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Treviso, autovelox illegittimi: Altvelox presenta la sesta denuncia-querela contro Sindaco e Prefetto.

Altvelox deposita la sesta denuncia-querela contro il Sindaco di Treviso Mario Conte e altri pubblici ufficiali per uso doloso e reiterato di autovelox privi di omologazione, in spregio alle sentenze della Cassazione e ai principi costituzionali. Chiesto il sequestro degli impianti, l’imputazione coatta per truffa aggravata e falso ideologico, e l'accertamento di eventuali frodi nelle forniture pubbliche. Una condotta sistematica che colpisce i cittadini e mina lo Stato di diritto.

Il sindaco di Treviso Mario Conte con oggi sono 6 le denunce-querele nei suoi confronti
Il sindaco di Treviso Mario Conte con oggi sono 6 le denunce-querele nei suoi confronti

In data odierna, l’Associazione Altvelox, nella persona del suo presidente rappresentante legale, Gianantonio Sottile Cervini, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Treviso la sesta denuncia-querela a carico del Sindaco di Treviso Mario Conte, del Prefetto di Treviso, di dirigenti comunali e ufficiali della Polizia Locale, per presunti reati perseguibili d’ufficio connessi alla persistente e consapevole utilizzazione di dispositivi di rilevamento della velocità non omologati installati sulla tangenziale SR53 di Treviso.

Denuncia querela del 18.07.2025
Denuncia querela del 18.07.2025

L'atto segue a cinque precedenti denunce, tutte formalizzate nel periodo compreso tra agosto 2024 e marzo 2025, rimaste, a quanto risulta ad oggi, senza alcuna risposta sostanziale da parte dell’Autorità Giudiziaria, mentre continuano a pervenire ai cittadini migliaia di verbali nulli, poi annullati dai Giudici di Pace, che condannano il Comune alle spese processuali.


Il riferimento giurisprudenziale è inequivocabile: l’ordinanza della Cassazione n. 10505/2024 del 23 aprile 2024 ha delegittimato l’autovelox fisso installato sulla SR53, rilevando la mancanza dell’omologazione, elemento indefettibile per la validità della prova ex art. 142 CdS.


Tale principio trova ulteriore conferma nella successiva ordinanza Cass. n. 12924/2025, che smonta definitivamente la nota ministeriale n. 995/2025, con la quale il Ministero dell’Interno ha sollecitato Prefetti e Comandi di Polizia Locale a respingere sistematicamente i ricorsi e impugnare le sentenze favorevoli agli automobilisti, sostenendo una pretesa equipollenza tra approvazione e omologazione. La Cassazione ha chiarito come le circolari ministeriali non abbiano alcuna valenza normativa, e che l’omologazione rimane un requisito tecnico inderogabile, regolato da norme primarie (art. 45 CdS, artt. 192 e 345 del Reg. att.) e competenza esclusiva del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.


Le dichiarazioni del Sindaco e il grave vulnus istituzionale


Il 17 luglio 2025 il Sindaco Mario Conte, nella sua veste anche di Presidente ANCI Veneto, ha rilasciato al quotidiano Il Gazzettino affermazioni di estrema gravità istituzionale, sostenendo che “un decreto legge voluto dal Ministro Salvini ha risolto la questione”. Si tratta di una falsa rappresentazione della realtà giuridica: nessun decreto ha abolito l’obbligo di omologazione, che resta condizione necessaria e prevista dalla legge. Queste dichiarazioni costituiscono una pubblica ammissione di volontà consapevole di disapplicare la giurisprudenza della Suprema Corte, e rivelano una condotta intenzionale e dolosa, volta a perseverare nell’uso di dispositivi sanzionatori privi dei requisiti di legge, allo scopo di continuare a incassare somme non dovute da parte degli utenti della strada. Basti pensare che, solo tra il 2021 e il 2024, il Comune di Treviso ha registrato entrate per circa 12 milioni di euro da sanzioni da autovelox.


Il Gazzettino del 17.08.2025
Il Gazzettino del 17.08.2025

Il quadro normativo e giurisprudenziale: l'obbligo della PA alla legalità


Secondo la sentenza Cass. n. 1924/2019, alla Pubblica Amministrazione, in caso di contestazione, incombe la prova della legittimità dell'accertamento, del rispetto degli adempimenti formali e della validità della notificazione. Tale principio si fonda sulla legge 689/1981, la quale, pur trattando sanzioni amministrative, recepisce principi fondamentali del diritto processuale penale, tra cui il principio di legalità e di tipicità.


Come ricordato da numerose pronunce di legittimità, l’uso di apparecchiature non omologate configura un difetto strutturale della prova, rendendo nullo l’intero procedimento sanzionatorio, con conseguente responsabilità in capo a chi emette o convalida i verbali.


Non solo: in forza dell’art. 640 c.p. (truffa) e dell’art. 479 c.p. (falso ideologico in atto pubblico), l’invio di verbali contenenti false attestazioni circa il corretto funzionamento e la legalità delle apparecchiature costituisce fattispecie penalmente rilevante, non più scriminabile da errori o convinzioni personali, data la consolidata e reiterata giurisprudenza contraria.


Richiesto alla Procura: sequestro degli apparecchi e imputazione coatta


In ragione della documentazione allegata, delle sentenze citate, nonché delle ammissioni pubbliche del Sindaco Mario Conte, l’Associazione Altvelox ha chiesto formalmente a Codesta Procura della Repubblica:


  • il sequestro preventivo di tutte le apparecchiature di rilevamento della velocità utilizzate dal Comune di Treviso, in particolare sulla Tangenziale SR53;

  • l’imputazione coatta nei confronti di tutti i soggetti pubblici coinvolti, Sindaco, Prefetto, dirigenti, ufficiali per i reati sopra indicati;

  • l’apertura di un’indagine sull’eventuale frode nelle pubbliche forniture, in caso di acquisizione degli apparecchi in assenza dei requisiti di legge.


Estratto denuncia querela del 18.07.2025
Estratto denuncia querela del 18.07.2025

Si evidenzia infine che, qualora tali apparecchi fossero nel frattempo rimossi o manomessi, verrebbe a mancare la prova concreta dell’illecito arricchimento compiuto a danno dei cittadini.

Questa sesta denuncia-querela, a nome dell’Associazione Altvelox, non è solo un atto formale, ma una richiesta di giustizia e legalità a tutela dell’interesse pubblico. Non si può tollerare che le sentenze della Suprema Corte siano sistematicamente ignorate, né che la sicurezza stradale venga usata come paravento per operazioni di cassa in violazione dei diritti fondamentali dei cittadini. La legalità non è un’opinione: è l’unico fondamento legittimo dell’azione amministrativa.

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