Altvelox non è una associazione di sovversivi. Perquisizione e sequestro di pc e telefono.
- AltVelox
- 8 feb
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La nostra attività associativa ha un solo scopo, quello di combattere in tutti i modi leciti le amministrazioni pubbliche che in nome della sicurezza stradale incassano milioni di euro sanzionando i cittadini con strumenti elettronici dichiarati illegali, oltre che dal Codice della Strada vigente e appena modificato, anche dalla Corte di Cassazione con 34 pronunce dal 2001 al 2024. Tutte le nostre attività hanno sempre rispettato la legge e le norme dello Stato.

A scanso di ulteriori equivoci vista la situazione in atto... anche questo articolo è stato scritto e pensato dal Fondatore e Presidente della Associazione, Gianantonio Sottile Cervini.
Altvelox nasce da una mia idea con l'intento di riunire persone coraggiose, libere e oneste che potessero aiutare gli automobilisti, i lavoratori, i pendolari e le famiglie in genere, vessate da multe e gabelle ingiuste usando strumenti elettronici che non sono in grado di assicurare la prova legale della presunta violazione contestata.
Chi scrive quindi, assieme ad altri tecnici legali e informatici, avvocati, ex appartenenti alle forze dell'ordine e normalissimi cittadini che si sono messi a disposizione, abbiamo iniziato a sostenere e fonire assistenza tecnico legale agli automobilisti multati, con ricorsi che all'inizio nessuno credeva potessero essere accolti, ma che col passare dei mesi e degli anni, hanno visto ottenere nelle decisioni della Corte di Cassazione un valore intrinseco di legge. La mancanza della omologazione di tutti i dispositivi elettronici per il monitoraggio, così come chiamati testualmente dalla Cassazione nelle ultime pronunce che hanno messo in ginocchio il sistema e le Amministrazioni Locali.
Parliamoci chiaro, stiamo parlando di somme consistenti, milioni e milioni di euro che i Comuni hanno messo a bilancio in questi anni e che troppe continuano a incassare nel silenzio più assordante di coloro che dovevano vigilare sul rispetto della legge e sopratutto tutelare i cittadini. Un inciso... la somma di incasso indicata dal Sole24 Ore è una somma a ribasso in quanto non tiene conto delle sanzioni diverse tipo semafori, ZTL, corsie preferenziali etc. etc. rilevate sempre con strumenti non omologati.
POTERE DEVIATO DELLO STATO
Qualche mese fa la Procura della Repubblica di Cosenza, prima e unica al momento, ha disposto il sequestro di una serie di apparecchi autovelox denominati "T-EX SPEED 2.0" in quanto era stato rilevato che non era stato depositato il prototipo presso il competente ministero delle imprese e del made in Italy, ma che al contempo avevano ottenuto, non si sa come dico io... l'autorizzazione di vendita e uso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L'indagine è attualmente in corso, nel territorio alcuni di questi apparecchi sono stati sequestrati e spenti, mentre altri comuni come Vicenza o Bagnolo di Po nella provincia di Rovigo, persistono a multare i cittadini. Il perito incaricato di tale attività era l'Ing. Antonio MENEGON.
Ho avuto modo di conoscere l'ing. MENEGON che, nel mese di agosto 2024 ha pubblicato un documento dal contenuto oserei dire, inquietante. L'ing. MENEGON, facendo un riassunto dei suoi 20 anni di attività tecnica e di perizie per le varie procure, ha voluto attestare nero su bianco quanto riscontrato negli anni, riassumento tutto con un emblematico titolo: "POTERE DEVIATO DELLO STATO" Avuto questo documento ho deciso e ritenuto doveroso, anche con il suo benestare, di trasmetterlo a varie Procure della Repubblica (tra cui quelle di Belluno, Venezia, Treviso, Vicenza, Modena, Bologna ed altre) ma ad oggi non ha sortito alcuna reazione di interesse legale, almeno per quanto possiamo sapere.
E' evidente che delle dichiarazioni sotto riportate, il Perito Antonio MENEGON se ne è preso la paternità e la diretta responsabilità, confermandoci di avere tutte le prove documentali di quanto sostenuto e riportato nel documento.

Scrive il MENEGON: "Potere deviato dello Stato... Finalizzato a permettere ai Comuni di finanziarsi sul territorio. Intento apprezzabile, se non fosse stato attuato in violazione di legge e di Diritti Costituzionali. Corretta prevenzione si sarebbe ottenuta installando, previsti dalla legge 120-2010, cartelli luminosi-sonori informativi prima dell’autovelox e sullo stesso, con avviso immediato d’ infrazione. Verbali con notifica posteriore all’infrazione, pur moltiplicando gli incassi poco o nulla servono alla prevenzione; perfino l’addestramento dei cani prevede immediatezza tra pena e disobbedienza! Potere deviato perché non si tratta di episodi sporadici, ma di elementi forti precisi e concordanti ed unidirezionali frutto di una progettazione pianificata, realizzati:

Allestendo istruttorie di approvazione in assenza dei requisiti di legge.
Approvando sistemi privi di qualsiasi strumento preclusivo all’alterazione di software e parametri metrologici (hashing). Software spesso mai depositati.
Approvando sistemi in cui il prototipo depositato è privo di quella “ Identità Funzionale” indispensabile al raffronto con i sistemi poi commercializzati.
Dando carta bianca a ditte private che, tutte, hanno abusato utilizzando collegamenti remoti e che in qualsiasi momento possono modificare i parametri e settaggi funzionali, con possibilità di riportarli a registro prima delle tarature previste. Di fatto tutte le apparecchiature di controllo sono nella totale ed esclusiva disponibilità di ditte private.
Violando la direttiva Minniti del 21.07.2017 oltre che nella gestione, anche nella spartizione del
bottino. Un micidiale combinato tra accessi remoti di possibile alterazione di parametri metrologici e illegittimo ritorno economico.
Privilegiando introiti economici spartiti tra pubblico e privato a scapito della sicurezza.
Omettendo di attuare i decreti attuativi dei pannelli luminosi-sonori di velocità e dei countdown, di fatto vanificando la legge 120 del 2010 .
Omettendo di allestire un disciplinare di omologazione, mantenendo così un potere discrezionale da spendere di volta in volta su ogni nuova richiesta di approvazione.
Violando le norme sulle approvazioni (192 reg.c.d.s.) in sospetta collusione con ditte private.
Ingannando ritengo, Ministri di ogni colore che si sono alternati al Mit, decretando approvazioni in lesione del sopra citato art. 192 del regolamento del c.d.s.
Creando una situazione in cui l’agente di Polizia è chiamato a ratificare un verbale d’infrazione che sfugge alla sua percezione, organizzato forse fraudolentemente da altri. Quando, corrotto, non tragga utilità di qualsiasi genere dall’esercizio.
Favorendo l’infiltrazione di ditte private nelle PA con sanzionatrici automatiche utilizzate come cavallo di Troia sugli Enti Territoriali. Enti il cui interesse é : soldi! Soldi spesi senza riguardo ai vincoli di bilancio previsti per legge. In assenza di controlli, in una impunità garantita da una mal interpretata Solidarietà Istituzionale.

L'ATTIVITA DI ALTVELOX
Inizialmente l'attività si è svolta segnalando con degli esposti alle varie procure cosa stava avvenendo sul territorio, ma nessuna della Procure ne ha dato corso. Da Giugno 2024 ho deciso in prima persona di cambiare strategia. La norma è chiara, la Cassazione inequivocabile, il Governo non ha modifcato il Codice della Strada e l'obbligo di omologazione è rimasto invariato, ma nonostante questo i sindaci hanno continuato a sanzionare. Ad ogni comune e amministrazione per la quale ci viene richiesto di intervenire con ricorsi per multe autovelox o Tred Semafori etc... inviamo un avviso bonario chiedendo di cessare l'attività sanzionatoria con strumenti non omologati e successivamente, ribadisco solo successivamente al primo avviso, viene predisposta una denuncia querela contestanto una serie di ipotesi di reato che evidentemente saranno valutate dalla A.G. coinvolta.
Dal 15.06.2024 al 03.02.2025 le denuce querele formalizzate sono 93.
Sono 19 le Procure interessate - 47 Sindaci - 19 Prefetti - 47 Dirigenti Polizia Locale - 19 Presidenti di Provincia oggetto delle denunce querele. Ad oggi per quanto sappiamo ufficialmente, le uniche Procure che stanno indagando sulle questioni da noi sollevate sono quelle di Padova, Venezia, Treviso.
PERQUISIZIONE PERSONALE E SEQUESTRO
A differenza delle altre Procure, quella di Belluno il 5 febbraio scorso, dopo la denuncia sporta dal Prefetto di Belluno, per diffamazione mezzo stampa, ha ordinato alla DIGOS della Questura di Belluno una perquisizione personale nella mia abitazione e della sede della Associazione Altvelox, sequestrando il PC usato per le nostre attività ed un telefono col numero dalla Associazione.

Una azione di Polizia molto invasiva riservata abitualmente per reati molto gravi di una diffamazione, mai visto fare una perquisizione impiegando 8 uomini di Polizia, per una presunta offesa e comunque sia, seppure legittima e nelle piene facoltà del Giudice che l'ha disposta, ci sembra un provvedimento punitivo quantomeno sproporzionato. A differenza infatti, tutte le nostre denunce, sporte sempre alla stessa Procura di Belluno anche per (PRESUNTI) reati molto più gravi, se non archiviate, non hanno mai avuto come seguito la perquisizione personale e domiciliare con sequestro di computer e telefono a danno degli amministratori pubblici denunciati. E bene forse sia stato cosi.
NON SIAMO DEI SOVVERSIVI - Le denunce querele sono state prodotte e formalizzate seguendo le norme di legge, in tutte abbiamo presupposto dei presunti reati a carico degli amministratori pubblici, violazioni di legge evidentemente ipotizzate, che se le Procure non rileveranno verrà richiesta la loro archiviazione, come sta avvenendo in aluni casi sempre a Belluno.
Sono convinto della mia onestà, dimostrazione di ciò ritengo sia l'immediata vicinanza di alcuni parlamentari sia della maggioranza che di opposizione, che martedì prossimo si sono resi disponibili a depositare una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Carlo NORDIO e al Ministro dell'Interno Matteo PIANTEDOSI affichè si faccia luce su quanto accaduto, su quanto ho subito in prima persona e forse di peggio, quanto hanno dovuto subire i miei familiari che alle 7 della mattina di un martedì qualsiasi si sono visti entrare in casa 8 Poliziotti.
Non so al momento come si evolveranno le questioni, personalmente non riesco a spiegarmi a cosa vogliano mirare con tale azione intimidatoria, magari il reato di diffamazione era solo un motivo per attivare altre mire giudiziarie nei miei riguardi. Non so neppure se abbiano o meno intenzione di oscurare questo sito web e i nostri canali social dai quali stiamo continuando e continueremo l'attività associativa tenendovi informati su tutto e in tempo reale.
Per il momento ringrazio tutti coloro che mi hanno manifestato pubblicamente la loro vicinanza, prometto che continuerò a testa bassa e rispettando sempre la legge, questo impegno, certo della sua importanza per tutti noi.
Gianantonio Sottile Cervini.
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