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Il Comune di Taranto condannato in Cassazione, autovelox illegali ma a pagare sono sempre i Cittadini.

La Suprema Corte boccia l’ennesimo abuso amministrativo: confermata l’illegittimità delle multe emesse dalla Polizia Locale del comune di Taranto con autovelox non omologato e condanna al risarcimento la P.A. con grave danno erariale. Una battaglia giudiziaria quella del Sindaco di Taranto, inutile e costosa che grida allo spreco di denaro pubblico e che denunceremo alla Procura e alla Corte dei Conti.


Uno degli autovelox usati e il Sindaco uscente Rinaldo Melucci
Uno degli autovelox usati e il Sindaco di Taranto (uscente) Rinaldo Melucci

La condanna del Comune.


Con l’ordinanza pubblicata il 26.05.2025, la Corte di Cassazione ha definitivamente posto fine a una lunga e inutile battaglia legale promossa dal Comune di Taranto per difendere l’indifendibile: l’utilizzo di autovelox privi di omologazione. Un comportamento ostinato e sprecone, che ha prodotto un danno economico diretto ai cittadini e solleva interrogativi gravi sulla gestione delle risorse pubbliche da parte dell’ente comunale. Un bel regalo che il sindaco uscente Rinaldo Melucci lascia in eredità a chi dopo di lui si troverà la patata bollente.


La responsabilità penale è personale e pertanto Altvelox denuncerà in questi giorni alla procura della repubblica e alla corte dei conti il Sindaco uscente Rinaldo Melucci e il Dirigente della Polizia Locale, confidando che il nuovo sindaco voglia prendere le distanze e porre rimedio alla questione.


Corte Cassazione n. 13996/2025 del 26.05.2025
Corte Cassazione n. 13996/2025 del 26.05.2025

Il caso riguarda il rilevatore delle velocità modello PASVC, dispositivo elettronico utilizzato per la rilevazione della velocità dal Comune in vari punti. Diversi automobilisti avevano contestato la legittimità delle sanzioni amministrative elevate con tale strumento, ritenendole nulle per mancanza di omologazione, come richiesto dalla normativa vigente. Il Giudice di Pace ci aveva dato ragione, accogliendo i ricorsi e annullando le multe.


Ma il Comune di Taranto, anziché riconoscere l’errore e rispettare la legge e le numerose sentenze della Cassazione, ha scelto la via dell’accanimento giudiziario, presentando appello al Tribunale, ma anche in secondo grado la decisione è stata confermata: quegli autovelox non potevano essere usati per sanzionare.


A questo punto, nonostante due sentenze sfavorevoli, l’amministrazione comunale ha deciso di impugnare la questione in Cassazione. Una mossa irresponsabile, intrapresa con fondi pubblici, quindi a spese dei contribuenti. E oggi è arrivata la sentenza definitiva della Suprema Corte: ricorso rigettato su tutta la linea, e condanna del Comune al pagamento delle spese legali.


Nel motivare la propria decisione, la Cassazione ha sottolineato che il Comune non ha fornito alcuna nuova argomentazione valida per discostarsi dalla giurisprudenza già consolidata, in particolare dalla recente sentenza n. 10505/2025, che ribadisce la necessità imprescindibile della omologazione per la validità delle rilevazioni fatte con strumenti elettronici.


Una sconfitta giuridica che si traduce in un danno erariale evidente. Il Comune di Taranto ha impiegato risorse, tempo e denaro pubblico per difendere una posizione che la legge e i giudici avevano già ampiamente smentito. Tutto questo mentre il cittadino paga: prima con multe illegittime, poi con le spese processuali, e infine con i costi di una gestione amministrativa quantomeno discutibile.


Il nodo politico e morale.


Questa vicenda non può passare sotto silenzio. Non si tratta solo di una questione tecnica o giuridica. È un caso emblematico di cattiva amministrazione. Un esempio lampante di come, talvolta, le pubbliche amministrazioni anziché tutelare i diritti dei cittadini, si ostinano a difendere prassi irregolari pur di non ammettere errori, danneggiando gravemente la fiducia nelle istituzioni.


Ora ci si chiede: chi risponde di questo danno erariale? Sarà il Comune a rivalersi su chi ha autorizzato questo accanimento legale o, come troppo spesso accade, tutto finirà nell’oblio e a pagare saranno ancora i cittadini?

Lorenzo Netti - Sindaco Sammichele di Bari
Lorenzo Netti - Sindaco Sammichele di Bari

Questa ennesima ordinanza della Cassazione dovrebbe rappresentare un monito per tutte le amministrazioni locali che continuano ad utilizzare strumenti non conformi e sperano di farla franca e ci riferiamo per restare in Puglia, al Comune di Sammichele di Bari. La legalità non è un'opinione, e la giustizia – anche se a volte lenta – arriva inesorabile. È ora che i sindaci e i funzionari pubblici si assumano la piena responsabilità delle loro azioni, soprattutto quando gravano sulle tasche dei contribuenti.



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