Quasi 4 milioni e mezzo di euro dal 2021 al 2023 questo quanto dichiarato e messo a bilancio dal Comune di Piove di Sacco (PD) solo con gli autovelox. A noi i conti non tornano ma lo valuteranno la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti. Anche a Piove di Sacco tutto viene fatto per la nostra sicurezza ed in nome della sicurezza stradale ma poi i piani di sicurezza delle strade comunali ed extraurbani non li ha fatti nessuno in barba al loro obbligo dal 1993.
Formalizzata ieri 16.09.2024 la deuncia querela in capo al Sindaco di Piove di Sacco Lucia PIZZO e Vice Sindaco Davide GIANNELLA, Dirigente Polizia Locale del Comune, Prefetto e Dirigente Polizia Stradale di Padova, nonchè gestori delle strade di competenza e la Provincia di Padova.
Non risulta, salvo smentita o prova contraria, che nelle strade S.S.516 nel territorio Comunale di Piove di Sacco (PD), vi sia un elevato tasso della incidentalità che possa giustificare l’installazione e l’utilizzo dell’autovelox in quel punto della strada con la notifica differita e senza la presenza di agenti di Polizia. Da fonte ISTAT – Regione Veneto - va fatto rilevare che in tutto il territorio comunale di Piove di Sacco (PD) e quindi non solo nella S.S.516 ove è stato installato l'autovelox contestato, risulta che dal 2018 al 2022 sono avvenuti complessivamente 24 incidenti nel centro abitato e 21 fuori dal centro abitato.
Ricordiamo che la normativa vigente prevede che il tasso di incidentalità debba fare riferimento al punto in cui vengono installati gli autovelox o loro immediate vicinanze, questi dati fanno riferimento a tutto il territorio comunale di Piove di Sacco e nonostante questo i numeri (per fortuna) sono esigui e non superano la media nazionale.
L’Associazione ALTVELOX da tempo ha rilevato che numerose Amministrazioni Comunali e Provinciali, nonostante le ultime e recenti tre decisioni della Corte di Cassazione n.10505/2024, n.19732/2024 e n.20913/2024, persistono ad utilizzare in modo massiccio apparecchiature per il rilevamento della velocità prive di requisiti tecnici richiesti dalla legge, ovvero mancanti di Decreti di Omologazione (ex art. 142 co. 6 codice della strada).
Gli apparati ora in uso, risultano essere muniti di sola “Determina Dirigenziale” rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che comunque non può consentire l’acquisizione della prova legale. Gli "autovelox" in argomento, il più delle volte risultano essere installati su strade "extraurbane secondarie" classificate dal cds tipo “C” o addirittura su “Strade urbane di quartiere” tipo “E” che risultano essere prive di requisiti tecnici e strutturali richiesti dalla normativa (art. 2 c.2 e 3 CdS ).
Inoltre, come nel caso qui denunciato, salvo smentita o prova contraria, il Comune di Piove di Sacco (PD), risulta essere privo dei Piani Urbani di Sicurezza delle strade che, per norma dovrebbero essere aggiornati ogni due anni (ex art. 36 c.2 e 4 del Codice della Strada).
Di peggio, risulta che neppure l’Ente Provincia di Padova, non ha predisposto ed aggiornato i piani di sicurezza per la viabilità extraurbana, ai sensi dell'art. 36 c.3 C.d.S. Per tale mancanza si può ipotizzare il reato di cui all’art. 673 c.p. in capo agli Amministratori che non hanno provveduto alla realizzazione dei Piani Urbani ed extraurbani del Traffico ed in particolare e, nel caso di specie si ipotizza che il reato possa essere in capo al responsabile del Comune, della Provincia e dell’Ente proprietaria della strada a cui si attribuisce il concorso formale anche in capo al Prefetto secondo il comma 10 dell’art. 36 cds.
Il Prefetto di Padova, su questo obbligo di legge, ci ha risposto testualmente: "Si rileva come l'art.36 C.d.S., spesso citato, all'articolo uno stabilisca l'obbligo di adozione del piano urbano del traffico "Ai comuni, con popolazione residente superiore a trentamila abitanti": dai dati Istat aggiornati al 1/1/24, risulta che, in questa Provincia, solo li Comune di Padova supera questa soglia."
Sicuramente al Prefetto di Padova oppure a colui che ha scritto questa dichiarazione, deve essere poco chiara la norma di legge ma anche qui adesso lo valuterà la Magistratura, ma ad avvalorare quanto sosteniamo noi... viene incontro la lontana ed unica Deliberazione della Regione Veneto n.3111 del 06.06.1993 che ha individuato i comuni veneti che hanno obbligo di predisporre i piani di sicurezza delle strade ai sensi dell'art.36 del codice della strada e Piove di Sacco risulta essere tra questi, quindi il Prefetto nega le proprie responsabilità di legge mentre ha autorizzato con decreto il Comune a sanzionare gli automobilisti con autovelox illegali.
Le conseguenze sul piano amministrativo, civilistico e penale, implicano e comportano condotte censurabili riconducibili e imputabili alle ditte costruttrici come anche alle Istituzioni apicali e periferiche, come anche alle varie amministrazioni locali direttamente e indirettamente coinvolte in questa situazione di rilevata grave e contestata illegalità che, stante al mancata adozione di misure precauzionali e protettive seppur necessarie e richieste, impongono a codesta associazione di procedere con opportuna e doverosa denuncia affinché venga ripristinata lo stato di legalità che si ritiene oggettivamente violato e compromesso.
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