’Autorità Giudiziaria, ritenendole non solo gravi sotto il profilo etico-amministrativo, ma potenzialmente integranti fattispecie penalmente rilevanti, a fronte della reiterazione sistematica di comportamenti illeciti da parte del Sindaco di Treviso e dei funzionari direttamente coinvolti come il Dirigente della Polizia Locale.


E' in fase di valutazione e organizzazione una protesta pubblica per il giorno 24 maggio p.v. in occasione della partenza e transito del Giro d'Italia nella città di Treviso, attività di protesta che, sempre nel limite del lecito e del consentito saranno comunicate per tempo come in nostro obbligo alla Questura di Treviso.



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