ll sindaco col fischietto... ma senza visura.
- Altvelox
- 17 lug
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Paladino della sicurezza stradale e delle multe al millimetro, ma distratto quando si tratta di dichiarare fallimenti aziendali e rispettare le regole sulla trasparenza. Vediamo assieme chi è Mario Conte sindaco di Treviso pluri querelato alla procura di Treviso dalla nostra associazione e indagato dalla stessa procura della Repubblica per una diffamazione aggravata nei nostri confronti.

Mario Conte, nato a Treviso il 20 luglio 1979, è una figura ormai centrale nella vita politica e amministrativa della città. Geometra di formazione, diplomatosi all’Istituto «Andrea Palladio» nel 1999, ha abbandonato la libera professione pochi anni dopo per seguire la sua passione politica, che lo ha portato a diventare capogruppo della Lega in consiglio comunale già nel 2013. Da allora, il suo impegno sul territorio non si è mai interrotto.
Eletto sindaco di Treviso per la prima volta il 18 giugno 2018, con una coalizione di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Unione di Centro e liste civiche), Conte ha vinto al primo turno con il 54,48% dei voti contro il sindaco uscente Giovanni Manildo, diventando il più giovane sindaco della storia della città. ANCI VENETO lo descrive così: "Mario Conte trionfa al primo turno volando oltre il 65% delle preferenze e conquistando per la seconda volta consecutiva il titolo di sindaco di Treviso battendo chiaramente il candidato del centrosinistra, Giorgio De Nardi, che si attesta al 28,27%. Geometra di professione, si è occupato negli anni successivi alla maturità della direzione dei lavori nei cantieri edili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Dal 2013 al 2018 è capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Treviso. Nel 2018 si candida alla carica di sindaco, sostenuto da una coalizione di centro-destra che comprende, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Unione di Centro e alcune liste civiche, vincendo al primo turno con il 54,48% dei voti contro il sindaco uscente Giovanni Manildo, diventando il sindaco più giovane della storia di Treviso. Il 27 novembre 2019 viene eletto presidente di Anci Veneto".
Durante la sua prima amministrazione, Conte ha puntato su un mix di interventi strutturali, iniziative sociali e riqualificazioni urbane. Tra le opere principali si ricordano i 20 chilometri di nuove fognature, la bonifica dell’ex discarica di via Orsenigo trasformata in bosco urbano e parco fotovoltaico, la ristrutturazione dell’abside della chiesa di Santa Caterina e il recupero di Palazzo Da Borso, che accoglierà nuovamente gli uffici dei lavori pubblici in centro città. Particolare attenzione è stata rivolta anche al benessere dei più piccoli, con il riconoscimento Unicef di Treviso come “Città amica dei bambini”.
Ripresentato viene eletto per un secondo mandato il 16 maggio 2023, sostenuto da una nuova coalizione composta da Lega, Fratelli d’Italia, la Lista Civica Mario Conte e la Lista Con Te (che univa Forza Italia e Coraggio Italia) l’attenzione si era concentrata su sei direttrici tematiche: famiglia, sostenibilità, futuro, giovani, università e anziani e si era scordato della sicurezza stradale... Tra i progetti principali del sindaco si segnala l’investimento di 15 milioni di euro per la realizzazione di un Campus universitario, due studentati e il raddoppio della biblioteca comunale Zanzotto. Prevista anche la continuazione di opere strategiche già avviate, come la riqualificazione della caserma Salsa, l’ampliamento dell’aeroporto e la riconversione dell’ex macello in una struttura per il reinserimento sociale. Per la terza età, Conte si è proposto con uno «Sportello per la terza età» con personale specializzato per assistere gli anziani nell’accesso ai servizi e nella gestione della burocrazia quotidiana.
Oltre all'impegno politico, Mario Conte è conosciuto per la sua passione per il canto corale: nel 2008 è stato presidente del Coro Stella Alpina. Sportivo e amante della montagna, ha corso la storica 100 km del Passatore da Firenze a Faenza e affrontato sentieri impegnativi nelle Dolomiti. È un tifoso appassionato di calcio, basket e rugby.
Dal 2019 ricopre anche il ruolo di presidente di Anci Veneto, coordinando i sindaci della regione in una rete di scambio e supporto istituzionale.
Accanto a lui c’è Elisa Barbon, sociologa padovana, con cui condivide progetti di vita e probabilmente anche una visione sociale della politica. Il sindaco Conte si presenta come un amministratore radicato nel territorio, capace di coniugare pragmatismo tecnico, senso civico e passione personale. Chi gli vuole bene dice di lui come una figura che, piaccia o meno, ha saputo imprimere un’impronta ben riconoscibile alla città, ma questo interessa i suoi elettori che non siamo noi.
Ma il Sindaco “tutto d’un pezzo” di Treviso da quando è stato rieletto è divenuto anche paladino della sicurezza stradale e delle battaglie civiche sulla tutela degli automobilisti al fianco della Associazione Vittime della Strada, battaglie che hanno portato nel bilancio del comune multe per € 18.498.513,70 dal 2021 al 2024.
Il sindaco Conte si è costruito in questi anni un'immagine da amministratore energico, sportivo, rassicurante. Un volto sorridente tra un’escursione sulle Dolomiti e una corsa sulla Passatore, sempre pronto a garantire decoro urbano e tolleranza zero verso chi sbaglia. Insomma tutto bello un sindaco che tutti vorremmo ma non sempre è tutto oro quello che luccica dice un proverbio...
Sotto la patina da primo cittadino modello, qualche macchia nel curriculum lo abbiamo trovato, anche se ben nascosta e riemersa solo a ridosso delle ultime elezioni comunali. Il 21 maggio 2018, a meno di due settimane dal voto, Mario Conte all'epoca consigliere di Treviso, aveva trasmesso un'integrazione alla dichiarazione prevista per i consiglieri comunali, aggiungendo (con un certo ritardo) un particolare non trascurabile: che era stato amministratore delegato della Maw Srl, società edile di Treviso, fallita il 13 luglio 2016.
Un dettaglio che, pur non comportando alcuna sanzione, rientra tra le informazioni richieste dalla normativa sulla trasparenza e sull’anticorruzione. Un atto dovuto e importante, insomma, che però era sfuggito all’attenzione dell’interessato e pure di chi lo aveva sostenuto con convinzione nella sua ascesa politica con paginoni in tutti i quotidiani veneti, un po come oggi.
A scovare la "dimenticanza" di Mario Conte, era stato l'allora segretario generale del Comune, Otello Paraluppi, in seguito ad accertamenti che oggi sembrano più giornalismo d’inchiesta che semplice routine amministrativa. L’incongruenza non era passata inosservata e aveva scatenato un piccolo terremoto politico. La replica di Conte? Tagliente come sempre: "È una non notizia, si tratta di una strumentalizzazione becera".
Una svista? Un errore umano? Difficile dirlo. Di certo è curioso come un ex amministratore delegato di un’azienda fallita, con tanto di transazione con i creditori per circa 25mila euro (cosi dicono le cronache) si sia dimenticato di inserire un elemento così rilevante nel proprio profilo pubblico, proprio lui che oggi si propone nuovamente come garante dell’etica pubblica e della legalità più generalizzata.
Ma non finisce qui. Provare a recuperare un curriculum completo o una dichiarazione dei redditi come imposto per legge di Mario Conte è un'impresa degna di un archeologo, provateci voi e se ci riuscite fatecelo avere. Le informazioni disponibili si fermano ai classici elementi biografici e ai pettegolezzi che non ci interessano, la laurea della moglie, la passione per il canto corale, le gesta sportive, il matrimonio alla presenza del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, ma sulla carriera professionale e imprenditoriale pre-politica le tracce si fanno sfumate. Nessun dettaglio su LinkedIn, nessun CV consultabile sul sito istituzionale. In compenso, abbondano foto in fascia tricolore e promesse elettorali su caserme, aeroporti e biblioteche.
Insomma, il sindaco sceriffo che predica rigore e trasparenza ha dimenticato di applicare la stessa solerzia al proprio passato professionale. Un piccolo inciampo o un dettaglio volutamente sbiadito? Ai cittadini l’ardua sentenza in vista delle elezioni regionali dove sicramente avrà una parte di rilievo quanto meno sulla stampa. Nel frattempo, chi cerca trasparenza a Treviso dovrà armarsi di pazienza… e forse di una lente d’ingrandimento.
Domani, 18 luglio 2025, l’Associazione AltVelox depositerà la sesta denuncia-querela in merito ai noti autovelox installati sulla Tangenziale SR53 nel territorio del Comune di Treviso. A seguito dell’ennesimo riconoscimento da parte dei Giudici di Pace di Treviso dell’illegittimità delle sanzioni elevate mediante tali dispositivi, già oggetto di numerosi ricorsi accolti, l’Associazione si vede costretta a reiterare la propria azione penale, allegando nuovi elementi probatori che evidenziano la sistematicità di condotte potenzialmente illecite.
Le decisioni favorevoli dei giudici, ormai numerose e convergenti, confermano quanto sostenuto da tempo: l’installazione e l’utilizzo di tali apparecchiature non rispetta i presupposti normativi e tecnici richiesti dalla vigente disciplina in materia di sicurezza stradale e accertamento delle violazioni. In particolare, emergono profili di grave irregolarità connessi alla mancata omologazione dei dispositivi, alla carenza dei necessari decreti autorizzativi e all’assenza di un valido Piano del Traffico ex art. 36 del Codice della Strada, documento imprescindibile per qualsiasi intervento strutturale su arterie ad alto scorrimento come la SR53.
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