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Meolo (VE): Il Sindaco Pavan vuole omologare l'autovelox in germania. Ci vada ma ci resti.

Il Sindaco di Meolo Daniele Pavan che a malincuore ha dovuto spegnere l'autovelox da un milione e mezzo di euro per l'indagine della Corte dei Conti, ha dichiarato alla stampa di volere omologare il suo autovelox in germania. Geniale ? Esilerante ? No...evidemente impossibile.

Il Sindaco Daniele Pavan e l'autovelox spento
Il Sindaco Daniele Pavan e l'autovelox spento

Il Gazzettino del 03.05.2025


"Nel giro di 3-4 mesi ci sarà una risoluzione normativa del problema, così mi sembra di aver colto - ha detto Pavan in consiglio comunale, riferendosi alle recenti iniziative del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per superare l'impasse dell'omologazione degli autovelox - Se così non fosse, valuteremo di trovare una ditta tedesca che ci farà l'omologazione del dispositivo. Tireremo fuori dalle casse del Comune i soldi per omologare questo dispositivo. Non c'è in Italia qualcuno che lo possa fare. In Europa ci sarà qualcuno in grado di farlo. Andremo alla ricerca, faremo i precursori, compiremo il primo passo andando a cercarci qualcuno che ci dia l'omologazione, la migliore dell'Europa con norma CE. A quel punto, una volta che l'avremo in mano, riaccenderemo l'autovelox, se ancora ci sarà reticenza da parte di chi deve legiferare»


Il Gazzettino 03.05.2025
Il Gazzettino 03.05.2025

Andate in Germania... ma restateci


Omologare in Germania? Ma anche no, sindaco.


Apprendiamo con un misto di stupore, ironia e un filo d’indignazione che il Sindaco di Meolo ha dichiarato alla stampa di voler omologare l’autovelox comunale… in Germania. Sì, avete capito bene. Germania. Berlino, non in Italia.


Ora, caro Sindaco Daniele Pavan, va bene voler fare le cose “alla tedesca” – ordine, rigore, efficienza – ma c’è un piccolo dettaglio: la legge italiana. Quella che (si presume) anche un sindaco dovrebbe conoscere, rispettare e far rispettare.


L’omologazione di dispositivi come gli autovelox, in Italia, deve avvenire secondo le norme italiane, attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Non a Stoccarda, non a Monaco, non durante l’Oktoberfest.


A voler essere maliziosi, viene il sospetto che si tratti di un tentativo maldestro per dare un’aria di legalità a un dispositivo che legale non è. Ma no, non vogliamo crederci. Vogliamo pensare che si tratti solo di un colpo di calore istituzionale. Un lapsus geopolitico.


L’illegalità, sindaco, non si risolve con una trasferta in un altro paese. Non si “esterna” come un call center. Se un autovelox non è a norma, non serve un timbro tedesco: serve il rispetto delle regole italiane. E se il Comune ha incassato multe con un dispositivo non omologato secondo le leggi vigenti in Italia, allora il problema non è dove mandarlo a omologare. Il problema è dove mandare le scuse – possibilmente a ogni cittadino multato ingiustamente restituendogli i soldi presi illegalmente.


In attesa di un cambio di rotta (e magari di un ripasso del Codice della Strada e delle leggi in materia, restiamo vigili. Come un autovelox. Ma legale e stia sereno che le omologazioni quando e se arriveranno, saranno solo Italiane.


Autovelox non omologati da sequestrare tutti
Autovelox non omologati da sequestrare tutti

Norme Leggi e Procedure di omologazione


Dalle fonti normative richiamate dalla Corte Costituzionale in sentenza 113/2015 si evince il corretto ed inderogabile inquadramento normativo che disciplina e regolamenta in Italia fabbricazione, commercializzazione, approvazione, omologazione ed utilizzo degli strumenti autovelox.


  • La Legge 273/1991 ha istituito il sistema nazionale di taratura costituito da Istituti metrologici primari e dai Centri di taratura con il compito di assicurare la riferibilità ai campioni nazionali dei risultati delle misurazioni.

  • Con l’Art. 4 della L. 273/1991, il legislatore ha previsto persino dei Centri di taratura “costituiti da laboratori di idonea valenza tecnica e organizzativa convenzionati con gli istituti


  • metrologici primari per l’effettuazione della taratura degli strumenti di misura sulla base di campioni secondari confrontati periodicamente con i campioni nazionali. Il Ministro dell’industria del commercio e dell’artigianato” già Ministero dello Sviluppo Economico ( Mi.S.E.) ora M.I.M.IT. - Ministero per l’Industria ed il Made in Italy – “d’intesa con il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, dispone annualmente la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’elenco dei centri di taratura convenzionali”.

  • Di conseguenza, i soli laboratori accreditati da ACCREDIA e riconosciuti dal Mi.M.I.T. possono eseguire tarature, essendo detto Dicastero l’unico organo amministrativo centrale dello Stato italiano competente e delegato a “legalizzare” (art. 13 T.U. 7088/1890) gli strumenti metrici legali, inclusi gli autovelox, prodotti, venduti e utilizzati dalla P.A. per acquisire i dati strumentali della velocità utilizzati per finalità sanzionatorie, ex art. 142, comma 6 Codice della Strada.

  • Le apparecchiature "autovelox" non sono ricomprese tra le 10 categorie contemplate dalla Direttiva MID, pertanto le case costruttrici italiane DEVONO osservare, nel processo di produzione e commercializzazione di tali strumenti metrici fruibili per scopi legali, la seguente normativa nazionale:

  • Il Regio Decreto 23 agosto 1890, n. 7088 - art.12: "I pesi e le misure e gli strumenti, usati in commercio per pesare e per misurare, sono sottoposti a due verificazioni, la prima e la periodica". Viene istituita la "verifica prima nazionale" cui successivamente verrà fatto riferimento nei decreti di approvazione dei singoli strumenti e in tutte le norme a carattere nazionale. Riguarda tutte le categorie di strumenti e i soggetti che possono effettuare la verifica prima sono solo i "verificatori" ovvero gli ufficiali metrici oppure i Fabbricanti metrici che hanno conseguito la Concessione di Conformità Metrologica rilasciata dalle CCIAA. lI soggetto preposto all'ammissione alla verifica prima (cioè a dare l'approvazione di un progetto di strumento e a definirne piano di legalizzazione e modalità di verifica) è li Ministero, attualmente li M.I.M.IT.


  1. D.Lgs. 29 dicembre 1992, n.517 (attuazione della direttiva 90/384/CEE): istitutivo in Italia della verifica della conformità degli strumenti per pesare non automatici da parte di un organismo notificato, attraverso "esame CE del tipo" e la "verifica CE", o la "verifica CE all'unità";

  2. Decreto 29 marzo 2000, n.179

  3. D.Lgs. 2 febbraio 2007, n.22 (attuazione della direttiva 2004/22/CE)

  4. D.Lgs 19 maggio 2016, n. 83 (attuazione della direttiva 2014/31/UE).


Il titolare o legale rappresentante di un'impresa che sia fabbricante di autovelox DEVE, pertanto, rivolgere specifica domanda di ammissione ampiamente documentata in bollo, in duplice copia, al M.I.M.IT. tramite la Camera di Commercio competente per territorio in relazione alla sede legale della sua impresa (Articolo 7 Regio Decreto numero 226 del 12 giugno 1902 - Decreto Ministeriale 10 maggio 1988).


Ricevuta la domanda il M.I.M.IT, esaurita l'istruzione della medesima con esito positivo, emette ed invia all’Ufficio metrico competente, e per conoscenza all’impresa interessata, il decreto di ammissione a

verificazione metrica prima nazionale, essendo ogni strumento metrico legale sottoposto, prima di essere introdotto in commercio, ad un primo controllo per accertare:


➢ la conformità dello strumento agli specifici decreti ministeriali di approvazione e/o di ammissione alla

Verificazione Prima ed alla legalizzazione;

➢ la compatibilità, per alcuni strumenti complessi, delle unità funzionali collegate fra loro che sono oggetto di diversi decreti di approvazione.


Al termine della “verifica metrica prima nazionale” svolta dall’Ufficio metrico della CCIAA o dal Fabbricante in regime di Concessione di Conformità metrologica, appone i c.d. Bolli di Verificazione Prima sulla targa legale dello strumento e quelli di sicurezza nei luoghi metrologicamente rilevanti: così come previsto dal D.M. d’ammissione o d’approvazione rilasciato dal M.I.M.IT.





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