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Autovelox a Treviso: Gestione arrogante e cittadini usati come bancomat senza pin col silenzio assenso del Prefetto.

Il Comune incassa quasi 11 milioni di euro da dispositivi illegali attivati senza alcun Piano di Sicurezza, violando apertamente l’art. 36 del Codice della Strada e le sentenze della Cassazione. Altvelox annuncia una nuova denuncia-querela per tutta la Giunta di Treviso. Sindaco Conte e Prefetto Sidoti responsabili morali e istituzionali di una gestione arrogante e illegittima. Grave anche il ruolo passivo della stampa e media locali, che continuano a oscurare ogni voce critica.

Proventi da autovelox 2021/2024 e il sindaco di Treviso Mario Conte
Proventi da autovelox 2021/2024 e il sindaco di Treviso Mario Conte

Avevamo ricevuto rassicurazioni politiche che gli autovelox di Treviso erano spenti e tali sarebbero rimasti. Per tale motivo avevamo revocato la manifestazione organizzata in occasione della partenza del Giro d'Italia lo scorso 24 maggio, ma come troppo spesso accade, le parole si sono rivelate vuote promesse. I dispositivi illegali sono sempre stati attivi e continuano a colpire cittadini e automobilisti in un contesto che definire irregolare è un eufemismo.


Il Sindaco Mario Conte, con il silenzio complice del Prefetto Angelo Sidoti, continua a ignorare la legge. Non una dimenticanza, ma una scelta consapevole: violare norme precise pur di alimentare le casse comunali, spremendo i cittadini come bancomat senza pin in nome della sicurezza stradale che per primo sta violando. Infatti, il Comune, che ha incassato quasi 11 milioni di euro da queste sanzioni, non ha mai predisposto un Piano Urbano del Traffico o un Piano di Sicurezza, come impone l’articolo 36 del Codice della Strada e persino la Regione Veneto con la delibera 3111 del 06.07.1993. Questo significa che non esiste alcuna strategia per la sicurezza, nessuna prevenzione, nessuna visione... Solo multe. Solo incassi.


Treviso non ha un Piano Urbano del Traffico
Treviso non ha un Piano Urbano del Traffico

La Corte di Cassazione è intervenuta ben dieci volte in pochi mesi, chiarendo che i dispositivi di rilevazione automatica della velocità devono essere debitamente omologati, e che senza omologazione le multe sono illegittime. A Treviso, invece, si continua a far finta di niente.


Di fronte a questa ennesima prova di arroganza istituzionale, l’Associazione Altvelox procederà con la presentazione di una nuova denuncia-querela questa volta non solo in capo al Sindaco, Prefetto e Dirigente Polizia Locale, ma accusando l'intera Giunta Comunale di Treviso. Un atto dovuto dopo le ultime dichiarazioni pubbliche del Sindaco Conte, che ha mostrato ancora una volta di fregarsene delle norme, delle sentenze e dei cittadini.


Ma il dato forse più inquietante è anche un altro: la stampa locale non parla. Non approfondisce. Non verifica. Non pubblica. Abbiamo inviato comunicati, dati, documentazione giuridica, ordinanze della Cassazione, relazioni tecniche. Nulla. I giornali e i media locali continuano a dare spazio esclusivamente alle versioni ufficiali del Sindaco Conte, amplificandole senza alcun contraddittorio. Ogni nostra iniziativa, ogni nostra denuncia, ogni elemento che metta in dubbio la narrazione ufficiale viene sistematicamente ignorato e insabbiato.


Non una riga sulle sentenze. Non una parola sull’assenza dei Piani di Sicurezza. Non un approfondimento su come sia possibile incassare 11 milioni senza alcuna trasparenza. È un silenzio scelto, una censura strutturale, che fa da scudo a una gestione fuori controllo. Questo silenzio non è neutro: è complice. È ciò che consente a un’Amministrazione di agire al di fuori della legge senza mai dover rispondere pubblicamente delle proprie azioni. È ciò che zittisce i cittadini e lascia spazio solo al potere. "SE VIAGGI A 200 ALL'ORA DEVI PAGARE" così il titolo di Treviso Today di ieri.


Altvelox non si farà mettere a tacere. Continueremo a denunciare, a informare e ad agire nelle sedi civili, penali e istituzionali anche senza stampa e media. Perché la legalità non è una concessione del potere. È un diritto dei cittadini.


Ci chiediamo: quanto dovrà ancora durare questa farsa. Quanti milioni dovranno ancora essere incassati con strumenti illegittimi prima che qualcuno intervenga. Altvelox non si ferma. Continueremo a denunciare, informare e agire in ogni sede possibile. Perché la legge non può valere solo per i cittadini, mentre viene sistematicamente calpestata da chi amministra.




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