Antonio DE LIETO un poliziotto tutto d'un pezzo che conosciamo e seguiamo da molti anni, che ieri ha dichiarato pubblicamente quello che molti pensano ma pochi hanno il coraggio di dire. Gli autovelox sono strumenti di repressione cosi usati non servono alla prevenzione degli incidenti tutto il resto è pura demagogia.
Il LI.SI.PO. – Libero Sindacato di Polizia – e’ un’associazione senza fini di lucro, libera, democratica, apartitica e aconfessionale, rappresenta il personale della Polizia di Stato in attivita’ di servizio appartenente ai vari ruoli, senza distinzione di sesso e religione. Ha carattere sindacale, di patronato e di assistenza. Il LI.SI.PO. puo’ aderire ad organizzazioni similari che operino a livello Nazionale, Europero ed Extraeuropeo o costituire, insieme con queste ultime, organismi comuni. Promuove ed organizza proprie Sedi e rappresentanze in Italia e all’estero.
Riprendiamo un articolo pubblicato ieri dalla testata brindisilibera.it sulla questione autovelox che ha riportato le dichiarazioni del Segretario Nazionale del Libero Sindacato della Polizia di Stato - Antonio DE LIETO che conosciamo personalmente da molti anni.
E’ cosa risaputa che in questo periodo, sulle strade italiane aumentano le postazioni Autovelox per l’accertamento del superamento del limite massimo di velocità da parte degli Organi competenti.
AUTOVELOX, DE LIETO LI.SI.PO. - STRUMENTO REPRESSIVO
"Al riguardo il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha Dichiarato: “nel rispetto delle opinioni di tutti, ho sempre creduto che, soprattutto in materia di circolazione stradale, la “prevenzione” sia l’unico strumento valido per affrontare e risolvere i problemi. In sintesi, la cosa migliore, è il mettere in atto tutti quegli accorgimenti, per evitare che l’utente “sbagli” e venga sanzionato. Non credo ha proseguito de Lieto – che ad un numero rilevante di autovelox, corrisponda maggiore sicurezza, anzi credo che stress e tensione del guidatore, creino condizioni di insicurezza e portino alla violazione di norme relative alla circolazione stradale. L’autovelox, in se stesso, è uno strumento meramente repressivo, che lascia dubbi e perplessità, tant’è che il Ministero dell’Interno, anni addietro, ha emanato una specifica e circostanziata circolare che puntualizza dettagliatamente, modalità di impiego e di posizionamento. Una buona attività di prevenzione, ha effetti estremamente più positivi, di qualsiasi sanzione amministrativa. Insomma l’autovelox, non può essere l’unica risposta al problema “sicurezza”. E’ necessario – ha rimarcato il leader del LI.SI.PO. – installare, in posizioni strategiche, tabelle luminose che invitano a moderare la velocità, misuratori di velocità (la rilevano senza scattare foto) con l’obiettivo di far desistere il conducente dal tenere una condotta di guida non regolamentare in relazione ai limiti di velocità sul tratto di strada che sta percorrendo, i dossi, posizionati sul manto stradale che sono di diverse natura: asfaltati, gommati, ecc. La stessa presenza di agenti preposti alla vigilanza stradale fa da deterrente verso tutti gli automobilisti che hanno una condotta di guida non regolamentare ed anche su quelli che guidano rispettando le regole. E’ risaputo che alla sola vista di una pattuglia la prima cosa che fa l’autista: decelera. In sintesi, molta prevenzione e repressione, ovviamente, quando la prevenzione si rileva inefficace. In sintesi – ha concluso de Lieto – la “sicurezza stradale”, non può essere una “crociata”, né tantomeno, una voce di “entrata”, nelle previsioni di bilancio di qualche Ente. Ovviamente, le mie, sono considerazioni di carattere generale sulla “sicurezza stradale” e non hanno alcuna attinenza specifica su qualche Istituto”.
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