Il Sindaco di Treviso Mario CONTE sminuisce la pronuncia della Cassazione perche a suo dire non avrebbe peso giurisprudenziale. Ma il Sindaco si sbaglia - Dal 2010 ad oggi sono 27 le pronunce della Suprema Corte che dichiarano obbligatoria l'omologazione degli autovelox, ma anche lui come molti altri sindaci, hanno preferito chiudere gli occhi e le orecchie in nome della "sicurezza stradale".
Il Sindaco di Treviso, Mario CONTE anche Presidente ANCI Veneto dichiara al Gazzettino del 23/04/2024: «Gli autovelox non li spengo perchè non tutti i giudici decideranno allo stesso modo. La sentenza della Corte di Cassazione dà un’indicazione, non fa giurisprudenza. E non tutti la pensano come chi ha firmato. E sia chiaro: l’unico mio pensiero è per la sicurezza stradale, non certo fare cassa. Se le multe da autovelox si azzerassero le risorse per la sicurezza stradale le troveremmo da altri parti. Il problema non è questo»
Che la Corte di Cassazione non faccia giurisprudenza può essere vero, ma è anche indiscutibile che la particolarità della Cassazione è quella di definire la corretta interpretazione di una legge o altra norma e per questo riteniamo che le 27 sentenze che obbligano l'omologazione di qualsiasi strumento elettronico per il rilevalemento delle velocità, emesse negli ultimi 14 anni dalla Corte di Cassazione, siano una chiara linea giurisprudenziale che i giudici non potranno ignorare salvo esporsi a pesanti segnalazioni al CSM.
Pur in assenza di un obbligo di conformazione, vi è un’innegabile influenza del precedente autorevole. Autorevolezza che può derivare da un complesso di elementi, estrinseci o intrinseci. Quelli estrinseci concernono il giudice che lo ha emesso. Ponendo da parte le sentenze che possono incidere direttamente sulle previsioni legislative, come quelle della Corte Costituzionale o della Corte di giustizia dell’Unione Europea, è indubbio che, di massima, l’autorevolezza cresce in relazione alla posizione del giudice nell’ordine giudiziario e che le decisioni della Corte di cassazione hanno una particolare valenza come guida nell’interpretazione della legge, in quanto provengono dall’organo funzionalmente preposto alla nomofilachia e collocato al vertice del sistema delle impugnazioni.
Leggere le dichiarazioni del Sindaco di Treviso Mario CONTE, per altro anche rappresentante veneto della Associazione dei Comuni Italiani, che la decisione della Corte di Cassazione non fa testo perche non tutti la pensano come i giudici che l'hanno firmata... riteniamo siano gravissime e inacettabili. Ricordiamo al Sindaco CONTE che il primo obbligo Istituzionale di un Sindaco è quello dell'osservanza della legge e dello statuto ed il secondo il rispetto dei principi di corretta amministrazione.
Gli elementi intrinseci attengono alla qualità della motivazione del provvedimento che forma il precedente: il grado di persuasività degli argomenti, la sua chiarezza e linearità. Alla stregua di questi fattori una decisione, pur non essendo vincolante per i giudici che dovranno affrontare casi identici o simili, ha peso e rilievo e il nuovo giudice non potrà non tenerne conto. Egli, nel decidere, deve interpretare ed applicare al caso concreto le disposizioni di legge. Se queste disposizioni sono state già interpretate ed applicate da altri giudici in casi identici o simili, e se in particolare questa operazione è stata fatta dalla Corte di legittimità, il giudice non potrà prescinderne. Può essere che la soluzione adottata non lo convinca, in tal caso dovrà scegliere se adeguarsi o discostarsi dai precedenti; lo farà comparando le ragioni dell’innovazione con le ragioni dei precedenti. Nel caso si discosti dovrà specificare le ragioni della sua scelta.
Nel testo del nuovo codice della strada approvato alla Camera, era stata già prevista l'equiparazione tra omologazione ed approvazione, ma arrivato al Senato, questa norma evidentemente illegittima, è stata stralciata. Oggi il Sindaco di Treviso CONTE, come pochi altri suoi colleghi, temendo per i bilanci e mascherando malamente la questione asserendo che i soldi servono per la sicurezza stradale, invocano una legge o un emendamento che non potrà mai arrivare per evidenti motivi. Di converso arrivano ulteriori dichiarazioni del Sindaco CONTE che potrebbero anche essere percepite come "velate minacce ai cittadini", arrivando a dichiarare "...se le multe degli autovelox si azzerassero le risorse per la sicurezza stradale le troveremmo da altre parti...". No comment.
Ecco che allora la soluzione unica è quella di continuare a sanzionare i cittadini con autovelox privi di omologazione, esponendosi a ricorsi che saranno sicuramente accolti dai Giudici di Pace, anche se il primo cittadino prega sia il contrario e al contempo però, intasando la macchina giudiziaria anche penale perche a nostro avviso e lo faremo, un simile comportamento potrebbe configurare violazioni penalmente perseguibili come la truffa o l'abuso d'Ufficio.
Sindaco CONTE, lei dice di non avere alcuna paura dei ricorsi e le crediamo... Chi pagherà la parcelle salate degli avvocati che il Comune di Treviso, come tutti gli altri comuni dovranno sostenere per farsi patrocinare in sede civile e penale? Sempre e comunque i cittadini... giusto Sindaco CONTE?
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