La Provincia di Belluno non ha mai predisposto il piano di sicurezza delle strade extraurbane di propria competenza obbligatorio dal 1993 e da rinnovare ogni due anni. Una violazione gravissima che sta mettendo in serio pericolo tutti gli automobilisti e non solo... salvo ammettere ancora una volta che gli autovelox servono a "far cassa".
Ebbene si oggi depositiamo denuncia querela anche per ROBERTO PADRIN presidente della Provincia di Belluno e Sindaco di Longarone, che con gli autovelox e multe varie ha messo a bilancio solo negli ultimi 3 anni € 568.198,51 dimenticandosi però di mettere in sicurezza le strade extraurbane della provincia di Belluno di sua competenza.
Il Presidente Roberto PADRIN, fornendo la sua solidarietà al Sindaco di Belluno Oscar DE PELLEGRIN e Vice Paolo GAMBA da noi denunciati nei giorni scorsi, ha dichiarato al quotidiano Corriere delle Alpi: «Io mi auguro che questa situazione si possa sbloccare a livello nazionale», afferma il presidente Padrin, «Sono convinto che gli autovelox possono essere dei deterrenti alla guida fuori controllo. Aiutano a far cassa, è innegabile, ma aiutano anche a fare degli investimenti sulla sicurezza, perché i soldi che i comuni introitano su multe derivanti da sanzioni, sono tutti reinvestiti sulla sicurezza stradale». Crediamo non siano necessarie altre parole...
In compagnia del Presidente della Provincia, abbiamo querelato con le ipotesi di reato di Falsità ideologica, Falsità materiale, Rifiuto di atti d'Ufficio e Omissione art.36 C.d.S., l'ex Prefetto di Belluno, Mariano SAVASTANO, i Dirigenti della Provincia di Belluno W. ZANELLA e M. ARTUSATO assieme al Dirigente di Veneto Strade Spa A. ZAGO e di ANAS Spa oggi da indentificare visto che non hanno mai risposto alle nostre istanze... più ogni altra figura che dovesse emergere nei fatti descritti e denunciati.
Ma facciamo un passo indietro...
L’Art. 1 Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n.285) sancisce: “...La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”.
L’art. 36 Codice della Strada prevede […] “Il piano urbano del traffico prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire".
L’art. 36 comma 3 Codice della Strada prevede […] “Le province provvedono, all'adozione di piani del traffico per la viabilità extraurbana d'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate. La legge regionale puo' prevedere, ai sensi dell'art. 19 della legge 8 giugno 1990, n. 142, che alla redazione del piano urbano del traffico delle aree, indicate all'art. 17 della stessa, provvedano gli organi della citta' metropolitana".
L’art. 36 comma 10 Codice della Strada prevede […] “I comuni e gli Enti inadempienti sono invitati, su segnalazione del prefetto, dal ((Ministero delle infrastrutture e dei trasporti)) a provvedere entro un termine assegnato, trascorso il quale il Ministero provvede alla esecuzione d'ufficio del piano e alla sua realizzazione.”.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su nostro esplicito quesito, ha risposto con nota n. 0017914 del 07.08.2023 che: "...Con riferimento alla nota di codesta Associazione, inviata con PEC, si comunica, relativamente al quesito n.1 della nota in parola, che l’art. 36 del Codice della strada recante “Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana” non ha subito modificazioni ed è pertanto tuttora in vigore nella sua formulazione originaria. Si specifica inoltre, che gli interventi previsti dai Piani urbani del Traffico che riguardano essenzialmente la mobilità pubblica e privata su gomma, possono essere inclusi all’interno dei PUMS (Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile), strumenti di pianificazione strategica per le città metropolitane, i comuni e le associazioni di comuni con più 100.000 abitanti ed i comuni capoluogo di città metropolitane. I PUMS hanno un orizzonte temporale di circa 10 anni in cui devono essere realizzati gli interventi previsti, sia di mobilità pubblica che privata che comprende tutte le modalità di trasporto. Di conseguenza, fermo restando l’attuale quadro normativo, risulta che laddove il PUMS è vigente, e sussiste già un PUT, quest’ultimo sarà aggiornato sulla base degli interventi del PUMS che verranno realizzati. Per quanto attiene agli altri quesiti posti con la nota di codesta Associazione, si rappresenta che non è pervenuta a questo Dicastero alcuna segnalazione di inadempienza da parte dei Prefetti competenti per territorio".
Norme primarie ed essenziali per la sicurezza dei cittadini che risultassero, salvo smentita e prova contraria, disattese anche dalla Provincia di Belluno e dal gestore delle strade provinciali "VENETO STRADE Spa", malgrado la loro fondamentale importanza e inderogabilità per poter attuare su territorio di competenza quelle condizioni di reale “sicurezza stradale” spesso millantate dagli amministratori per giustificare il proprio operato e l’utilizzo, seppur illegittimo, delle apparecchiature autovelox ai fini sanzionatori come nel caso di specie nel territorio della Provincia di Belluno ove sono stati installati ben 14 rilevatori elettronici delle velocità di tipo fisso autorizzati dal Prefetto di Belluno.
In data 23.06.2023 questa Associazione inviava al Presidente della Provincia di Belluno - Roberto PADRIN, al Consigliere con delega alla viabilità Ferdinando LUCCHETTA ed al Consigliere con delega ai Trasporti e Mobilità - Dario SCOPEL un accesso agli atti dove si chiedeva: "Copia aggiornata telematica dei "piani del traffico per la viabilita' extraurbana ADOTTATI DALLA PROVINCIA DI BELLUNO d'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate."
In data 24.07.2023, la Provincia di Belluno trasmetteva nota n. 0019817 a firma del Dirigente Dr.ssa Wanda ANTONIAZZI che testualmente scriveva: "La Provincia di Belluno dal 2002 ha dato le strade di sua competenza in concessione a Veneto Strade S.p.A. che, di concerto con gli altri enti interessati, garantisce il servizio viabilità."
In data 23.08.2023, Veneto Strade Spa, recapitava la nota n.21465/2023 a firma del Dirigente Responsabile Direzione Operativa di Belluno - Ing. Alessandro ZAGO che dichiarava: "...Nel confermare che la scrivente Società ha in gestione la rete stradale provinciale della Provincia di Belluno, giova tuttavia precisare che con convenzione sottoscritta in data 17.06.2002 e registrata a Belluno in data 20.06.2002, la Provincia di Belluno ha affidato a Veneto Strade Spa la gestione delle sole strade trasferite dallo Stato alla Provincia per effetto del D.Lgs.112/98 ed ubicate nel proprio territorio, riservando ad un secondo momento l'eventuale affidamento della gestione di tutta la rete provinciale "storica". Non appare pertanto impregiudicata ogni valutazione in merito alla pretesa obbligatorietà della adozione dello strumento - potersi ritenere che la redazione del Piano oggetto della richiesta di Codesta Spettabile Associazione rientri tra le competenze di gestione affidate a Veneto Strade Spa.".
Per quanto concerne la risposta di Veneto Strade Spa ci permettiamo di tradurla noi per voi visto come è stata impostata... in poche parole l'Ing. ZAGO conferma che dal 17.06.2002 la Provincia di Belluno ha affidato la gestione a Veneto Strade Spa di alcune strade provinciali, mentre per altre sarà predisposto un diverso documento successivo. Dice ZAGO che però questo affidamento non può definire che i piani di sicurezza delle strade extraurbane sia di pertinenza della stessa Veneto Strade Spa. In poche parole la Provincia di Belluno dice che i piani di sicurezza devono essere predisposti dal gestore delle strade e il gestore delegato dice che la competenza è della Provincia di Belluno. Si rimbalzano le responabilità ma in questo caso siamo portati ad essere concordi con l'Ing. ZAGO di Veneto Strade Spa sempre fermo che adesso lo deciderà la Procura della Repubblica.
In data 05.09.2023 si trasmetteva al Prefetto di Belluno in carica Dr. Mariano SAVASTANO e ad altre Autorità Nazionali e Provinciali, una lettera con oggetto: "Codice della Strada - Articolo 36 Piano Urbano del Traffico e Piano del Traffico per la mobilità Extraurbana" dove si scriveva: "Le scriviamo nuovamente in ordine alla sua cortese risposta N.1267/2015 AREA III datata 05/09/2023 a noi pervenuta in data odierna e con la quale rispondendo finalmente alle nostre istanze in riferito alla palese violazione dell'articolo 36 del Codice della Strada, ci ha attestato quanto segue: "Piano Urbano del Traffico - Con riferimento alla nota del 23 u.s., si rappresenta che in base al vigente codice della strada e della normativa regionale, per i comuni da voi individuati non sussiste...".
Nella stessa si concludeva chiedendo al Prefetto: "Di ripristinare la sicurezza delle strade della Provincia di Belluno, segnalando le Amministrazioni inadempienti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di provvedere entro un congruo termine a redigere i piani urbani del traffico e piani del traffico per la mobilità extraurbano. 2. Di segnalare nei modi e tempi previsti per legge tutte le Amministrazioni locali inadempienti e che hanno richiesto ed ottenuto al contempo autorizzazione alla istallazione ed uso di rilevatori elettronici della velocità ai fini sanzionatori previsti dall'art.142 del C.d.S. 3. Per i motivi appena esposti, ritenendo la risposta fornita con nota N. 1267/2015 del 05/09/2023 assolutamente inutile, errata e fuorviante, si intima nuovamente il Prefetto di Belluno, nelle more della redazione dei Piani Urbani del Traffico e Piani del Traffico per la mobilità Extraurbana, di sospendere immediatamente le autorizzazioni di tutti i rilevatori elettronici delle velocità installati ed oggi funzionanti nella Provincia di Belluno obbligo di predisposizione dei piani urbani del traffico ad eccezione del comune di belluno che risulta aver provveduto a riguardo".
Non seguiva alcuna risposta da parte del Prefetto.
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