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Cassazione: autovelox “omologati”? È falso, ma serve la querela del cittadino per annullare il verbale.

Con l’ordinanza n. 13997/2025 la Suprema Corte conferma implicitamente quanto sostenuto da Altvelox da anni: l’illegittimità dei verbali basati su strumenti non omologabili non comporta l’annullamento automatico. Per far valere il falso serve una denuncia penale. Altvelox fornirà ai cittadini tutti gli strumenti per difendersi.

Ordinanza n. 13997/2025 del 26.05.2025
Corte di Cassazione - Ordinanza n. 13997/2025 del 26.05.2025

Con l’ordinanza n. 13997 del 26 maggio 2025, la Corte di Cassazione interviene su una questione giuridica che da anni è al centro delle denunce pubbliche e delle battaglie legali portate avanti da Altvelox: l’utilizzo nei verbali di contestazione per eccesso di velocità di riferimenti a presunti dispositivi “omologati”, in violazione della normativa vigente.


Ultima denuncia querela di Altvelox del 29.05.2025
Ultima denuncia querela di Altvelox del 29.05.2025

Secondo quanto stabilito dalla Suprema Corte, nei casi in cui un verbale di accertamento contenga l’indicazione che l’autovelox impiegato è “omologato”circostanza che, ad oggi, risulta tecnicamente e giuridicamente impossibile in quanto nessun autovelox è mai stato omologato ai sensi dell’art. 192 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada — tale vizio non determina automaticamente la nullità del verbale. L’annullamento, secondo i giudici, potrà avvenire solo a seguito di un procedimento penale avviato con querela di parte per il reato di falso in atto pubblico.


In sostanza, la Cassazione riconosce implicitamente ciò che Altvelox denuncia pubblicamente da almeno due anni: molte pubblighe amministrazioni stanno impiegando impropriamente e con formule mendaci il termine “omologato” nei verbali, inducendo in errore il cittadino. Tuttavia, la Corte sottolinea che la sola violazione amministrativa e tecnica non è sufficiente a invalidare il provvedimento sanzionatorio, a meno che non si configuri un falso penalmente rilevante, formalmente denunciato dal soggetto destinatario del verbale.


Le implicazioni giuridiche: si apre la strada alla denuncia per falso


Questa ordinanza rappresenta un punto di svolta: non perché corregga il sistema, ma perché delimita chiaramente i margini di azione per il cittadino multato. Chi riceve un verbale in cui si attesti l’uso di un autovelox “omologato” — elemento oggettivamente falso — non potrà più confidare in una semplice opposizione al Giudice di Pace o al Prefetto per far valere l’illegittimità dell’accertamento, ma dovrà assumersi l’onere (e il rischio) di sporgere formale denuncia-querela per falso ideologico in atto pubblico, ai sensi degli articoli 476 o 479 e seguenti del Codice Penale, ma possiamo aggiungere anche l'articolo 640 c.p. (truffa) e art. 629 c.p. (estorsione).


In altre parole, la giustizia amministrativa si dichiara incompetente a rilevare il falso d’ufficio, e rinvia la questione all’autorità penale. Ciò pone interrogativi profondi sull’effettività della tutela giurisdizionale del cittadino, costretto a intraprendere un iter giudiziario complesso per contestare ciò che dovrebbe essere rilevabile d’ufficio: l’inesistenza di omologazioni autovelox.


La posizione di Altvelox: istituzionalizzazione del falso?


Resto del Carlino 01.05.2024
Resto del Carlino 01.05.2024

Altvelox da tempo denuncia che l’intero impianto sanzionatorio basato su rilevazioni elettroniche automatizzate è costruito su presupposti giuridicamente inconsistenti e tecnicamente falsi. Non esistendo nessun decreto di omologazione rilasciato dal Ministero dei Trasporti per gli strumenti di rilevazione automatica della velocità, ogni verbale che riporti tale dicitura contiene un’affermazione oggettivamente falsa. Ciò costituisce, a nostro avviso, un falso documentale reiterato e sistematico da parte delle pubbliche amministrazioni, a danno dei diritti fondamentali del cittadino.


L’ordinanza n. 13997/2025 non solo non smentisce questa ricostruzione, ma di fatto la ratifica, scaricando però sul singolo cittadino il peso di contrastarla nelle sedi penali. Siamo quindi davanti a una forma di istituzionalizzazione del falso, dove il documento amministrativo, anche se infondato, acquista forza giuridica fino a querela di parte.


Conclusioni: una battaglia che continua, ora con nuove armi


La nuova pronuncia della Corte di Cassazione, pur non offrendo soluzioni immediate, rappresenta a nostro avviso un chiarimento prezioso: non sarà più possibile per gli enti locali nascondersi dietro l’ambiguità normativa. Ogni volta che un verbale contiene l’indicazione di “omologazione” autovelox, il cittadino ha pieno titolo per attivare la giustizia penale.


Altvelox continuerà a fornire consulenza, assistenza legale e strumenti tecnici per consentire ai cittadini di tutelarsi in modo efficace. Alla luce di questa ordinanza, rafforzeremo le azioni di contrasto e porteremo all’attenzione delle Procure della Repubblica i casi in cui sia ravvisabile il reato di falso, affinché sia finalmente ripristinata la legalità costituzionale e amministrativa.



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