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Aeroporto Marco Polo: il Comune di Venezia continua a multare con strumenti "falsi omologati".

Ancora false omologazioni a Venezia. Altvelox presenta denuncia-querela contro i Dirigenti del MIT e Comune di Venezia. Accuse di falso, truffa, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture per la Project Automation Spa: milioni di sanzioni rischiano di essere nulle e i cittadini danneggiati due volte, nei diritti e nelle tasche.


Il Dirigente Polizia Locale di Venezia - Dott. Marco Agostini
Il Dirigente Polizia Locale di Venezia - Dott. Marco Agostini

L’Associazione Nazionale Altvelox ha depositato una nuova denuncia-querela che porta in primo piano uno scandalo giuridico e amministrativo che riguarda direttamente il Comune di Venezia e, nello specifico, l’aeroporto Marco Polo.


La vicenda ruota attorno all’uso degli strumenti elettronici PA-ZTC, installati per controllare i tempi di permanenza nelle corsie e aree a traffico controllato dello scalo aeroportuale. Questi dispositivi vengono utilizzati dalla Polizia Locale di Venezia per elevare verbali e comminare multe ai cittadini e agli utenti dell’aeroporto. Il problema, gravissimo, è che tali apparecchi sono commercializzati e pubblicizzati come “omologati” dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), mentre nessuna omologazione poteva essere legittimamente rilasciata in assenza dei decreti attuativi e dei protocolli tecnici richiesti dalla legge.


Verbale Polizia Locale Venezia
Verbale Polizia Locale Venezia

Atti nulli e responsabilità penali


Due sono i provvedimenti contestati: la Determina dirigenziale n. 2906 del 28 maggio 2013 firmata dall’allora Direttore Generale del MIT Sergio Dondolini e la Determina n. 319 del 25 luglio 2022 firmata dal successore Vito Di Santo. Entrambi gli atti hanno qualificato i sistemi PA-ZTC come “omologati”. In realtà, il MIT non aveva e non ha competenza tecnica né giuridica per omologare strumenti di misura, competenza che spetta esclusivamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMIT), come ribadito anche dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 10505/2024).


Altvelox denuncia che tali “omologazioni” rappresentano atti nulli e giuridicamente inesistenti, con effetti devastanti:

  • milioni di verbali elevati senza titolo valido;

  • una sistematica violazione dell’art. 142, comma 6, Codice della Strada e dell’art. 192 Regolamento di esecuzione;

  • la configurazione di ipotesi di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.), abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) a carico di dirigenti e funzionari.


Cittadini ingannati e doppiamente danneggiati


Il Comune di Venezia, nonostante sia pienamente consapevole della obbligatorietà di un decreto di omologazione metrologico, continua a emettere verbali all’aeroporto Marco Polo basandosi sul presunto titolo di "omologazione" del sistema PA-ZTC rilasciato dal MIT. In ogni verbale si attesta falsamente che l’accertamento è avvenuto con strumentazione “omologata”.


Decreto Mit con omologazione illegittima
Decreto Mit con omologazione illegittima

Questa condotta integra, secondo Altvelox, persino il reato di calunnia (art. 368 c.p.) da parte del Dirigente della Polizia Locale Marco Agostini: i cittadini vengono formalmente accusati da lui quale responsabile e dagli Agenti accertatori, di violazioni al Codice della Strada pur nella piena consapevolezza che l’accertamento non ha alcun fondamento giuridico.


I cittadini subiscono così un duplice danno: economico, per le multe pagate o per i ricorsi affrontati a proprie spese; e morale, perché lesi nel diritto fondamentale di difesa, privati della certezza giuridica che la legge dovrebbe garantire.


La posizione della Cassazione


Il quadro è ulteriormente aggravato da una giurisprudenza ormai granitica. La Corte di Cassazione, con le pronunce più recenti (n. 13997/2025; n. 10505/2024; n. 12924/2025), ha stabilito che senza omologazione ministeriale valida, le rilevazioni elettroniche non hanno alcuna forza probatoria e che ogni verbale fondato su strumenti non omologati è nullo. Dichiarare “omologato” un dispositivo quando non lo è significa attestare il falso. Non si tratta di un vizio formale, ma di una condotta penalmente rilevante.


Conclusioni di Altvelox


Anche con questa denuncia-querela, Altvelox chiama direttamente in causa i dirigenti del MIT, i responsabili comunali e la società fornitrice Project Automation Spa. L’obiettivo è che la Magistratura e la Corte dei Conti e ANAC, accertino le responsabilità, fermino immediatamente l’uso di questi strumenti e dispongano la restituzione ai cittadini di quanto illegittimamente riscosso. Perché la sicurezza stradale non si costruisce sull’inganno né sul profitto. Ogni multa emessa senza una base legale rappresenta una ferita allo Stato di diritto e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Venezia, già sotto i riflettori internazionali, non può permettersi di fondare la propria legalità amministrativa su strumenti giuridicamente nulli.

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